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Perché Trump col piano per l’Ucraina non riuscirà a rompere i rapporti della Russia con la Cina. Parla Sisci

Obiettivi, effetti e scenari sulla Russia (e non solo) del piano di Trump per l'Ucraina. Conversazione con Francesco Sisci, sinologo

Micheal McFual, già ambasciatore americano a Mosca, sostiene che i tentativi di allontanare Mosca da Pechino siano destinati a fallire. Anche tu in relazione ai 28 bullet points sull’Ucraina rispetto alla strategia di incrinare i rapporti Cina/Russia parli di una chimera. Perché?

L’America sta cercando di allontanare Mosca da Pechino da oltre dieci anni, da prima dell’occupazione russa della Crimea. Allora gli Usa non reagirono proprio per tenere aperto un canale con Mosca, mentre i loro rapporti con Pechino si stavano raffreddando rapidamente. Questo non ha funzionato perché Putin ha sempre alzato la posta.

Ma qual è lo stato reale delle relazioni fra Cina e Russia?

Oggi, in questo periodo di guerra, i rapporti tra Pechino e Mosca sono molto più saldi di ieri. Anche se volesse Mosca non potrebbe mollare Pechino da un giorno all’altro. Poi Mosca si fida di un’America che fa giravolte come una ballerina del Bolscioi? La Cina, pur scomoda, è molto più solida e affidabile. Quindi nei panni di Putin direi agli americani tutto quello che vogliono sentire, e poi prenderei tutto quello che mi danno, ma non mollerei la Cina. Anche perché la Cina teme di essere mollata dalla Russia e ha preparato le sue contromisure non si farebbe mollare tanto facilmente. Come si fa a pensare ragionevolmente che Putin scarichi la Cina e vada con gli Stati Uniti? Per l’eventuale promessa americana di concedere i paesi dell’Asia centrale (oggi sotto l’Influenza cinese) alla Russia? O cacciare i cinesi dalla Siberia? Ma si tratta di promesse vaghe e molto incerte, mentre la presenza cinese è certa e tangibile. L’America deve pensare molto diversamente al tema.

Perché una parte dell’Amministrazione Trump e dei Repubblicani a partire da DJ Vance continua a perseguire i tentativi di creare contraddizioni tra russi e cinesi?

Temo che non conoscano bene i cinesi e la situazione vera, e i russi naturalmente hanno ogni interesse a mostrare e dire quello che vogliono agli americani. Anche perché un interesse americano sulla Russia alza il prezzo dello scambio da chiedere alla Cina. Quindi per i russi ci sono vantaggi a tutto tondo. Questa amministrazione è molto “realista”, ma il realismo si deve basare sulla realtà delle cose, che deve essere quindi conosciuta e riconosciuta per quello che è, non per quello che ci piacerebbe che fosse.

Per Gaza, Trump ha creato una vasta coalizione coinvolgendo Indonesia, Pakistan, Turchia, Azerbajan e i Paesi arabi. Sull’Ucraina si muove in modo isolato salvo il sostegno paradossale di Orban (ultrasovranista che non difende la sovranità dell’ Ucraina). Perché in questo caso un approccio così unilaterale?

Perché evidentemente la posizione americana non è riuscita a trovare appoggi, ma rimane una priorità per gli Usa. Da sottolineare che oggi due parti industriali americane guadagnano dalla guerra in Ucraina, gli armamenti e il petrolio. Senza guerra le armi non servono e il petrolio torna a essere russo, perché più economico e conveniente. L’America non rischia uomini o risorse nella guerra, anzi ci guadagna. Un accordo sui 28 punti, controverso come questo, al centro di tante polemiche così ampie di fatto conviene solo alla Russia, a nessun altro. Perché bisogna fare tutto questo favore alla Russia, reglandogli di fatto l’influenza su mezzo mondo? Non lo capisco. Inoltre c’è la realtà che gli ucraini forse preferiscano morire combattendo che arrendersi e rischiare di morire in un gulag o davanti a un plotone di esecuzione russo. Oppure ancora, visto che il piano è vago e confuso, potrebbe essere che nessuno smette di combattere anche dopo la firma.

Starmer riuscirà a coinvolgere i paesi europei più influenti ad agire verso gli Stati Uniti a favore di Kiev?

Credo che Starmer stia parlando anche con paesi non europei per scongiurare questo accordo, ma non so se riuscirà.

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