Anche i migliori possono cadere. Le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump sulla riduzione del prezzo dei farmaci dimagranti GLP-1, in particolare Ozempic di Novo Nordisk, hanno provocato un immediato crollo in Borsa per i principali produttori di questi medicinali.
Trump ha parlato di un possibile abbassamento a 150 dollari al mese, un prezzo che rappresenterebbe una frazione dell’attuale costo, pari a circa 1.000-1.300 dollari. Le aziende coinvolte, tra cui Novo Nordisk ed Eli Lilly, hanno confermato l’avvio di discussioni con l’amministrazione, ma hanno precisato che non esistono ancora accordi definitivi.
LA REAZIONE DEL MERCATO
Durante una conferenza stampa alla Casa Bianca dedicata alla fecondazione in vitro e ai prezzi dei farmaci, Trump ha detto: “Mi riferivo a Ozempic, o – mi riferivo a – il farmaco per la perdita di grasso?… Saranno molto più economici”.
Il presidente, evidenziando le enormi differenze di costo tra gli Stati Uniti e l’Europa, ha poi aggiunto che il nuovo prezzo target sarebbe: 150 dollari: “A Londra compri un certo farmaco per 130 dollari… e a New York paghi 1.300 dollari per la stessa cosa”.
L’annuncio ha avuto effetto immediato: le azioni di Novo Nordisk sono scese fino al 6% e quelle di Eli Lilly del 5,1% nelle contrattazioni pre-market di venerdì. Hims & Hers Health, società che vende versioni compounded (ovvero preparate in farmacia per soddisfare specifiche esigenze o carenze) a prezzi ridotti, ha perso oltre il 15%.
LA REPLICA DEL DR. OZ
Poco dopo le dichiarazioni di Trump, è intervenuto il dottor Mehmet Oz, capo dei Centers for Medicare and Medicaid Services (CMS), per chiarire che non esistono trattative concluse: “Non li abbiamo ancora negoziati… Li introdurremo progressivamente; la categoria di farmaci GLP, che include Ozempic, non è ancora stata oggetto di negoziazione”.
Oz ha precisato che la categoria dei GLP-1 (che comprende Ozempic, Wegovy, Mounjaro e Zepbound) sarà inserita gradualmente nei processi di negoziazione previsti dal CMS.
LE AZIENDE FARMACEUTICHE RESTANO CAUTE
Un portavoce di Novo Nordisk ha confermato l’apertura di un dialogo con l’amministrazione Trump nell’ambito dell’ordine esecutivo sulla politica della “nazione più favorita”, ma ha evitato commenti sulle cifre annunciate.
Anche Eli Lilly, produttrice dei farmaci Mounjaro (per il diabete) e Zepbound (per la perdita di peso), ha dichiarato che non è a conoscenza di impegni specifici sui prezzi, ma che è in trattativa con il governo per migliorare l’accesso dei pazienti.
LA POLITICA DELLA “NAZIONE PIÙ FAVORITA” E GLI ACCORDI IN CORSO
L’iniziativa fa parte di un quadro più ampio voluto dall’amministrazione Trump, che ha già portato ad accordi con Pfizer, AstraZeneca e Merck. Il meccanismo prevede che i prezzi dei farmaci venduti negli Stati Uniti vengano allineati ai prezzi più bassi praticati in altri Paesi sviluppati. In cambio, le aziende farmaceutiche ottengono la sospensione di eventuali dazi, a condizione che continuino a investire in produzione e ricerca negli Usa.
I COMMENTI DI ANALISTI E MEDICI
Evan Seigerman, analista di BMO Capital Markets citato dalla Cnn, ha definito i commenti del presidente: “Una postura aggressiva nel mezzo delle trattative”. Tuttavia ritiene che il nuovo prezzo proposto potrebbe non alterare significativamente il modello di business di Novo Nordisk, in quanto gli assicuratori privati già ottengono sconti tra il 60% e il 70% sul prezzo di listino.
Altri medici, analisti e ricercatori di politica sanitaria restano però scettici sul fatto che si possa davvero arrivare ai 150 dollari millantati da Trump.
Il dottor William Feldman dell’Università della California – Los Angeles (Ucla) ha dichiarato: “150 dollari al mese si avvicinano ai prezzi del semaglutide in altre parti del mondo… Tuttavia – e questo è un grande però – vorrei vedere maggiori dettagli”.
Per Jared Holz, stratega sanitario di Mizuho Securities Usa, invece, l’obiettivo del prezzo a 150 dollari potrebbe essere “più un modo per spingere le aziende a fare un accordo che un vero tentativo di portare il prezzo a 150 dollari a breve termine”.
NORME E TEMPI
L’amministrazione Trump ha inviato a luglio lettere a 17 grandi aziende farmaceutiche, chiedendo loro di allineare i prezzi dei farmaci da prescrizione a quelli offerti nei Paesi più sviluppati. Nel frattempo, anche il CMS è in trattativa, nell’ambito dell’Inflation Reduction Act firmato nel 2022 da Joe Biden, per abbassare il prezzo di Ozempic e Wegovy per i pazienti Medicare. I nuovi prezzi, secondo Quartz, dovrebbero entrare in vigore nel 2027, dopo una scadenza fissata al 1° novembre 2025 per finalizzare i negoziati.
IL MERCATO PARALLELO DEI FARMACI COMPOUNDED
Data l’elevata domanda e l’assenza di copertura assicurativa, molti pazienti si rivolgono al mercato parallelo dei farmaci compounded, spesso offerte tra 130 e 200 dollari al mese.
Secondo la Kaiser Family Foundation, solo 1 datore di lavoro su 5 tra quelli di grandi dimensioni offre copertura per i GLP-1 per la perdita di peso. Tra quelli che lo fanno, due terzi affermano che il costo ha inciso significativamente sulla spesa farmaceutica.
Ad ogni modo se i farmaci GLP-1 venissero effettivamente venduti a 150 dollari al mese, sarebbero più competitivi rispetto alle versioni compounded, con un impatto potenzialmente significativo sul mercato diretto al consumatore. Tuttavia, anche tale prezzo potrebbe non essere sostenibile per tutti i pazienti, soprattutto in assenza di copertura assicurativa.