Come non detto, abbiamo scherzato, fate come se non fosse successo nulla. In sostanza è questo il messaggio che, negli Stati Uniti, la General Services Administration ha mandato a diversi dipendenti federali che negli scorsi mesi sono stati licenziati a causa degli sforzi del Doge, il Dipartimento per l’Efficienza governativa prima guidato da Elon Musk, di tagliare i costi pubblici. A centinaia di loro, responsabili della gestione di posti di lavoro governativi, infatti, è stato proposto il reintegro dopo quasi sette mesi, di fatto di ferie retribuite. Potranno rientrare in servizio il 6 ottobre, secondo una nota inviata internamente e visualizzata dall’Associated Press.
IL REINTEGRO DI CENTINAIA DI DIPENDENTI USA
“Alla fine l’agenzia si è ritrovata in difficoltà e con poco personale”, perché “non avevano il personale necessario per svolgere le funzioni di base”, ha dichiarato sempre ad Ap, Chad Becker, ex funzionario immobiliare della Gsa. E basterebbe questo per sottolineare il dietrofront dell’amministrazione di Donald Trump. La Gsa si occupa dell’acquisizione e della gestione di uffici e posti di lavoro federali. E dopo che nelle scorse settimane già altre agenzie hanno riassunto personale a seguito della scure del Doge, come l’Irs (Internal Revenue Service) o il Dipartimento del Lavoro, sono tornati a essere necessari i dipendenti della Gsa.
LICENZIAMENTI E RISPARMI FALLITI DAL DOGE
Marzo è stato il mese dell’esodo, con migliaia di dipendenti della Gsa che hanno lasciato l’agenzia dopo essere stati incoraggiati a dimettersi o a scegliere la via del pensionamento anticipato. In centinaia, invece, sono stati proprio licenziati. La Gsa aveva circa 12mila dipendenti prima dell’intervento del Doge, che ha individuato nell’agenzia uno degli obiettivi principali della sua campagna anti sprechi. Tanto che inizialmente Musk e i suoi ex soci voleva anche che la Gsa vendesse centinaia di edifici di proprietà federale e cancellasse migliaia di contratti di locazione nel portafoglio federale.
Gli obiettivi di risparmio stimati dal Doge erano di diversi miliardi dalla vendita degli edifici e di circa 460 milioni di dollari da ricavare con il taglio di contratti di locazione e del personale in tutto il paese. Ma secondo sempre Becker, la stima è stata abbassata radicalmente arrivando a circa 140 milioni di dollari entro luglio. Tutto ciò nonostante i tagli dei posti di lavoro avvenuti. La sede centrale della Gsa, per esempio, ha tagliato il personale del 79%, i gestori di portafoglio del 65% e i facility manager del 35%. Ora è scattato il dietrofront e il piano di reintegro per molti di essi. Come se non fosse successo nulla.