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La capriola di Macron sul clima

Macron ha bloccato il voto sugli obiettivi climatici dell'Unione europea per il 2035 e il 2040. Estratto dalla rassegna stampa di Liturri.

(Politico, Zia Weise, Aude Le Gentil, Alexandre Léchenet, 17 settembre 2025, 18:29)

L’articolo in breve

  • Emmanuel Macron ha bloccato il voto sugli obiettivi climatici UE per 2035 e 2040, unendosi a Polonia, Italia e Ungheria, rallentando il progresso verso il rispetto dell’Accordo di Parigi.
  • La mossa riflette un cambio di rotta di Macron, che dopo il 2023 ha chiesto una pausa nella legislazione verde, influenzato dal successo dell’estrema destra alle elezioni europee.
  • Il rinvio rischia di indebolire l’ambizione climatica dell’UE e la sua credibilità globale, con Macron che cerca concessioni su finanziamenti, neutralità tecnologica e protezione industriale.

Cinque citazioni chiave

  1. Sul cambio di rotta di Macron: «Emmanuel Macron si è costruito una reputazione come crociato del clima in Europa con il suo invito a ‘rendere il nostro pianeta di nuovo grande’. Ora è lui a premere sui freni».
  2. Sull’impatto della sua azione: «Il ‘pericoloso’ azzardo del presidente francese ha concesso ‘un grande guadagno politico’ ai governi dell’UE che cercano di bloccare un’azione climatica ambiziosa, ha detto Laurence Tubiana, ex diplomatica francese».
  3. Sul ruolo di Macron nel rinvio: «Macron è stato ‘la voce più forte nella stanza’ su questo, ha detto uno dei diplomatici informati sulle discussioni» riguardo al rinvio dell’obiettivo 2040.
  4. Sulle richieste di Macron: «Secondo il portavoce dell’Eliseo, le richieste della Francia includono ‘neutralità tecnologica’, revisione della tariffa verde dell’UE, protezione per i produttori di acciaio e trattamento preferenziale per i beni prodotti in UE».
  5. Sul rischio per la credibilità dell’UE: «Con questa mossa, la Francia si sta ‘mettendo in una posizione pericolosa’ e ‘rischia di non raggiungere un accordo ambizioso, essenziale per la credibilità dell’UE’, ha avvertito Neil Makaroff».

(Estratto dalla rassegna stampa di Giuseppe Liturri)

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