Le elezioni di medio termine in Argentina tenutesi ieri hanno sancito una vittoria schiacciante per il partito del presidente Javier Milei, La Libertad Avanza, che ha ottenuto oltre il 40% dei voti a livello nazionale.
Questo risultato rappresenta un punto di svolta per il programma liberista di Milei, rafforzando la sua capacità di perseguire riforme radicali nonostante le difficoltà economiche e le recenti accuse di corruzione.
La vittoria ha anche implicazioni geopolitiche, con un ruolo significativo degli Stati Uniti, che hanno condizionato un sostanzioso pacchetto di aiuti finanziari al successo elettorale di Milei.
I NUMERI DEL SUCCESSO ELETTORALE DEL PARTITO DI MILEI
Come riporta il New York Times, il partito di Milei, La Libertad Avanza, ha conquistato oltre il 40% dei voti, superando le aspettative di molti analisti che consideravano un risultato tra il 30% e il 35% già soddisfacente.
Questo successo è stato particolarmente significativo nella provincia di Buenos Aires, un bastione storico del peronismo, dove Milei ha ribaltato una sconfitta di 14 punti percentuali subita il mese precedente, vincendo con il 41,5% contro il 40,8% della coalizione peronista, come sottolinea la CNN.
A livello nazionale, rileva la BBC, il partito ha guadagnato 64 seggi nella Camera dei Deputati (da 37) e 12 seggi al Senato (da 7), assicurandosi almeno un terzo dei seggi nella Camera bassa, sufficiente per proteggere i veti presidenziali.
Secondo Gustavo Cordoba, direttore della società di sondaggi Zuban Cordoba citato da Reuters, il risultato riflette il timore degli argentini di un ritorno alle crisi economiche del passato, spingendo molti a rinnovare la fiducia in Milei nonostante le difficoltà.
Tuttavia, il Guardian sottolinea che il turnout elettorale, pari al 67,85%, è stato il più basso dalla restaurazione della democrazia nel 1983, suggerendo una diffusa apatia verso la politica.
Il consolidamento del programma economico di Milei
La vittoria rafforza la posizione di Milei per proseguire il suo programma di riforme economiche, caratterizzato da tagli alla spesa pubblica, deregolamentazione e liberalizzazioni.
Come scrive Bloomberg, Milei ha dichiarato che il nuovo Congresso sarà “il più riformista nella storia dell’Argentina”, con priorità come la riforma fiscale, del lavoro e delle pensioni. Il New York Times evidenzia che il presidente intende semplificare le procedure burocratiche, ridurre le tasse e rendere i contratti di lavoro più flessibili per stimolare l’attività economica e l’occupazione.
Nonostante il successo nel ridurre l’inflazione da oltre il 200% nel 2023 a circa il 30% nel 2025, le e misure di austerity hanno avuto un costo sociale elevato. La BBC riporta che i tagli a sussidi, istruzione, sanità e infrastrutture hanno causato la perdita di oltre 250.000 posti di lavoro e la chiusura di circa 18.000 imprese.
Inoltre, il potere d’acquisto degli argentini è diminuito, con salari e pensioni che non tengono il passo con l’inflazione, come sottolinea l’Associated Press.
Nonostante ciò, nota al Nyt Mariel Fornoni di Management and Fit, molti elettori hanno scelto Milei per mancanza di alternative credibili, data la frammentazione dell’opposizione peronista.
IL RUOLO DEGLI STATI UNITI E DI TRUMP
Un elemento centrale di queste elezioni è stato il ruolo degli Stati Uniti, che hanno offerto un pacchetto di aiuti finanziari senza precedenti, fino a 40 miliardi di dollari, tra cui un currency swap da 20 miliardi già firmato e un ulteriore piano di investimenti, ricorda il Guardian.
Come scrive il New York Times, il presidente Trump ha condizionato questo sostegno al successo elettorale di Milei, dichiarando: “Se vince, restiamo con lui; se perde, ce ne andiamo”.
Questa posizione ha suscitato critiche in Argentina, con il governatore della provincia di Buenos Aires, Axel Kicillof, che ha accusato gli Stati Uniti di ingerenza, sostenendo che gli aiuti non porteranno benefici agli argentini ma solo profitti per banche e investitori, come sottolinea l’Associated Press.
Nonostante le critiche, il sostegno statunitense ha avuto un impatto positivo sulla percezione di Milei come leader capace di attrarre investimenti internazionali. Come riporta Bloomberg, il segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent ha lodato Milei per i suoi progressi verso la libertà economica, prevedendo che il risultato elettorale attirerà ulteriori investimenti privati.
Tuttavia, il Guardian nota che l’appoggio di Trump potrebbe aver alienato una parte dell’elettorato con sentimenti anti-americani, contribuendo al basso turnout.
LE REAZIONI DEI MERCATI FINANZIARI
I mercati finanziari hanno reagito positivamente al risultato elettorale. Come scrive Bloomberg, il peso argentino si è rafforzato nei mercati delle criptovalute aperti 24 ore su 24 già domenica sera, con un apprezzamento di circa il 4,8%.
Gli analisti prevedono un rally di obbligazioni e azioni alla riapertura dei mercati, poiché il risultato garantisce a Milei il capitale politico necessario per accelerare le riforme, rimarca la CNN. Alberto Ramos di Goldman Sachs ha definito a Bloomberg la vittoria “molto forte e decisiva”, sottolineando che rafforza la legittimità e la governabilità dell’amministrazione Milei.
Tuttavia, alcuni analisti, come Sergio Berensztein, avvertono attraverso l’Associated Press che Milei dovrà costruire una coalizione più ampia per approvare riforme strutturali, dato che non ha ottenuto la maggioranza assoluta in Congresso.
Marcelo Garcia di Horizon Engage aggiunge che il risultato indebolisce l’opposizione peronista, frammentata e incapace di capitalizzare il malcontento sociale.
LE PROSSIME SFIDE DI MILEI
Nonostante la vittoria, Milei affronta sfide significative. Come evidenzia la BBC, i tagli di bilancio hanno generato proteste da parte di settori colpiti, come i lavoratori della sanità e dell’istruzione, e c’è il rischio che la pazienza dell’elettorato si esaurisca se i benefici economici non si materializzeranno presto.
Al contempo, i benefici delle riforme sono evidenti in settori come l’agricoltura e la finanza, con l’Associated Press che descrive un aumento delle vendite di auto di lusso e un rinnovato ottimismo tra banchieri e investitori.
La polarizzazione sociale rimane un problema. Come nota il Guardian, mentre alcuni argentini vedono in Milei la promessa di un’Argentina “grande di nuovo”, altri, come Juliana, un’operatrice sociale, temono che le conquiste sociali, come i finanziamenti per le persone con disabilità, siano a rischio.





