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Quanto costerà ai Paesi europei il nuovo aiuto finanziario all’Ucraina

Ecco le proposte di von der Leyen per garantire il finanziamento dell'Ucraina nei prossimi anni. Estratto dal Mattinale Europeo

LE PROPOSTE DI VON DER LEYEN PER AIUTARE L’UCRAINA

E’ passato quasi un mese dal Consiglio europeo del 23 ottobre che aveva incaricato Ursula von der Leyen di presentare “al più presto possibile” un documento con le opzioni per garantire il finanziamento dell’Ucraina nel 2026 e 2027. L’options paper è arrivato ieri sotto forma di una lettera ai capi di Stato e di governo. “L’Europa non può permettersi la paralisi, né per esitazione né per la ricerca di soluzioni perfette o semplici che non esistono”, avverte von der Leyen nell’allegato che descrive le opzioni disponibili, oltre all’uso degli attivi sovrani russi congelati.

LE NECESSITA’ FINANZIARIE DELL’UCRAINA

Le necessità finanziarie aggiuntive dell’Ucraina sono stimate a 135,7 miliardi per i prossimi due anni: 71,7 miliardi per il 2026 e 64 miliardi per il 2027. Complessivamente le necessità finanziarie legate alla guerra ammontano a 83,4 miliardi. La presidente della Commissione indica che gli aiuti finanziari devono essere rapidi (le decisioni devono essere prese entro la fine del 2025) e devono essere forniti sotto forma di sovvenzioni (e non prestiti a causa dei problemi per la sostenibilità del debito).

LE TRE OPZIONI PER AIUTARE L’UCRAINA

La prima opzione illustrata da von der Leyen è quella di un sostegno finanziario da parte degli Stati membri sotto forma di contributi bilaterali non rimborsabili all’Ue, che a sua volta li girerebbe all’Ucraina. Non ci sarebbero strumenti di debito comune, né garanzie aggiuntive da fornire, ma sarebbe una soluzione costosa per gli Stati membri: tra lo 0,16 e lo 0,27 per cento del Pil l’anno, che peserebbe su deficit e debito. La Commissione non esclude la possibilità di usare il meccanismo europeo di stabilità per finanziarsi sui mercati a tassi più bassi, ma servirebbe una modifica del suo trattato. La seconda opzione prevede di usare il bilancio dell’Ue per indebitarsi sui mercati e fornire un prestito all’Ucraina, che dovrebbe essere ripagato solo quando Kyiv riceverà compensazioni dalla Russia. Ma gli Stati membri dovrebbero fornire garanzie vincolanti, incondizionate, irrevocabili e richiamabili in qualsiasi momento, nonché caricarsi il costo degli interessi. Un’alternativa analoga è la creazione di uno Special Purpose Vehicle che funzionerebbe allo stesso modo del bilancio dell’Ue. La terza opzione è il prestito di riparazione con l’utilizzo degli attivi sovrani russi immobilizzati.

LE RASSICURAZIONI AL BELGIO

Il primo ministro belga, Bart De Wever, si è opposto all’uso degli attivi sovrani russi immobilizzati a causa dei rischi che la proposta di Ursula von der Leyen comporta per il suo paese. E che rischi! Di fatto, il Belgio potrebbe essere costretto a versare 185 miliardi di euro alla Russia in caso di una decisione arbitrale avversa o di un mancato prolungamento delle sanzioni dell’Ue. Ursula von der Leyen ha cercato di rassicurare De Wever su diverse sue richieste. la lettera suggerisce garanzie irrevocabili degli altri Stati membri (almeno fino al prossimo Quadro finanziario pluriennale, quando potrebbe essere usato il bilancio dell’Ue), la copertura dei rischi su tutti gli attivi sovrani russi immobilizzati, compresi quelli derivanti dai trattati bilaterali sugli investimenti, nonché la copertura dei costi legali e delle conseguenze finanziarie di una decisione arbitrale o di giustizia. Il prestito di riparazione dovrebbe essere disegnato in modo da preservare la stabilità finanziaria di Euroclear, la società belga dove sono immobilizzati gli attivi russi, ed evitare impatti per il ruolo internazionale dell’euro. Ma “non si può escludere che ci siano potenziali effetti indesiderati, anche per i mercati finanziari”, avverte la Commissione. Inoltre, nella sua lettera, von der Leyen non affronta il rischio del mancato rinnovo delle sanzioni a causa di un veto di uno Stato membro, come ha minacciato di fare in passato l’Ungheria.

I NIET DI ORBAN

Il primo ministro ungherese, Viktor Orban, ieri ha reagito alla lettera di Ursula von der Leyen, accusando la presidente della Commissione di “cercare di aiutare un alcolizzato inviandogli un’altra cassa di vodka”. Von der Leyen “scrive che il deficit di finanziamento dell’Ucraina è significativo e chiede agli Stati membri di inviare più fondi. È sorprendente. In un momento in cui è diventato chiaro che una mafia della guerra sta dirottando i soldi dei contribuenti europei, invece di chiedere un vero controllo o la sospensione dei pagamenti, la presidente della Commissione suggerisce di inviare ancora più fondi. Tutta questa faccenda è un po’ come cercare di aiutare un alcolizzato inviandogli un’altra cassa di vodka”, ha detto Orban su X. “L’Ungheria non ha perso il buon senso”, ha aggiunto.

(Estratto dal Mattinale Europeo)

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