Il governo di Sébastien Lecornu non è riuscito a far approvare il bilancio statale per il 2026 entro la scadenza prevista. Le trattative in commissione mista sono crollate in meno di un’ora venerdì, rendendo impossibile un compromesso tra le diverse forze politiche.
CHE COSA STA SUCCEDENDO IN FRANCIA SUL BUDGET
Di conseguenza, Parigi dovrà ricorrere a una legge d’emergenza per prorogare il budget del 2025 nel nuovo anno: una soluzione tampone che evita la paralisi dei servizi pubblici, ma che non introduce alcun taglio alla spesa né nuove entrate fiscali, lasciando il deficit libero di peggiorare ulteriormente.
I MERCATI OSSERVANO LA FRANCIA
In un momento in cui la Francia registra già il disavanzo più alto dell’eurozona e i mercati osservano con crescente preoccupazione la sua capacità di governare i conti, questo fallimento non solo blocca investimenti strategici ma rischia di compromettere la credibilità finanziaria del paese agli occhi degli investitori e delle agenzie di rating.
LE TRATTATIVE SUL BUDGET
Le speranze di un compromesso sul budget 2026 si sono infrante ieri, quando una commissione mista composta da sette deputati e sette senatori ha abbandonato i negoziati dopo meno di un’ora.
Come riporta Reuters, i parlamentari hanno gettato la spugna senza nemmeno entrare nel merito delle discussioni, a causa di divergenze insanabili tra le posizioni del governo e quelle delle varie forze politiche.
Politico sottolinea che era già chiaro da giorni che non ci sarebbe stato un patto, con il Primo Ministro che aveva anticipato il rischio di un fallimento.
Il relatore del Senato per il budget, Philippe Juvin, ha ammesso l’assenza di un testo comune, come spiega Euronews, confermando che le divergenze erano troppo profonde per procedere.
COSA HA DETTO LECORNU
Lecornu, al timone di un governo di minoranza, ha espresso rammarico per la mancanza di volontà da parte di alcuni parlamentari, come si legge nel resoconto di Politico.
In un post su X ripreso dal Financial Times, Lecornu ha dichiarato che i francesi non meritano di subire le conseguenze di questo stallo e ha annunciato un incontro con i leader politici lunedì per discutere i prossimi passi.
Nominato a settembre e riconfermato a ottobre dopo la caduta di due governi precedenti, Lecornu aveva fatto della approvazione del budget entro fine anno la sua “missione”, ma ha dovuto fare i conti con un parlamento frammentato.
Come scrive Reuters, il premier aveva escluso l’uso di poteri costituzionali speciali per forzare il passaggio del testo, una mossa che avrebbe potuto scatenare un voto di sfiducia e far cadere l’esecutivo.
LA SOLUZIONE TAMPONE
Senza un budget approvato, la Francia eviterà un shutdown stile americano grazie a una legge d’emergenza che proroga il budget 2025 nel nuovo anno.
Come spiega il Ft, questa misura permette di continuare a raccogliere tasse, pagare stipendi pubblici e contrarre prestiti, ma è solo un palliativo.
Euronews precisa che una soluzione simile è stata usata l’anno scorso, costando 12 miliardi di euro extra prima dell’approvazione definitiva a febbraio.
Politico aggiunge che, mentre evita una paralisi immediata, tutto ciò esclude misure di risparmio o nuove tasse, lasciando il deficit libero di gonfiarsi.
LE CONSEGUENZE SUI CONTI PUBBLICI
Come riporta il Ft, il governatore della Banca di Francia, François Villeroy de Galhau, aveva lanciato un allarme chiaro: una proroga del budget porterebbe a un deficit “significativamente più alto del desiderabile”.
Quest’anno il disavanzo è al 5,4% del Pil, il più alto dell’eurozona, e il governo puntava a tenerlo sotto il 5% per il 2026, abbandonando l’obiettivo iniziale del 4,7% dopo concessioni ai socialisti.
Ma, come sottolinea Reuters, senza interventi, il deficit potrebbe superare il 5,3% previsto dal Senato. Villeroy, citato da Politico, avverte che superare il 5% metterebbe la Francia in pericolo, con interessi sul debito che assorbono 7 miliardi di euro extra all’anno, per un totale di 70 miliardi in dieci anni – risorse sottratte a settori come istruzione, sicurezza e digitale.
Euronews sottolinea che il debito è salito al 117,4% del Pil nel terzo trimestre 2025, con rendimenti obbligazionari che si avvicinano a quelli italiani, aumentando i costi di finanziamento.
LO SCENARIO ECONOMICO
La proroga blocca nuove spese, inclusi i 6,5 miliardi di euro per la difesa proposti dal presidente Emmanuel Macron per i prossimi due anni.
In un contesto internazionale instabile, questo impasse limita la capacità di risposta della Francia.
Reuters evidenzia che agenzie di rating e investitori stanno scrutando le finanze francesi con preoccupazione: downgrade del rating sovrano sono già avvenuti a causa dell’instabilità politica.




