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Dal virtuale al reale: così l’IA trasforma la difesa

Dalla formazione virtuale alla manutenzione a distanza fino ai sistemi antidrone, l’intelligenza artificiale ridisegna processi e prodotti nel settore della difesa. Cosa è emerso dalla due giorni sull'IA organizzata da Elt Group a Seafuture 2025

L’IA non è solo una tecnologia, è un integratore, uno Tsunami d’innovazione. Le aziende hanno solo due opzioni: cavalcare l’onda anomala o venirne travolti.

È quanto emerso durante la due giorni sull’IA organizzata da Elt Group nel corso di Seafuture 2025 a La Spezia, nel corso del quale l’azienda ha presentato il proprio approccio nell’AI e ha lanciato due progetti realizzati grazie all’integrazione dell’AI con la tecnologia della realtà aumentata e della realtà virtuale: il Virtual & Extended Reality for Maintenance and Training e il Bright ELT Assistant (BEA).

Tutti i dettagli.

LO TSUNAMI DELL’IA

L’Artificial Intelligence è un’innovazione abilitante trasversale a tutti i domini della Difesa. “Elt Group ha dato all’AI un ruolo di integratore di altre tecnologie innovative, di moltiplicatore di queste capacità in ambito operativo e di accelerazione della digitalizzazione dei processi aziendali”, ha dichiarato Domitilla Benigni, ceo & coo di Elt Group.

“Siamo condannati a sperimentare per primi le tecnologie disruptive, non possiamo aspettare che gli altri lo facciano prima di noi. L’AI è uno Tsunami, non ha limiti, al contrario delle tecnologie tradizionali. Nel 2024 sono stati spesi 25 miliardi e mezzo per l’Ia, nei 5 anni saliremo a 45. Le aziende della difesa passeranno da una spesa del 3 al 10% nei prossimi anni. Il 95% dei progetti di GenIA non dà impatto per un problema di lavoro sui dati. Oggi non si sta lavorando sull’adoption dell’IA, ma solo sulla base tecnologica, c’è ancora un approccio bottom up, in Elt Group adottiamo un approccio opposto. È importante che le industrie decidano che ruolo vogliono avere nell’IA. Vogliamo diventare champion di adoption”, ha affermato Simone Astiaso Garcìa, svp engineering & operations Elt Group, sottolineando che è necessario collaborare per competere poiché “entro 12/18 mesi tutti i migliori fornitori di supply chain nell’IA saranno presi e i partner più importanti avranno il 300% del carico”.

“Non ho mai visto una tecnologia evolvere così rapidamente. Basti pensare che 12 mesi fa non si conosceva il concetto di agente, nei prossimi anni saranno realtà nella maggior parte delle aziende. Nella fase 2 gli agenti ci aiuteranno ad effettuare compiti autonomamente, sotto la direzione umana, come una sorta di colleghi digitali. Nella fase 3 gli agenti digitali faranno parte dei team, l’uomo dovrà gestire questo lavoro congiunto tra colleghi umani e digitali”, ha sottolineato Andrea D’Onofrio, AI & Data Lead EMEA Microsoft.

VIRTUAL REALITY E BEA

Il Virtual & Extended Reality for Maintenance and Training è un progetto di apprendimento immersivo che replica in un ambiente digitale l’esperienza reale della manutenzione, portando benefici tangibili sia in termini economici sia di efficienza operativa. Il cuore del progetto è Bright ELT Assistant (BEA), un assistente virtuale alimentato da intelligenza artificiale generativa (GenAI) che fornisce ai manutentori risposte rapide, suggerimenti operativi e riferimenti a casi reali già risolti.

“Qualità e quantità dei dati sono due elementi fondamentali dei nostri nuovi progetti. Grazie all’IA distinguiamo i droni dalle false minacce, molto frequenti. L’IA permette di scegliere la tecnica di jamming migliore. L’altro campo di applicazione sono comandi e controlli EW. La capacità di awareness è molto migliore. Il quarto campo di applicazione è il training. Il knoledge management è molto importante, vuol dire gestire tutti i dati che rappresentano il know how, la conoscenza tangibile e intangibile”, ha sottolineato Garcìa.

CONTRO MINACCE LOW COST SERVONO SISTEMI DIFENSIVI LOW COST

“Gli investimenti raggiungeranno 1000 miliardi di dollari nei prossimi anni. Le iniziative di investimento devono essere sostenibili, contro minacce low-cost servono sistemi difensivi low-cost. Abbiamo creato un portafoglio di progetti che va dai processi per rendere più efficienti. Knowledge management ed extended reality sono due soluzioni soddisfacenti dal punto di vista del ritorno degli investimenti. Possiamo integrare dati da differenti fonti. Il risparmio nel settore del training andrà dal 10% di quest’anno al 30% tra tre anni. Il BEA permette ai manutentori di avere risposte sui difetti in base al knowledge aziendale, portando un risparmio del 30% dei costi operativi rispetto a una manutenzione classica”, ha sottolineato Paolo Capodanno, Vice president Chief Digital Officer Elt Group.

I BENEFICI DELL’INTEGRAZIONE DELL’IA

Puntare sull’Ia porterebbe un valore aggiunto di 336 miliardi di euro, secondo Andrea D’Onofrio, AI & Data Lead EMEA Microsoft.

“A parità di valore aggiunto permetterà di ottenere 6 miliardi di ore di lavoro libere. L’IA non è un prodotto, sarà alla base delle tecnologie che l’uomo costruirà in futuro, come successo per l’elettricità. Inoltre, sta impattando soprattutto le professioni intellettive. Nel 2023 i rischi maggiori erano legati alla carenza di competenze per usare l’IA. Oggi i rischi maggiori sono legati più ai rischi normativi. Molte aziende hanno iniziato ad usare la tecnologia all’interno di alcuni contesti. Le nostre aziende hanno difficoltà a mettere a scala questi benefici. È necessario creare una piattaforma culturale affinché venga usata correttamente rispetto ai principi etici. Il 60% delle organizzazioni che lavorano nella difesa sono convinte che dovranno implementare l’IA per aumentare il vantaggio competitivo”, ha detto D’Onofrio.

COME DEVE CAMBIARE LA DIFESA?

Servono nuovi programmi incentrati sull’AI per rimanere competitivi, secondo James Dancer, Head of Uk and EU Dla Piper Business Advisory Helsing Uk.

“Bisogna fermare o ridurre programmi non appropriati, spostare una parte significativa della difesa verso l’IA. Per questo serve una leadership militare. I campioni europei nell’IA sono molto pochi. Abbiamo bisogno di un’adozione in scala. Dobbiamo costruire nuovi programmi basati sull’IA, servono decine di milioni di euro di computer, personale”, ha sottolineato James Dancer, Head of Uk and EU Dla Piper Business Advisory Helsing Uk.

“La Nato nel 2024 ha rinnovato l’AI strategy, che tra gli obiettivi prevede l’accelerazione dell’adozione, dare best practice, monitorare l’uso IA affinché sia responsabili, capire le minacce da parte degli avversari. Stiamo cercando di fare in modo che gli alleati abbiano tutti gli strumenti per comprendere e acquisire la tecnologia, dare la possibilità di testare le tecnologie. La Spezia è uno dei Nato innovation range, in particolare sull’underwater. La Lettonia si concentrerà sui sistemi antidroni. La Svezia, invece, sul 5G”, ha sottolineato Claudio Palestini, Head Innovation and Technology Adoption della Nato.

CONTRO DRONI E MISSILI: L’IA A BORDO DELLE FREMM EVO

Protagonista della due giorni organizzata da Elt sull’IA è stata la suite EWS navale di nuova generazione sviluppata per la classe Fremm Evo. In particolare, avrà un sistema anti-drone, Adrian, che combina componenti specifiche e assetti già parte della suite EWS di bordo, quali CESM e RECM. Il sistema utilizza radar multispettrali, sensori optronici e acustici per rilevare, identificare e contrastare i droni. L’uso diffuso dell’intelligenza artificiale promette una significativa capacità di crescita e personalizzazione. Il sistema anti-drone Adrian può essere configurato in modo flessibile e personalizzabile in base a diversi scenari e ambienti. Infatti, è adatto sia per unità navali di tutte le dimensioni che per infrastrutture marittime e applicazioni terrestri. Il secondo nuovo arrivato nel gruppo Elt è il sistema DIRCM per applicazioni navali, in grado di proteggere la nave dalle nuove minacce missilistiche a guida I/R.

Inoltre, il comando e controllo dei sistemi di Elt Group, EMSO C2, permette la gestione di assetti di EW distribuiti su più piattaforme, sia per la sorveglianza elettromagnetica distribuita, fornendo un prezioso contributo alla cosiddetta Information Superiority nel dominio marittimo, che ad un efficace coordinamento delle contromisure disponibili a livello di Forza Navale.

LA NUOVA FRONTIERA DELLA DIFESA: IL SETTORE SUBACQUEO

Il settore subacqueo rappresenta la nuova frontiera del mondo della difesa. In quest’ottica, Elt ha sviluppato sistemi EW per tutte le tipologie di sottomarini, in particolare per la classe U212 NFS. Questo tipo di navi possiedono una nuova antenna integrata altamente innovativa, in grado di coprire l’intero spettro radar e delle comunicazioni.

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