Il governo spagnolo ha incluso Huawei nel Centro di Operazioni di Sicurezza 5G (SOC 5G), suscitando polemiche data la diffidenza di USA e UE verso il colosso cinese.
“Huawei sta presente nel SOC 5G, che è un centro pensato per aiutare le aziende a rispettare la normativa europea sulla sicurezza delle reti 5G”, dichiara Matías González, segretario generale delle Telecomunicazioni, precisando che Huawei ha un ruolo solo consultivo, senza accesso a informazioni critiche, accanto a Ericsson e Nokia.
Diversi Paesi, come Germania, Svezia e Regno Unito, hanno vietato Huawei nelle reti 5G per timori di spionaggio cinese, ma la Spagna non ha mai adottato un veto ufficiale, permettendo a Huawei di mantenere una forte presenza nelle reti di MasOrange e Vodafone.
“Le autorità spagnole non hanno mai vietato ufficialmente Huawei”, si legge nell’articolo, evidenziando come ciò differisca dalla linea dura di altri Stati UE.
Il SOC 5G, nato a maggio 2024 con 15 milioni di euro dai fondi Next Generation EU, coinvolge enti come il Centro Criptologico Nazionale e le principali telco spagnole per certificare la sicurezza delle reti.
La presenza di Huawei ha riacceso le critiche, specie dopo un contratto da 12,3 milioni per l’archiviazione di comunicazioni intercettate, contestato dagli USA.
“Il governo spagnolo ha risposto che non esiste alcun rischio perché si tratta di un sistema totalmente isolato”, scrive Muñoz. Tuttavia, l’opposizione accusa il governo Sánchez di legami opachi con la Cina, mentre la Spagna difende la partecipazione di Huawei come necessaria per lo sviluppo tecnologico, senza compromettere la sicurezza nazionale.