Terzo ritocco all’insù del costo dell’abbonamento ad Apple TV. Il servizio, che al momento della nascita – solamente sei anni fa – veniva proposto a 4,99 dollari (4,99 euro in Europa) ora sarà disponibile dietro pagamento di 12,99 dollari mensili.
CUPERTINO SPINGE APPLE ONE?
Il nuovo prezzo è già in vigore per i nuovi abbonati, mentre per chi è già iscritto scatterà a 30 giorni dalla successiva data di rinnovo. Nessun ritocco, almeno al momento, per l’abbonamento annuale che sempre negli Stati Uniti rimane fissato al prezzo di 99 dollari.
Interessante il fatto che anche i costi per sbloccare i pacchetti Apple One – l’offerta che raggruppa più servizi in un unico abbonamento, fino a cinque in un unico pacchetto – non abbiano subito rincari, spia di una strategia che va definendosi: la promozione dei bundle così da fidelizzare maggiormente l’utenza.
LA CORSA DEI PREZZI DI APPLE TV
Ma questa non è la sola strategia commerciale che il nuovo rincaro rivela. I numerosi aumenti in così pochi anni fanno emergere il disegno di Cupertino, che quando lanciò la piattaforma volle mantenere i costi mensili per l’utenza sotto i 5 dollari (5 euro) con l’evidente scopo di farsi largo in un mercato già ampiamente presidiato dai colossi dello streaming.
Già nel 2022 l’abbonamento mensile era stato portato a 6,99 dollari, quindi un ulteriore ritocco – a oggi il penultimo – l’anno successivo, nel 2023, a 9,99. E ora l’annuncio che gli utenti, vecchi e nuovi, con l’estate 2025 pagheranno 12,99 dollari al mese. Occorre comunque sottolineare che, a differenza delle rivali come Netflix e Amazon Prime Video, finora Apple ha tenuto alla larga dalle proiezioni in streaming le interruzioni pubblicitarie.
APPLE TV AUMENTA ANCHE IN ITALIA?
Per il momento, per gli utenti italiani, la situazione appare invariata: il prezzo di partenza per il servizio streaming erogato dalla Big Tech di Tim Cook resta fissato a 9,99 euro mensili, con la possibilità di sfruttare una settimana gratuita per provare il servizio. Tuttavia, dato che i listini europei viaggiano appaiati a quelli statunitensi è facile attendersi nuovi rincari a breve.
IL DIFFICILE MONDO DELLO STREAMING
Secondo quanto riportava qualche mese fa Bloomberg, che vanta tra le proprie firme alcuni dei giornalisti meglio informati rispetto a quanto accade a Cupertino e dintorni, Apple avrebbe assunto un dirigente incaricato di siglare accordi per concedere in licenza alcune sue produzioni.
L’obiettivo sarebbe evidente: noleggiare a terzi (dunque ai competitor) gli show prodotti al fine di rientrare almeno di parte degli investimenti. Una strategia sensata ma anche rischiosa dato che va a erodere l’appeal delle esclusive vantate da Apple TV che smetteranno di essere tali. Ma la parola d’ordine in Apple sembra ora essere ‘monetizzare’, specie dopo aver investito moltissimo nello streaming senza, a quanto pare, ottenere i risultati sperati.
Per esempio, il film di Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon, così come pure quello in costume realizzato da Ridley Scott Napoleon e la commedia di Matthew Vaughn Argylle, hanno potuto beneficiare di un fondo da oltre mezzo miliardo di dollari e i costi di ciascuno supererebbero di gran lunga i 200 milioni di dollari. Il recentissimo F1 sarebbe costato 300 milioni.
LA F1 (VERA E FINTA) TRAINERA’ APPLE TV?
Le speranze per la stagione autunnale sono ora legate proprio all’arrivo sulla piattaforma di F1, il film targato Apple Studios con protagonista Brad Pitt ambientato nel mondo della Formula 1. Dato il successo estivo al botteghino, Apple punterebbe a raggiungere i 600 milioni di dollari di incassi globali, obiettivo ambizioso che manterrebbe per più tempo del previsto le proiezioni sul grande schermo e rinvierebbe quelle domestiche.
Per un altro film, Wolfs, sempre con Brad Pitt (e George Clooney) era stato fatto un ragionamento opposto: cancellare l’approdo nelle sale (nonostante il fatto che le due star di Hollywood, pur di arrivare al cinema, si erano persino tagliate il compenso) proprio al fine di aumentare gli abbonati ad Apple TV senza subire la concorrenza diretta del botteghino.
Restando sulle monoposto, secondo quanto riportato dal Financial Times, l’azienda sarebbe in trattative attive per acquisire i diritti di trasmissione in streaming della Formula 1 per il mercato statunitense a partire dalla prossima stagione. Diritti che attualmente sono ben saldi nelle mani di Disney, attraverso la sua controllata Espn. L’accordo in essere, la cui scadenza avverrà alla fine di quest’anno, ha un valore di circa 80 milioni di euro all’anno.