Il consiglio di amministrazione di Monte dei Paschi di Siena ha deliberato l’aumento dell’offerta per Mediobanca, con una componente in contanti di 0,9 euro ad azione. Ad annunciarlo è stato lo stesso istituto con una nota. Il ritocco riguarderà tutti, anche chi ha già aderito all’offerta ed è una mossa di fatto prevista, tanto quanto la scelta di rinunciare alla condizione della soglia del 66,7% a cui era subordinata l’efficacia dell’offerta per Piazzetta Cuccia.
A essere confermata è stata, invece, la soglia irrinunciabile del 35% così come la data conclusiva dell’operazione, cioè l’8 settembre alle 17.30. Anche se, in caso di raggiungimento del 35% (quota già vicina) è previsto un periodo di riapertura dei termini tra il 16 e il 22 settembre.
COSTI E GARANZIE DELL’OPS DI MPS SU MEDIOBANCA
Un rilancio che costerà alla banca Mps guidata dall’ad, Luigi Lovaglio (nella foto), circa 750 milioni di euro e che trasforma l’ops in opas. Ad ogni modo “rimangono immutati gli obiettivi finanziari di Bmps, volti al mantenimento di una forte solidità patrimoniale e di una politica di dividendi ai massimi livelli nel settore, nella convinzione che l’impegno e i risultati attesi saranno apprezzati da tutti gli stakeholder”, sottolinea la nota. E Mps manterrà comunque “una solida base di capitale” con un Cet1 pro-forma pari a circa il 16% e “una politica di dividendi sostenibile nel tempo con un pay-out ratio fino al 100% dell’utile”.
I NUOVI OBIETTIVI DI MPS
Mps “con questa mossa conta di superare la soglia del 50% delle adesioni”, sia “per poter controllare l’assemblea di Mediobanca e attivare i 700 milioni di sinergie promessi da Lovaglio agli investitori” e per “assicurare agli azionisti i benefici fiscali derivanti dalle imposte differite che al lancio dell’offerta sono state stimante in 2,9 miliardi in sei anni”, evidenzia La Stampa.
RILANCIO MPS PER IL MERCATO
Nel comunicato, il cda di Mps si dice “fermamente convinto che l’incremento del corrispettivo rappresenti un’ulteriore e concreta testimonianza del valore industriale dell’operazione e dell’attenzione dell’offerente nei confronti del mercato, con l’obiettivo di massimizzare le adesioni all’offerta ed accelerare la creazione di valore”.
Come spiega il Corriere della Sera, nel momento in cui la banca toscana ha rivisto al rialzo la sua operazione su Mediobanca “è possibile che gli investitori istituzionali, che valgono circa il 30% di Mediobanca e fin qui sono stati fermi, inizino a fare le prime mosse se percepiscono che l’operazione è diventata più interessante”. “In pratica oggi potrebbe iniziare il primo test sul mercato”.
Anche perché “è probabile che a ruota arrivino le adesioni delle casse (Enpam, Enasarco e Cassa Forense, insieme sopra il 5,5%) e di investitori come Edizione (2,1%) che dovrebbe consegnare le azioni verso la fine dell’offerta, ma soprattutto del mercato.
IL FUTURO DI MEDIOBANCA
La risposta che invece sembra sempre scontata è quella di Piazzetta Cuccia. In settimana, come ricorda ancora La Stampa, “Alberto Nagel riunirà i suoi per bocciare ancora una volta l’offerta, ritenuta nei mesi scorsi ‘del tutto inadeguata’ e foriera di ‘dissinergie industriali’”. Ma “se tra venti giorni Mps avrà fatto il pieno di adesioni, Nagel valuterà le dimissioni per permettere all’assemblea dei soci in programma il 28 ottobre di riflettere nella governance i nuovi equilibri azionari della banca”.