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Perché la Spagna di Sanchez è in rotta di collisione con l’Europa

Tutte le tensioni fra Spagna e Ue. Articolo tratto dalla rassegna di Liturri.

(ABC, 19 dicembre 2025)

Pedro Sánchez è passato in pochi mesi da partner privilegiato di Bruxelles a voce isolata nell’Unione Europea, in contrasto su tre fronti chiave: transizione ecologica, politica abitativa e gestione migratoria. Critica il dietrofront Ue sul divieto di auto a combustione nel 2035 come errore storico, propone controlli sugli affitti respinti dalla Commissione che privilegia l’aumento dell’offerta, e ha votato solo contro i centri extracontinentali per rimpatri, difendendo un’immigrazione aperta contro la linea più restrittiva prevalente. Questo triplice dissenso riflette un’Europa più pragmatica e industriale, mentre il governo spagnolo appare sempre più anomalo.

1. Sul contrasto più evidente nella politica climatica europea:

«Per Sánchez si tratta di un errore storico della Ue il fatto che la Commissione Europea abbia rinunciato al impegno di proibire totalmente la vendita di veicoli con motore a combustione nel 2035, un giro verso il gradualismo che risponde alle pressioni dell’industria automobilistica e ai cambiamenti di opinione dell’elettorato nelle ultime elezioni europee.»

2. Sulla posizione isolata della Spagna nella nuova linea ambientale:

«La posizione della Spagna è rimasta demarcata dalla nuova linea comunitaria meno ambiziosa in termini ambientali, dove non si comprende bene quale ruolo stia svolgendo la socialista Teresa Ribera come vicepresidente per una Transizione Pulita, Giusta e Competitiva della Commissione Europea.»

3. Sul rifiuto della Commissione alle proposte interventiste spagnole sulla vivienda:

«Mentre Sánchez reclama azioni urgenti e misure regolatorie audaci come il controllo degli affitti e restrizioni alle abitazioni turistiche, la Commissione ha respinto esplicitamente questo approccio privilegiando lo stimolo all’offerta, la semplificazione normativa e la collaborazione pubblico-privata.»

4. Sulla solitudine spagnola nel voto sul nuovo patto migratorio europeo:

«La Spagna è stata l’unico paese che ha votato contro la creazione di centri extracontinentali per la deportazione di immigranti nel nuovo patto europeo su immigrazione e asilo, iniziativa ispirata al modello di Giorgia Meloni in Italia e promossa dalla Danimarca, sostenuta dal resto degli Stati membri.»

5. Sulla interpretazione del triplice contrasto come anomalia politica:

«Questo triplice riscontro riflette la crescente incomodità del governo spagnolo di fronte a un’Europa più pragmatica, più industrialista e meno ambiziosa ambientalmente, ricordando a Sánchez che il suo esecutivo rappresenta un’anomalia che va in direzione opposta al sentimento del continente.»

(Estratto dalla newsletter di Giuseppe Liturri)

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