Nel corso della riunione di settembre, il Federal Open Market Committee (FOMC) ha deciso di ridurre il range obiettivo per il tasso sui Federal Funds di 25 punti base, segnando il primo taglio dei tassi del 2025. Il presidente Powell ha spiegato che il doppio mandato della Fed — stabilità dei prezzi e piena occupazione — si trova attualmente “in tensione”. Ma si tratta di una tensione reale tra i due obiettivi, oppure di un messaggio poco coerente?
GLI OBIETTIVI DELLA FED
A nostro avviso, i due obiettivi della Fed non sono in contrasto tra loro. Al contrario, un mercato del lavoro più debole dovrebbe, nel tempo, contribuire alla disinflazione nei servizi, riducendo i rischi di una risalita dell’inflazione. Inoltre, se, come suggerito da Powell, l’aumento recente dei prezzi dei beni è un fattore temporaneo legato all’introduzione di nuovi dazi — e non il risultato di un boom della domanda che supera l’offerta, come accaduto nel 2021 — ci si potrebbe aspettare un ritorno alla normalità già nel 2026, con un rallentamento dei prezzi dei beni.
La realtà dietro il messaggio della “tensione del doppio mandato” è che il presidente della Fed agisce anche da portavoce delle posizioni spesso divergenti dei 19 membri del FOMC in materia di crescita, inflazione e mercato del lavoro. In questo contesto, riteniamo che le preoccupazioni per l’inflazione siano eccessive, mentre i rischi di rallentamento del mercato del lavoro siano più concreti.
COSA ASPETTARSI RIGUARDO IL TAGLIO DEI TASSI QUEST’ANNO
Di conseguenza, continuiamo ad aspettarci altri due tagli dei tassi nel 2025, in linea con la mediana dei “dot plot” pubblicati a settembre. Guardando al 2026, e in assenza di una nuova accelerazione dell’occupazione, è considerata probabile una stabilizzazione del tasso sui Federal Funds al di sotto delle proiezioni mediane attuali, attestandosi su un range obiettivo compreso tra 2,75% e 3,00%. Questo implicherebbe ulteriori 75 punti base di tagli nel corso del 2026.