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Repubblica Ceca, che cosa cambia con la vittoria di Babis

Ecco idee e programmi di Andrej Babis che ha vinto le elezioni nella Repubblica Ceca

Tenutesi tra venerdì e ieri, le elezioni parlamentari in Repubblica Ceca hanno visto il partito populista ANO, guidato dal miliardario populista Andrej Babis, emergere come forza dominante, senza però ottenere una maggioranza assoluta. Questo risultato apre la strada a complessi negoziati per la formazione del nuovo governo, con implicazioni significative per la politica interna e il ruolo del Paese nell’Unione Europea e nella Nato.

Il trionfo di ANO e l’ascesa di Babis

Secondo la BBC, il partito ANO di Andrej Babis ha ottenuto circa il 34,7% dei voti, conquistando 80 seggi nella camera bassa da 200 seggi, un aumento rispetto ai 72 seggi di quattro anni fa. Come scrive Reuters, questo risultato rappresenta una vittoria schiacciante per il miliardario ed ex primo ministro (2017-2021), che ha celebrato il risultato come “un successo storico”.

Babis, noto per il suo stile carismatico e populista, ha festeggiato entrando al quartier generale di ANO con un altoparlante che suonava una versione remix di “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri, un gesto che ha sottolineato la sua capacità di attirare l’attenzione mediatica.

Babis ha dichiarato, come riportato dalla CNN, che il suo obiettivo è rendere la Repubblica Ceca “il miglior posto in cui vivere in Europa”. Tuttavia, come sottolinea Deutsche Welle, nonostante il forte consenso, ANO non ha raggiunto la maggioranza assoluta, rendendo necessarie alleanze per formare un governo stabile. Babis ha espresso la volontà di formare un governo monopartitico, ma la matematica parlamentare suggerisce che dovrà cercare il sostegno di altre forze politiche.

Le sfide della formazione del governo

Come riportato da Reuters e CNN, Babis ha già avviato colloqui con due piccoli partiti di destra euroscettica che hanno superato la soglia del 5% per entrare in parlamento: i Motoristi per Se Stessi, contrari alle politiche verdi dell’Ue, e il partito anti-immigrazione e anti-Ue Libertà e Democrazia Diretta (SPD), guidato da Tomio Okamura. La BBC evidenzia che un’alleanza con entrambi sarebbe necessaria per garantire una maggioranza parlamentare, ma ciò potrebbe comportare tensioni.

Secondo la BBC, i Motoristi, che condividono con ANO l’appartenenza al gruppo europeo “Patrioti per l’Europa” fondato da Babis insieme a Viktor Orban, sono partner naturali per le loro posizioni comuni contro gli obiettivi di riduzione delle emissioni dell’Ue.

Tuttavia, l’SPD rappresenta una sfida maggiore: il partito, che ha speso ingenti somme in pubblicità online secondo Deutsche Welle, è accusato di diffondere propaganda filorussa e chiede un referendum sull’appartenenza della Repubblica Ceca a Ue e Nato, una proposta che Babis ha categoricamente respinto. Inoltre, la coalizione elettorale dell’SPD con gruppi di estrema destra potrebbe complicare la gestione interna del partito, rendendo instabile un’eventuale alleanza.

Implicazioni per l’Ucraina e le relazioni internazionali

Uno degli aspetti più controversi della vittoria di ANO riguarda il futuro del sostegno ceco all’Ucraina. Come scrive Deutsche Welle, la Repubblica Ceca sotto il governo di centro-destra di Petr Fiala è stata un alleato affidabile di Kiev, ma l’ascesa di Babis potrebbe cambiare questa dinamica.

Babis, che si è definito un “pacifista” durante la campagna, ha promesso di abolire l’iniziativa ceca per l’acquisto di munizioni per l’Ucraina, che ha fornito 3,5 milioni di proiettili dal 2022 grazie a finanziamenti di partner Ue e Nato. Secondo la BBC, Babis critica la mancanza di trasparenza del programma, ma i funzionari cechi sottolineano che il suo successo deriva proprio dalla sua natura riservata.

CNN e Reuters riportano che Babis vuole trasferire la gestione dell’assistenza all’Ucraina sotto l’egida della Nato, una mossa che potrebbe ridurre l’impegno diretto della Repubblica Ceca. Inoltre, ha espresso opposizione alla candidatura dell’Ucraina per l’adesione all’Ue, una posizione che lo allinea a leader euroscettici come Viktor Orban.

Tuttavia, Babis ha respinto le accuse secondo cui il suo governo renderebbe la Repubblica Ceca un partner meno affidabile per Ue e Nato, sottolineando, come riportato dalla BBC, i suoi contatti passati con figure di spicco come Donald Trump e i vertici del Pentagono e della CIA.

Le promesse economiche e le sfide interne

Durante la campagna elettorale, ANO ha conquistato il consenso di molti cechi promettendo crescita economica, salari e pensioni più alti, e sgravi fiscali per studenti e giovani famiglie, come riportato da CNN e Reuters. Queste promesse, che richiedono miliardi di euro di spesa, si scontrano con la tradizionale mentalità di austerity del Paese e con le difficoltà economiche recenti, segnate da un’inflazione galoppante che ha eroso il potere d’acquisto dei cittadini.

Tuttavia, Babis deve affrontare ostacoli personali significativi. Come sottolinea Reuters, il magnate è alle prese con accuse di frode legate a sussidi Ue di oltre 15 anni fa, che lui nega, e con leggi sui conflitti di interesse legate al suo impero chimico e alimentare. Questi fattori potrebbero complicare la sua nomina a primo ministro, che sarà decisa dal presidente Petr Pavel dopo i colloqui con i leader di partito, previsti per oggi.

Il contesto politico e il futuro dell’Europa

L’esito delle elezioni ceche, come nota Deutsche Welle, potrebbe alterare gli equilibri di potere all’interno dell’Ue, con la Repubblica Ceca che potrebbe avvicinarsi alle posizioni di Ungheria e Slovacchia, entrambe scettiche sull’assistenza militare all’Ucraina e sulle sanzioni contro la Russia.

Babis, alleato di Orban e sostenitore di Trump, ha adottato uno slogan ispirato al “MAGA” statunitense, “Strong Czechia”, distribuendo cappellini con questo motto. La sua appartenenza al gruppo euroscettico “Patrioti per l’Europa” suggerisce un’opposizione alle politiche di decarbonizzazione dell’Ue e una visione più nazionalista.

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