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Perché nel Baltico si gioca il futuro dell’Europa?

“Baltico. Il mare conteso al centro del nostro futuro” (Marsilio) di Oliver Moody letto da Pierluigi Mennitti

 

Il Mar Baltico, da sempre crocevia di culture, potenze e conflitti, si impone oggi come il nuovo baricentro della politica europea. È questa la tesi che anima “Baltico. Il mare conteso al centro del nostro futuro”, edito da Marsilio, opera di Oliver Moody, già corrispondente da Berlino per The Times e voce attenta delle dinamiche europee. In un’epoca in cui le tensioni geopolitiche si intrecciano con le sfide ambientali e tecnologiche, Moody offre un viaggio documentato e coinvolgente lungo le coste di nove nazioni, restituendo al lettore la complessità e l’urgenza di una regione destinata a giocare un ruolo decisivo nel futuro del continente.

STORIA E INNOVAZIONE: UN MOSAICO DI POPOLI E NAZIONI

Il Baltico, nella narrazione di Moody, non è semplicemente una periferia d’Europa, ma un laboratorio di idee, adattamento e cambiamento. L’autore esplora le vicende di nove paesi che si affacciano sul Mar Baltico – Danimarca, Svezia, Finlandia, Russia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Germania – tracciando un itinerario che fonde reportage, storia e analisi politica. Attraverso oltre cento interviste a capi di Stato, ministri, generali, diplomatici, accademici e cittadini comuni, Moody costruisce un affresco vivido e polifonico, sospendendo ogni giudizio o romanticismo per lasciare spazio alle voci autentiche dei protagonisti.

Dopo il 1989, la regione baltica, segnata da un secolo di conflitti e divisioni, si è trasformata in un esempio di reintegrazione fra i vecchi blocchi capitalistici e comunisti d’Europa. Estonia e Finlandia guidano l’innovazione tecnologica e ambientale, la Polonia si distingue per la vigoria economica, mentre la Lettonia conserva una tradizione poetica che si intreccia con la politica. Moody mostra come queste società, temprate dalle avversità del Novecento, abbiano saputo reinventarsi, diventando oggi un modello di adattabilità e speranza in un’epoca di instabilità.

GEOPOLITICA E NUOVE FRONTIERE DELLA SICUREZZA EUROPEA

Ma l’asse portante del volume è la riflessione sul ruolo strategico del Baltico nel nuovo equilibrio di potere europeo. Moody sostiene che l’area non sia più soltanto una linea di frontiera vulnerabile, ma un centro di gravità politica e militare di primaria importanza. L’aggressività della Russia, acuita dall’invasione dell’Ucraina, ha riportato la regione al centro delle attenzioni della Nato e dell’Unione Europea, trasformandola in una vera e propria “zona di conflitto” dove si giocano le sorti della sicurezza continentale.

“Il centro della geopolitica si sta spostando costantemente verso est”, scrive Moody, “il Mar Baltico sta diventando il fulcro di un grande gioco che coinvolge più ampiamente tutta l’Eurasia”. Dopo la Seconda guerra mondiale, questo spicchio d’Europa affacciato sullo specchio d’acqua che i tedeschi chiamano “Mare dell’Est” è stato diviso e frammentato dalla cortina di ferro, lacerato da diverse sensibilità regionali e differenti orientamenti geopolitici: “la Nato, il patto di Varsavia, la dottrina del non allineamento, ognuno con i suoi vari interessi e valori contrastanti all’interno di questi blocchi”. Ancora oggi, nota l’autore, “nulla dice che esista un sentimento condiviso di balticità”.

Ma una sensibilità unitaria c’è, ed è quella delle antenne drizzate verso l’ingombrante vicino russo e le sue pulsioni imperialiste, post o neo che siano. Agli occhi di questi Stati europei che potremmo definire in prima linea ciò era sempre stato ovvio: “la situazione che in Europa occidentale comincia a emergere solo ora fa parte della loro realtà da decenni, se non secoli, e per molti versi vi si sono adattati molto meglio di noi. In virtù della loro storia e della loro geografia si può dire che gli europei dei paesi orientali, in un certo senso, vivano già nel futuro”.

L’autore, con uno stile chiaro e documentato, analizza le strategie di deterrenza messe in atto dagli Stati baltici e dai loro alleati, sottolineando la capacità di questi paesi di mobilitare risorse democratiche e sociali anche in condizioni di incertezza permanente. Moody invita il lettore a superare la visione del Baltico come semplice punto debole dell’Europa, suggerendo invece di considerarlo un modello da cui apprendere per la gestione delle crisi e la costruzione di nuove alleanze.

L’INNOVAZIONE COME RISORSA

Moody dedica ampio spazio alle storie di flessibilità e innovazione che attraversano la regione. L’Estonia, ad esempio, è diventata un hub tecnologico globale, patria di startup come Skype e Bolt, mentre la Finlandia si distingue per iniziative pionieristiche in campo ambientale senza rinunciare al progresso industriale, come il primo deposito geologico “eterno” per scorie nucleari. La Danimarca, con l’isola di Bornholm, sperimenta comunità a “zero rifiuti”, mentre le economie di Polonia e Lituania mostrano una sorprendente capacità di crescita e adattamento.

Queste esperienze, raccontate con vivacità e attenzione al dettaglio umano, restituiscono l’immagine di società che non solo sopravvivono alle crisi, ma sanno trasformarle in opportunità di sviluppo e coesione. Moody sottolinea come la capacità di affrontare le sfide – dalla disinformazione alle minacce ibride, dalla transizione energetica al declino demografico – sia oggi una delle risorse più preziose che il Baltico può offrire al resto dell’Europa. Non solo frontiera, dunque, ma laboratorio in cui si sperimentano nuovi modelli di governance e solidarietà internazionale.

QUI SI GIOCA IL FUTURO D’EUROPA

“Baltico. Il mare conteso al centro del nostro futuro” non è un saggio arido o un manuale di geopolitica ma, grazie al taglio da reportage, un racconto vivido, animato da incontri, paesaggi e storie che rendono la lettura coinvolgente e illuminante. Moody accompagna il lettore lungo le coste ventose, nei porti animati e nelle città sospese tra passato e futuro, riuscendo a trasmettere non solo la complessità delle dinamiche politiche, ma anche la profondità della vita quotidiana e dello spirito che anima le società baltiche.

La pubblicazione di Marsilio rappresenta un’occasione preziosa per il pubblico italiano di scoprire una regione che, pur vicina geograficamente, resta spesso lontana dall’immaginario collettivo. Il Baltico, ci ricorda Moody, è oggi il crocevia dove si decide il destino dell’Europa: comprenderne le sfide, ascoltarne le voci e imparare dalle sue esperienze è un imperativo per chiunque voglia capire il futuro del nostro continente.

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