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mad max tesla

Tutti gli ultimi inghippi in casa Tesla

Sperimentata una prima volta nel 2018 e poi ritirata, fa discutere il ritorno della Mad Max Mode che rende le Tesla con Full Self-Driving attivato più aggressive, aggiungendo ulteriore brio alla modalità "Hurry" pensata per chi ha fretta. Le segnalazioni su X di piloti automatici che hanno smesso di osservare limiti e cartelli stradali hanno indotto l'ente federale americano ad aprire una indagine. Intanto nuova inchiodata del gruppo nelle vendite europee

Il nome, Mad Max, è tutto un programma e chi ha visto la serie cinematografica che fa perno su personaggi altamente sopra le righe che guidano veicoli semplicemente folli non si aspettava certo nulla di meno, ma pare che la nuova modalità che Tesla ha innestato nel cervello delle sue vetture per renderne più saporito lo stile di guida abbia attratto pure le attenzioni dell’ente federale regolatore della sicurezza stradale americano. Motivo? Quando attivata le auto smetterebbero di seguire il Codice della Strada.

TESLA HA UN PROBLEMA CON MAD MAX MODE?

La National Highway Traffic Safety Administration, secondo quanto riportato da Reuters, si è mossa dopo che sui social sono apparse diverse testimonianze secondo le quali, una volta attivata la modalità Mad Max, le auto controllate dal pilota automatico avrebbero iniziato a superare i limiti di velocità e a muoversi nel traffico con eccessiva disinvoltura, zigzagando tra le carreggiate in modo repentino.

In Tesla avevano già sviluppato una modalità, denominata Hurry, che rendeva la guida automatica del veicolo maggiormente reattiva, pensata per coloro che avessero fretta. Lecito dunque chiedersi perché aggiungere un ulteriore profilo che velocizzasse le corse del Full Self-Driving e in quale modo fosse possibile velocizzare il tutto rimanendo all’interno del Codice della Strada.

Il problema sarebbe proprio questo: con la Mad Max Mode (non disponibile in Italia) le auto elettriche del produttore di Austin – Texas – non rispetterebbero Stop e semafori rossi, procedendo a velocità superiori a quelle indicate dai limiti. Molto materiale raccolto dall’ente federale statunitense, per un beffardo scherzo del destino, proviene proprio da X, il social network di Elon Musk, proprietario pure di Tesla. Esplicativo pure questo video YouTube ripreso dal Guardian che dimostra come l’auto inizi a ignorare la segnaletica.

L’agenzia stessa ha affermato di aver ricevuto sei segnalazioni in cui un veicolo Tesla, con la guida completamente autonoma attivata, “si è avvicinato a un incrocio con il semaforo rosso, ha continuato a procedere nell’incrocio contro il semaforo rosso ed è stato successivamente coinvolto in un incidente con altri veicoli a motore”.

TESLA NON PARLA MAI DI AUTO A GUIDA AUTONOMA: IL FSD RICHIEDE IL CONTROLLO UMANO

La Nhtsa oltre a sottolineare di essere “in contatto con il produttore per raccogliere ulteriori informazioni”, ha ricordato che la presenza di modalità autonome, specie se troppo esuberanti, non manlevano il guidatore dai propri obblighi inerenti la sicurezza sua, dei propri passeggeri e di coloro che dovessero trovarsi in strada: “La persona al volante è pienamente responsabile della guida del veicolo e del rispetto di tutte le leggi sulla sicurezza stradale”, si legge infatti nella nota dell’ente federale americano.

Tesla dal canto suo si blinda sostenendo che l’uso del Full Self-Driving “ti guiderà praticamente ovunque con la tua supervisione attiva, richiedendo un intervento minimo”, ovvero sottolineando che non si tratta di un software in grado di trasformare la propria vettura in un’auto a guida autonoma.

L’ALTRA INDAGINE SU TESLA

All’inizio di questo mese, ricorda sempre Reuters, la Nhtsa ha avviato un’indagine su 2,9 milioni di veicoli Tesla dotati del sistema Fsd a causa di decine di segnalazioni di violazioni della sicurezza stradale e incidenti. L’ente ha raccolto in merito 58 segnalazioni di problemi relativi a violazioni della sicurezza stradale durante l’uso del Full Self-Driving, tra cui 14 incidenti e 23 feriti.

INTANTO TESLA INCHIODA NELLE VENDITE EUROPEE

Secondo i dati di Acea, l’associazione costruttori europei, nel mese di settembre 2025 le immatricolazioni di nuove auto del gruppo Tesla in Europa (comprendendo anche Uk e Paesi Efta) sono state 39.837, con un calo del 10,5% su base tendenziale.

Nei primi nove mesi dell’anno le immatricolazioni del gruppo sono diminuite su base annua del 25,8% attestandosi a quota 173.694. La quota di mercato del gruppo risulta, per il mese di settembre, al 3,2% (dal 4% del mese precedente) mentre nei primi nove mesi dell’anno si colloca all’1,7% dal 2,5% dello stesso periodo del 2024.

DENHOLM FA PRESSING SUL SUPER COMPENSO DI MUSK

Parallelamente, la presidente del gruppo, Robyn Denholm, in una lettera inviata agli azionisti in vista dell’assemblea del 6 novembre, quando i soci saranno chiamati a votare il piano da mille miliardi a favore di Elon Musk, ha scritto: «Se non riusciamo a motivare Elon con un pacchetto retributivo equo, rischiamo che lasci la guida di Tesla e perderemmo il suo tempo, il suo talento e la sua visione».

Il riferimento è al piano elaborato dai sostenitori che l’imprenditore visionario ha nel board pronti ad accogliere la sua richiesta di aumentare la propria quota nell’azienda passando dall’attuale 13% fino al 25%. In cambio, lo startupper visionario dovrà restare alla guida di Tesla per almeno sette anni e mezzo e portare la capitalizzazione di mercato dagli attuali 1.400 miliardi fino a 7.500 miliardi di dollari.

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