Avanti tutta verso la Luna!
Il 17 dicembre il Senato degli Stati Uniti ha approvato la nomina di Jared Isaacman per la carica di amministratore della Nasa, un ritorno senza precedenti dopo che il presidente Donald Trump aveva ritirato la sua candidatura questa primavera.
Isaacman ha ottenuto il sostegno dei legislatori durante la sua udienza al Senato, confermando il suo sostegno al programma Artemis della Nasa per il ritorno degli astronauti sulla Luna. Si è anche impegnato a instillare urgenza nell’agenzia spaziale, citando le ambizioni spaziali della Cina. “Questo non è il momento di rimandare, ma di agire”, ha affermato Isaacman. “Se restiamo indietro, se commettiamo un errore, potremmo non recuperare mai, e le conseguenze potrebbero alterare gli equilibri di potere qui sulla Terra.
E ora il neo numero uno dell’Agenzia spaziale americana traccia la rotta: Isaacman ha risposto alle domande dei dipendenti della Nasa durante un incontro pubblico il 18 dicembre presso la sede centrale dell’agenzia, dove ha sottolineato il suo desiderio di accelerare l’implementazione del programma, come riporta SpaceNews.
Le dichiarazioni sono arrivate nei giorni successivi all’emanazione di un ordine esecutivo della Casa Bianca che fissa obiettivi stringenti per il ritorno umano sulla Luna.
Tutti i dettagli.
A UN ANNO DALLA SUA CANDIDATURA, ISAACMAN GUIDA UFFICIALMENTE LA NASA
Il ruolo di amministratore capo dell’Agenzia spaziale statunitense era rimasto vacante da quando Trump ha inaspettatamente ritirato la nomina del suo candidato originale per la guida della Nasa, l’astronauta privato e socio in affari di Elon Musk Jared Isaacman.
Pochi giorni prima che Isaacman, ceo di Shift4 Payments Inc., ricevesse il suo voto di conferma finale al Senato lo scorso 31 maggio, subito dopo che Musk ha lasciato il suo incarico governativo alla guida del Doge, la Casa Bianca ha annunciato di voler nominare un nuovo amministratore della Nasa per sostituirlo. Isaacman, cliente di SpaceX guidando le missioni spaziali private Inspiration4 e Polaris Dawn, era ampiamente considerato la scelta di Musk per guidare l’agenzia.
Quando i rapporti tra l’inquilino della Casa Bianca e il fondatore di Tesla e SpaceX si sono inaspriti, a rimetterci fu quindi proprio Isaacman. Trump in seguito ha affermato che Isaacman sarebbe stato “inappropriato” come amministratore della Nasa perché era un “amico molto intimo” di Musk e la Nasa “rappresenta una parte così importante della vita aziendale di Elon”.
Acqua passata ora: a novembre, il presidente ha rinnovato la candidatura di Isaacman. Durante un’udienza di conferma all’inizio di questo mese, Isaacman ha dichiarato di sostenere la missione di Trump di estrarre minerali dalla Luna. Nell’attuale battaglia spaziale, i paesi stanno correndo per sfruttare la superficie lunare.
PREMERE SULL’ACCELERATORE
Durante un incontro pubblico con i dipendenti della Nasa il 18 dicembre presso la sede centrale dell’agenzia, Isaacman ha insistito quindi sulla necessità di cambiare approccio per rispettare gli obiettivi programmatici. “Non possiamo raggiungere i nostri obiettivi con il metodo utilizzato negli ultimi anni”, ha spiegato, citando la “velocità assolutamente impressionante” delle attività spaziali della Cina. “Dobbiamo fare tutto il possibile per ridurre al minimo gli ostacoli burocratici che possono rallentarci”, ha aggiunto, secondo SpaceNews.
IL RUOLO DI PARTNER COMMERCIALI E INTERNAZIONALI
Isaacman ha collegato l’accelerazione dei programmi al coinvolgimento di aziende e partner internazionali, in particolare per il ritorno umano sulla Luna. “Ci prepareremo all’inevitabile ritorno collaborando con i nostri partner commerciali e internazionali per garantire che siano allineati ai nostri obiettivi programmatici e agendo con l’urgenza necessaria” per fornire gli elementi di Artemis.
L’ORDINE ESECUTIVO SULLA SUPERIORITÀ SPAZIALE
Allo stesso tempo, il nuovo amministratore ha richiamato un ordine esecutivo firmato dal presidente Trump il 18 dicembre dal titolo “Ensuring American Space Superiority”, che fissa il ritorno umano sulla superficie lunare entro il 2028 e la creazione dei primi elementi di un avamposto lunare permanente entro il 2030. Isaacman ha definito il provvedimento “uno degli impegni più significativi per il programma spaziale americano da parte di qualsiasi amministrazione dall’era Kennedy”, segnala ancora SpaceNews.
CONTENUTI PROGRAMMATICI E RIFORME DELLE ACQUISIZIONI
Gli aspetti programmatici dell’ordine esecutivo riaffermano iniziative già in corso, tra cui il previsto ritiro della Stazione Spaziale Internazionale entro il 2030 e lo sviluppo di un sistema di alimentazione a fissione di superficie per la Luna. Altri elementi si concentrano sulla riforma delle acquisizioni, con un maggiore utilizzo di contratti a prezzo fisso e di altre autorizzazioni per le transazioni.
PRIORITÀ: IL LANCIO DI ARTEMIS 2 A FEBBRAIO
Dopodiché Isaacman ha indicato Artemis 2 come priorità immediata, con un lancio previsto per l’inizio di febbraio. “Assicurarci di concentrare molte delle nostre risorse, giustamente, in quella direzione è la cosa più appropriata”, ha affermato il neo numero uno della Nasa, ripreso sempre da SpaceNews. Ha inoltre espresso l’intenzione di accelerare le missioni successive, incluso Artemis 3, che prevede il ritorno degli astronauti sulla superficie lunare.
La missione Artemis 2, la prima con equipaggio che dovrebbe portare quattro astronauti in orbita attorno alla Luna, è programmata quindi a inizio 2026 mentre Artemis 3, il primo allunaggio con equipaggio tramite un versione modificata di Starship, il super mega razzo di SpaceX, è previsto per il 2027, anche se gli analisti spaziali prevedono che tale data possa slittare.
Artemis 3 sarà la prima missione a impiegare direttamente Starship per portare due astronauti sul polo sud della Luna. Le missioni successive allargheranno ulteriormente l’ambizione del programma: Artemis 4, con il sistema Human Landing System (HLS) di SpaceX, punterà a far sbarcare astronauti sulla futura stazione spaziale lunare, preparando la strada alle missioni su Marte; Artemis 5 coinvolgerà invece il lander di Blue Origin.
Al momento, però, né SpaceX né Blue Origin hanno completato la progettazione definitiva dei loro veicoli, limitandosi finora a sviluppare hardware di prova.





