Anche Xiaomi si aggiunge all’elenco delle Big Tech che porranno tagli significativi nonostante trimestrali da record. Soltanto tre settimane fa l’azienda cinese annunciava di avere compiuto un balzo dell’80,9% nell’utile netto rettificato nel terzo trimestre dell’anno, sospinto dal comparto Ai e dal suo debutto nel settore auto, mentre nelle ultime ore sono arrivate notizie di tutt’altro segno: il marchio noto per i suoi device hi-tech si prepara a chiudere oltre 1.000 punti vendita Xiaomi Home nel corso del 2026.
XIAOMI TIRA GIÙ LE SERRANDE DEI NEGOZI?
Secondo quanto trapela, Xiaomi intende passare al vaglio i risultati di tutti i negozi aperti prima del 1° gennaio 2025: quelli che risulteranno in perdita o con bassi indici di efficienza verranno dismessi. L’azienda si è impegnata ad assorbire costi di adeguamento una tantum per circa 27,26 milioni di yuan (3,3 milioni di euro), una mossa che, secondo le stime di Xiaomi, permetterà ai partner di risparmiare oltre 72 milioni di yuan di perdite annuali.
Nel caso in cui alcuni rivenditori non volessero adeguarsi scegliendo di mantenere operativi i negozi finiti nella lista nera dovranno andare avanti a proprie spese: Xiaomi smetterà di coprire i costi e le responsabilità del personale di gestione per queste realtà, trasferendo l’intero rischio operativo sulle spalle del rivenditore. Le indiscrezioni sarebbero state confermate sulla base del fatto che Wang Xiaoyan, Senior Vice President del gruppo e Presidente di Xiaomi China, ha informato i partner commerciali della decisione.
TAGLI ANCHE NELLA DIVISIONE AUTO
La mannaia si abbatterà, pare, pure sulla divisione deputata alla rivendita dei veicoli elettrici nonostante l’exploit del marchio nel settore delle auto sia stato da record: nelle concessionarie la struttura del personale nel corso dell’anno venturo passerà dall’attuale configurazione “1+2+11” a una più snella “1+1+5”. Una riduzione dell’organico che mira a tagliare i costi fissi. I risparmi generati da queste manovre di efficientamento verranno convogliati verso i segmenti a più alta crescita e marginalità come auto elettriche e prodotti premium.
I CONTI VOLANO
Come si anticipava una simile razionalizzazione dei costi cozza con le trimestrali da record registrate dal colosso cinese. Nell’ultimo trimestre divulgato, gli utili hanno raggiunto gli 11 miliardi e 300 milioni di yuan (circa un miliardo e 470 milioni di euro), superando le stime medie degli analisti che prevedevano poco più di 10 miliardi di yuan. Leggermente in calo rispetto alle stime (date a 116 miliardi) i ricavi di Xiaomi che nel trimestre terminato a settembre si sono fermati a 113 miliardi e 100 milioni di yuan, equivalenti a circa 14 miliardi e 700 milioni di euro, con una crescita comunque superiore ai 22 punti percentuale.






