Più dell’arrivo dal Tempo di Tommaso Cerno, sopravvissuto all’Espresso e all’esperienza di parlamentare del Pd dei tempi di Matteo Renzi, ho notato il ritorno del compianto Indro Montanelli come fondatore nella testata del Giornale. Un ritorno di cui Cerno nel suo editoriale di insediamento come direttore, succedendo ad un taciturno e malmostoso Alessandro Sallusti, si è voluto intestare il merito.
“Essere liberali – ha scritto testualmente Cerno – non so cosa voglia dire, so però che per essere liberi si fa una gran fatica. E noi la faremo. Andremo laggiù, controcorrente. Per questo sotto la testata torna il nome di Indro Montanelli”. Che peraltro cominciava ogni giornata che il buon Dio gli regalava nell’avventura del Giornale, dopo il licenziamento dal Corriere della Sera e una breve ospitalità alla Stampa voluta personalmente dall’editore Gianni Agnelli, non trovava pace sino a quando non scorgeva l’argomento del suo brevissimo Controcorrente in prima pagina. Dove liquidava in poche battute il malcapitato di turno. O la situazione paradossale del giorno.
Quelle poche parole o battute gli stavano più a cuore degli editoriali suoi o di altri. E gli procuravano le maggiori soddisfazioni. Ma anche i peggiori problemi, come quando colse in fallo l’allora segretario della Dc Flaminio Piccoli per “avere perduto la testa” in una riunione di partito e procurò brividi anche a Silvio Berlusconi. Che, da editore impegnato anche in altre attività, temendo ritorsioni mi telefonò in redazione, quasi disperato, per lamentarsene. E un po’ anche per legarsela al dito.
Ma per la rottura fra i due dovettero passare un bel po’ di anni, e di telefonate di sfogo, sino a quando la decisione dello stesso Berlusconi di fare politica e candidarsi direttamente persino alla guida del governo non si scontrò nel 1994 con la paura di Montanelli di perdere la propria libertà…. di indisciplina, chiamiamola così. Gi toccò di andarsene, sino a quando Cerno non gli ha oggi restituito i gradi di fondatore, appunto. La decisione potrebbe portargli fortuna.




