L’estate più calda degli ultimi anni era stata inaugurata dalla diffusione della notizia che la società spagnola di consegne Glovo aveva approntato un “bonus caldo” per incentivare i propri ciclofattorini a pedalare sotto la canicola anche nelle ore durante le quali l’afa rende tutto più difficile.
LE POLEMICHE E IL DIETROFRONT
Un boomerang vero e proprio per l’ex startup che, oltre ad attirare il biasimo collettivo e le critiche di buona parte della politica e dell’intero mondo sindacale – costringendo l’azienda a ritrattare nel giro di poche ore -, ha pure visto l’intervento della magistratura, sollecitata con urgenza dalla Cgil di Palermo e Trapani.
BONUS CALDO, L’INTERVENTO DEL GIUDICE DEL LAVORO
Dopo il primo provvedimento dell’8 luglio scorso col quale il giudice del lavoro del tribunale di Milano – dove ha sede Foodinho srl, l’azienda italiana che agisce col marchio Glovo – obbligava la società ad adottare specifiche misure a protezione dei lavoratori (in particolare, veniva ordinato a Foodinho/Glovo di convocare con effetto immediato il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale e avviare un confronto immediato sui rischi legati all’attività dei rider in relazione alle ondate di calore estivo, fornendo altresì ai rider abbigliamento protettivo, adeguata idratazione, creme solari e sali minerali) ora sempre i giudici milanesi hanno rincarato la dose modificando i parametri originali decisi dall’azienda spagnola.
COSA HANNO SENTENZIATO I GIUDICI
In particolare Glovo, oltre a mettere a disposizione dei rider come precedentemente statuito adeguati dispositivi di protezione e idoneo abbigliamento estivo, con tanto di borracce termiche, somministrando ai fattorini creme solari e sali minerali idrosolubili, dovrà versare un contributo di 0,30 euro per ogni consegna effettuata con temperature pari o superiori ai 25 gradi.
Bocciate insomma su tutta la linea le misure compensative fisse decise insieme ad AssoDelivery (associazione di categoria delle imprese italiane di food delivery) che prevedevano 10 centesimi a consegna per l’acqua e 50 centesimi al giorno per i sali minerali sopra i 32 gradi più un contributo una tantum di 5 euro per acquistare una borraccia.
Secondo il giudice del lavoro il bonus caldo dovrà scattare già a 25 gradi – e non più sopra i 32 come deciso da Glovo – ed essere molto più alto a livello economico, tanto che con il suo intervento lo ha triplicato: 30 centesimi a consegna anziché i 10 stabiliti a inizio stagione.
CONFRONTO SUI RISCHI PER LA SALUTE DOVUTI AL CALDO
La società, si legge nel provvedimento riportato dall’Ansa, dovrà riconvocare il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di Palermo e Trapani “al fine di avviare con lo stesso un immediato confronto e una consultazione preventiva sui rischi per la salute e sicurezza dei rider derivanti dalle ondate di calore, tenuto conto dell’età, del genere, della condizione di maternità e gravidanza, della provenienza geografica e della tipologia contrattuale”.