Nella GDO del sud (e non solo) c’è fermento. Sotto traccia si muovono in silenzio le strategie di crescita di alcune realtà leader, anche della GDO locale. C’è una stima, assolutamente riservata, che circola tra studi professionali e banche d’affari rilanciata dal Sole 24 Ore che evidenzia come nel settore della grande distribuzione c’è una massa di liquidità di circa 1 miliardo di euro per operazioni straordinarie, ovvero sviluppo e acquisizioni. Diversi segnali arrivano anche dal Sud, dove è iniziata da tempo la corsa al consolidamento del settore.
Michele Apuzzo e Crai Secom di Giangiacomo Ibba hanno dato vita a Crai Mediterranea. La nuova realtà rafforza la presenza di Crai nel Sud. Il progetto strategico, denominato CraiFutura, prevede investimenti complessivi per 80 milioni di euro e punta a generare un fatturato di 200 milioni di euro entro il 2025. Giangiacomo Ibba, Presidente Crai e Abbi Group, ha definito l’avvio di Crai Mediterranea un “passo strategico per lo sviluppo nel Sud Italia“.
Il Gruppo Arena risponderà presto per le rime. L’obiettivo è di portare i propri format e il proprio modello organizzativo anche nel Centro-Nord, rafforzando il presidio nazionale all’interno della rete VéGé. “Il Gruppo Arena è l’ombrello strategico sotto cui queste insegne (Decò e SuperConveniente) si sviluppano, con assortimenti e MDD differenziate, ma con un unico sigillo di garanzia: il nostro brand” ha dichiarato Giovanni Arena al Marketing & Retail Summit di Bari. Nello stesso Mezzogiorno c’è in ballo il futuro di piccole ma interessanti catene locali che faticano a crescere ma che, all’interno di strategie convergenti, potrebbero creare valore.
“Stiamo vivendo una fase di crescita solida e sostenibile – ha dichiarato l’Ad di Despar Maiora, Pippo Cannillo. I risultati positivi registrati nel 2024 e nei primi mesi del 2025, sia nel canale retail che nel Cash & Carry, confermano la bontà delle nostre scelte strategiche. Restiamo concentrati sullo sviluppo e sul consolidamento, due pilastri fondamentali per affrontare con ambizione e responsabilità le sfide del settore e costruire un futuro di valore per i nostri clienti, collaboratori e territori.” Maiora ha confermato per il 2025 investimenti che superano quota 40 milioni, destinati a nuove aperture, acquisizioni e ristrutturazioni lungo tutta la rete di vendita. Queste iniziative si inseriscono in un più ampio progetto strategico volto a consolidare la presenza del marchio Despar nel Centro-Sud e a valorizzare ulteriormente il canale Cash & Carry.
Quando si parla del Sud tendo a scommettere, per simpatia, sul trio di imprenditori diversamente giovani (Arena, Ibba, Cannillo). La stessa operazione portata a dama da Angelo Mastrolia provocherà inevitabilmente ricadute interessanti per gli operatori del comparto. C’è però un convitato di pietra, nel Sud, tutt’altro che fuori competizione: Giovanni Pomarico, proprietario e dominus del Gruppo Megamark, la realtà leader del Sud Italia nella distribuzione organizzata grazie ai quasi 600 supermercati diretti e affiliati presenti in Puglia, Campania, Molise, Basilicata e Calabria.
Del gruppo fanno parte i Superstore Famila, i Supermercati Dok, Supermercati Sole 365 e la catena dei punti vendita di prossimità A&O. Il Gruppo Megamark è associato dal 1996 a Selex, la più importante e strutturata centrale di acquisto italiana, associata ad ESD, a sua volta associata ad EMD, la più grande centrale d’acquisto a livello internazionale in Europa, con sede a Berlino. Il piano aziendale biennale che ha predisposto è tutt’altro che banale. Finanziato da 45 milioni di euro dal capitale della società e da un prestito di 135 milioni di euro da un gruppo bancario che comprende Intesa Sanpaolo, BNL BNP Paribas e BPer CBI, secondo i media: 180 milioni di euro per espandere e modernizzare i suoi negozi nel Sud Italia. L’investimento si concentrerà sui mercati primari di Gruppo Megamark nell’Italia meridionale, ovvero nelle regioni Puglia e Campania. Circa 128 milioni di euro in Puglia e circa 52 milioni di euro in Campania.
“Siamo orgogliosi del sostegno finanziario fornito dalle banche, in base alla nostra posizione finanziaria. Riconosciamo l’impegno dei tre finanziatori nei nostri confronti, la fiducia e la stima che abbiamo guadagnato dal sistema bancario nel corso degli anni. Questo finanziamento rappresenta il riconoscimento della forza del gruppo, nonché un’opportunità per accelerare la nostra crescita”, ha dichiarato Giovanni Pomarico, fondatore e presidente di Gruppo Megamark, secondo la pubblicazione DistribuzioneModerna.info. Basandosi su un 2024 di successo, quando le vendite al dettaglio sono aumentate dell’11,1%, a 3,2 miliardi di euro, lo slancio positivo di Gruppo Megamark è continuato nella prima metà del 2025, con ricavi in aumento del 13,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Eurospin, LIDL e Penny Market non si faranno certo sfuggire le occasioni più ghiotte.
Lo scenario vede dunque le aggregazioni in accelerazione. Secondo una ricognizione KPMG, la grande distribuzione in Italia ha realizzato un fatturato di 135 miliardi (+1,8% sul 2023). La frammentazione è ancora alta: la quota di mercato cumulata dei primi tre gruppi è del 41%, a fronte del 69% dell’Olanda e del 65% della Germania. Ci sono, poi, i cambiamenti nelle abitudini di acquisto (corsa ai prezzi bassi) e la sfida della distribuzione online. Da KPMG si sottolinea che dal 2019 a oggi centinaia di punti vendita sono passati a grandi catene o gruppi: Crai, Conad, Pam, VéGé, Bennet, Despar, Penny-Rewe, Coop.
Dice Vincenzo Martinese, responsabile Consumer Retail Italia di KPMG: «La concentrazione continuerà, ci sono nuove operazioni che partiranno a breve. Ma c’è un cambiamento: oggi l’interesse è sulla trasformazione, sulla creazione di valore. E le distanze tra discount e retail tradizionale si stanno assottigliando. Il fattore chiave è l’innovazione, non più solo volumi».