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Perché Prodi non coccola Schlein

Parole, pensieri e umori di Romano Prodi su Schlein e il Pd... I Graffi di Damato.

 

Avvolta nelle sue giacche e camicette sempre meno rosse e più viola, come in una Quaresima fuori stagione, vista l’aria che tira al Nazareno, non più delle migliori per lei arrivata senza che nessuno se ne accorgesse, secondo il suo stesso racconto, ma ora avvertita sempre di più per la sua ingombranza, la segretaria del Pd ha telefonato più volte all’ex premier Romano Prodi. Che tuttavia non ha smesso di cogliere tutte le occasioni offertegli dai giornali e altro di esprimere “preoccupazione” per lo stato del Pd e, più in generale del centrosinistra. Una preoccupazione ribadita anche oggi in una intervista al Corriere della Sera.

Prodi ha contestato, in particolare, alla Schlein una “radicalità”, una “visione troppo stretta della società”, l’assunzione di troppi modelli astratti per l’Italia, come quello del nuovo sindaco di New York Mamdani. E anche un attaccamento ormai troppo forte alla sua carica, che evidentemente le impedisce di avvertire ciò che le ruota intorno. E anche di capire quale prezzo stia pagando all’inseguimento di Giuseppe Conte per la candidatura a Palazzo Chigi, se e quando verrà davvero il momento di potervi aspirare concretamente, vista la stabilità che ormai rappresenta il governo di una Giorgia Meloni pur colpevole di “non fare nulla”. Ma sempre preferita evidentemente dagli elettori che non capiscono di cosa potranno essere capaci gli altri, poco importa se guidati dalla segretaria del Pd o da un Conte “bertinottizzato”, come ha detto Prodi ricordandosi del suo primo governo di centrosinistra edizione Ulivo abbattuto nel 1998 da Fausto Bertinotti, il “parolaio rosso” da allora raccontato con impietosa insistenza dal compianto Giampaolo Pansa.

È probabile che la Schlein torni a chiamare, anzi abbia già telefonato a Prodi dopo questa nuova sortita, penso però senza riuscire – ripeto – a trattenerlo da altre analoghe in quel clima di congresso sotterraneo in cui si vive al Nazareno.

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