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La nuova polemica su X: genera visite false?

La trovata che X sta sperimentando per trattenere il pubblico sulle proprie pagine anche quando clicca su link che conducono all'esterno potrebbe generare traffico fasullo potenzialmente dannoso per i siti di atterraggio. Ma dall'ex Twitter fanno spallucce

Nuove polemiche avvolgono X, la piattaforma social un tempo Twitter che Elon Musk, da quando ne è divenuto proprietario, non smette di stravolgere, anche a livello tecnico.

X VUOLE EVITARE LA FUGA VIA LINK ESTERNI

Il magnate sudafricano patron di Tesla e SpaceX (per limitarci alle aziende principali) ha imposto ai suoi programmatori di trovare la soluzione definitiva a un problema annoso vissuto da tutti i social, non solo da X ma anche a quelli Meta: evitare la dispersione del pubblico tramite la condivisione di link esterni.

I LINK ESTERNI SOTTRAGGONO SOLDI AI SOCIAL…

Perché, banalmente, ogni utente che abbandona la piattaforma cliccando si traduce in minori introiti pubblicitari. Finora le piattaforme hanno risposto con algoritmi che diminuissero enormemente le probabilità di diffusione a tutti i post che contengono link puntati verso altri siti (ecco perché sono numerosi gli utenti che provano ad aggirare tale escamotage scrivendo un intervento senza link e poi aggiungendo in calce “link al primo commento”).

X HA LA SOLUZIONE?

Ma affondare la diffusione di contenuti con link era solo una pezza, serviva una soluzione reale che il team di X al lavoro sul problema avrebbe trovato facendo in modo che, quando un utente clicca su un link, la pagina web non occupi più l’intero schermo e il post originale si riduca a una barra persistente nella parte inferiore della schermata, mantenendo sempre visibili i pulsanti di interazione. Avverrebbe insomma un caricamento in background della pagina di destinazione senza la chiusura di quella attuale come avvenuto finora.

LE POLEMICHE

Secondo quanto raccolto da The Verge, la soluzione a livello tecnico starebbe creando non pochi problemi e altrettanto numerose polemiche. Diverse piattaforme, tra cui Substack e Bluesky, hanno registrato un picco improvviso di visite “false” dato che il browser in-app di X effettuerebbe una sorta di precaricamento delle pagine di destinazione dei link contenuti nei tweet anche prima che l’utente le apra.

Oh brother. X's link preloading has ruined our logged out DAU metrics.

Paul Frazee (@pfrazee.com) 2025-11-04T20:43:21.459Z

Il sistema elaborato dai tecnici di Musk con ogni probabilità salvaguarda le visite su X, ma finisce con alterare le metriche delle piattaforme di destinazione generando falsi click che finiscono per gonfiare il traffico e creare potenziali problemi a inserzionisti e creator. Infatti, dal momento che i sistemi che leggono il traffico sono in grado di captare che non si tratta di visite reali, potrebbero esserci ripercussioni economiche negative per gli affiliati a determinate campagne pubblicitarie. Alcuni sistemi potrebbero persino bloccarle, ritenendo che sia in atto un mezzo per adulterare le visite e chiedere più soldi agli inserzionisti.

Il numero uno di Substack, Chris Best, evidentemente tra le piattaforme maggiormente condivise sul social di Musk, ha ammesso che l’iniziale entusiasmo per l’aumento di traffico si è presto smorzato, scoprendo che gran parte dei click in più registrati fosse in realtà fasullo. Anche da Bluesky si segnala un problema analogo, ovvero che il sistema di calcolo ha presentato dati alterati, in particolare quelli relativi agli utenti attivi giornalieri senza account.

“Quello che sta accadendo qui è un classico caso di distorsione delle metriche causata dalla sperimentazione di prodotti a livello di piattaforma”, ha spiegato a The Verge  Nick Eubanks, digital strategist ed executive agency coach nonché vicepresidente della piattaforma di marketing digitale Semrush. “Stiamo entrando in un’era in cui l’inflazione delle metriche attraverso trucchi dell’interfaccia, precaricamento, riproduzione automatica e riepilogo tramite intelligenza artificiale renderà labile il confine tra engagement degli utenti e comportamento delle macchine”, ha aggiunto, chiosando: “Le piattaforme che vogliono credibilità con i creator e gli inserzionisti dovranno essere trasparenti su come viene conteggiato l’engagement e separare le anteprime dalle persone”.

X TIRA DRITTO

Dal canto suo X, per il tramite della product manager Nikita Bier, difende la novità caparbiamente voluta da Musk sostenendo che tutti dovrebbero rallegrarsi del fatto che in questo modo viene migliorata sulla piattaforma social un tempo casa dell’uccellino blu la visibilità dei post con link precedentemente penalizzata. Ma la sensazione è che la piattaforma dell’uomo più ricco del mondo voglia solo salvaguardare il proprio traffico senza preoccuparsi troppo delle conseguenze per gli altri siti.

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