Le vittime piacciono, lo abbiamo già detto, e portano a distorcere il giudizio sui fatti in senso manicheo: chi subisce è buono, chi aggredisce è cattivo. Ma in genere le cose sono più complicate.
Cominciamo dal portierino aggredito dal padre del giocatore avversario. Un adulto indegno, autore di un atto inqualificabile per il quale speriamo sia severamente punito, che però ha così provato a discolparsi o almeno ad accampare qualche attenuante: “Aveva picchiato mio figlio”. Ora si è capito che in effetti sì, la piccola vittima era un bulletto, aveva picchiato un ragazzo a terra al punto da beccarsi un anno di squalifica.
E vabbè… Passiamo a questioni purtroppo più rilevanti. I Volenterosi si riuniscono, qualcuno in presenza qualcuno da remoto (continuiamo a chiederci chi siano e perché si siano costituiti, non bastavano Nato, Ue e Onu per dirimere le controversie internazionali e interporre forze di mediazione?). Dei 37, 26 manderebbero truppe in Ucraina: solo a fine ostilità – e quando, quindi? – tutti e 26? Boh, qualcuno si è già in parte defilato. Comunque sia, Putin dice che se trova soldati con una divisa diversa dove ci sono i suoi, finché ancora si combatte, darà ordine di sparare contro. Lo zar è aggressore e cattivo, per carità, nessuno ha o dovrebbe avere dubbi al riguardo, ma stavolta la sua reazione non sembra così assurda: à la guerre comme à la guerre.
Restiamo sul terreno russo-ucraino. Ursula von der Leyen ha avuto problemi in aereo per colpa degli hacker russi, ora invece pare di no, che fosse una bufala. Finché passava da vittima del carnefice moscovita tutti a strillare, adesso cala il silenzio imbarazzato, come per la brutta vicenda calcistica.
Ancora: due turiste vengono aggredite e violentate da quelli che il politicamente corretto chiama “irregolari”, cioè tre immigrati, degli stranieri, come molto spesso accade (lo dice la statistica). Ed è di nuovo grande imbarazzo, perché anche il carnefice appartiene a una categoria vittimale; perciò, se stupra è come fosse buono e cattivo a un tempo. Nel caso specifico, tra l’altro, si tratta di marocchini e qualcuno potrebbe impropriamente e razzisticamente tirar fuori “La ciociara”.
È vittima, quindi ha ragione? Nell’automatismo sta il vulnus, nella polarizzazione con cui si semplificano tutte le vicende. Se parliamo di elezioni regionali, per esempio, De Luca e Vannacci sono cattivi perché “aggressori” (verbali, ovviamente). Se parliamo di Medio Oriente i palestinesi, in quanto vittime di una inammissibile aggressione israeliana su cui ormai quasi tutto il mondo concorda, hanno ragione: no, vanno difesi, un concetto molto diverso.
Non parliamo poi dei decessi e dei lutti: chi muore è per definizione buono, anzi “era tanto buono”, ed ecco i processi di beatificazione con Baudo e soprattutto Armani “santi subito” (Emilio Fede un pochino meno, a dire il vero). Di Re Giorgio colpisce come, pochissimi giorni prima della scomparsa, fosse tanto lucido da comprare la Capannina di Forte dei Marmi per 12 milioni con un “gesto affettivo”, come diceva la nota stampa della sua maison.