A voler dare credito a Koray Kavukcuoglu CTO, Google DeepMind, capo del team che studia le architetture degli algoritmi di Intelligenza artificiale, Gemini 3, la nuova creatura sintetica amorevolmente allevata in Mountain View dovrebbe essere in grado di “dare vita a ogni idea”. Qualunque cosa significhi, ma la frase è sicuramente altisonante e d’impatto.
CON GEMINI 3 GOOGLE LANCIA UN GUANTO DI SFIDA ALLE RIVALI
L’idea alla quale vuole dare vita il Ceo della holding Alphabet, Sundar Pichai, è sicuramente una: imporsi nel settore dell’Intelligenza artificiale così come in passato Google è stata in grado di imporsi in quello dell’Adv online e delle ricerche. Ma per riuscirci deve sbaragliare l’avversario più temuto, ovvero OpenAI che ha da poco battezzato ChatGpt 5.1. E poi naturalmente c’è l’arrembante concorrenza cinese, DeepSeek e non solo.
L’ELEFANTE NELLA STANZA: LA BOLLA DELL’AI
Così, subito dopo aver ammesso alla britannica Bbc che se la presunta bolla dell’Ia dovesse scoppiare nessuna azienda sarebbe immune, Google compresa.
Pare infatti che stia aumentando il rischio che il comparto non ripaghi tutti quegli investitori, piccoli e grandi, che stanno immettendo nelle casse delle software house quantitativi mai visti di denaro. Un buon termometro potrebbe essere rappresentato dai conti di Nvidia che, con un peso di quasi il 7% sull’indice S&P 500, è in grado di orientare l’intero mercato. Nel frattempo Mountain View ostenta comunque sicurezza e sfodera il suo nuovo pupillo virtuale, rispondente al nome di Gemini 3.
COSA PROMETTE DI FARE GEMINI 3
Le premesse, anticipavamo, sono parecchio alte: “Gemini 3 Pro può dare vita a qualsiasi idea grazie alle sue capacità multimodali e di ragionamento all’avanguardia. Supera in modo significativo 2.5 Pro in ogni importante benchmark AI”, si legge nei materiali diffusi da Google.
E, ancora: “È in cima alla classifica LMArena con un punteggio rivoluzionario di 1501 Elo. Dimostra un ragionamento a livello di dottorato di ricerca con punteggi massimi in Humanity’s Last Exam (37,5% senza l’utilizzo di alcun strumento) e GPQA Diamond (91,9%). Inoltre, stabilisce un nuovo standard per i modelli di frontiera in matematica, raggiungendo un nuovo stato dell’arte del 23,4% su MathArena Apex”.
Da Mountain View sostengono che Gemini 3 Pro “ridefinisca il ragionamento multimodale con punteggi rivoluzionari dell’81% su MMMU-Pro e dell’87,6% su Video-MMMU. Inoltre, ottiene un punteggio all’avanguardia del 72,1% su SimpleQA Verified, mostrando grandi progressi in termini di accuratezza dei fatti. Ciò significa che Gemini 3 Pro è altamente capace di risolvere problemi complessi in una vasta gamma di argomenti come la scienza e la matematica con un alto grado di affidabilità”.
Gemini 3 Pro sarà in grado di offrire, viene promesso, anche “un nuovo livello di approfondimento e sfumature a ogni interazione. Le sue risposte sono intelligenti, concise e dirette, e preferiscono un’analisi autentica a cliché e adulazioni, dicendo ciò che è rilevante sapere, non solo ciò che volete sentirvi dire. È un vero e proprio partner di pensiero che offre nuovi modi per comprendere le informazioni ed esprimersi, dalla traduzione di concetti scientifici complessi mediante la generazione del codice per visualizzazioni ad alta fedeltà, al brainstorming creativo”.
MOUNTAIN VIEW ORA SFIDA ANCHE LA GRAVITÀ?
In tutto ciò si innesta pure la nuova piattaforma di sviluppo agentica chiamata Google Antigravity che consente agli sviluppatori di generare agenti. Tutto ciò si basa sempre sulle nuove specifiche di Gemini 3. Anche qui le promesse alzano parecchio l’asticella con gli agenti che potranno avere accesso diretto all’editor, al terminale e al browser per potere così pianificare ed eseguire autonomamente compiti software complessi, end-to-end, contemporaneamente senza che l’utente debba fare nulla. Se non sperare che la presunta bolla dell’Ai non scoppi.




