Skip to content

intelligenza artificiale

In Germania Rwe lancia l’allarme sulla battaglia energetica dell’Ia

Cosa ha detto il capo del gruppo energetico tedesco Rwe, Markus Krebber, sul fabbisogno energetico dell'intelligenza artificiale.

L’intelligenza artificiale ha fame di elettricità. Una fame vorace, che rischia di trasformare la corsa tecnologica in una battaglia per l’energia. È la sintesi che riassume l’allarme lanciato da Markus Krebber, numero uno del gigante energetico tedesco RWE, durante la conferenza Tech dell’Handelsblatt Media Group tenutasi nelle scorse settimane a Heilbronn, nel cuore del Baden-Württemberg. Il suo messaggio alle istituzioni tedesche è stato chiaro e diretto: senza privilegi normativi e investimenti statali mirati, i data center che alimentano l’IA rischiano di rimanere a secco, compromettendo la competitività economica del paese. Per Krebber, la disponibilità energetica non è solo una sfida tecnica, ma un fattore strategico che deciderà il ruolo economico delle nazioni nel mondo dell’intelligenza artificiale: chi saprà garantire energia affidabile e abbondante ai propri centri di calcolo determinerà gli equilibri di potere nell’economia digitale del futuro.

L’ENERGIA COME CHIAVE DELLA COMPETIZIONE GLOBALE

“Tra 15 anni avremo i data center necessari all’intelligenza artificiale. L’unico dubbio è dove sorgeranno”, ha esordito Krebber nel suo intervento, indicando con chiarezza come la disponibilità e l’accessibilità all’energia saranno determinanti per il successo economico di interi paesi. In uno scenario di crescente competizione globale, in cui le grandi potenze si contendono il primato nello sviluppo dell’IA, la Germania – e l’Europa in generale – non possono permettersi ritardi infrastrutturali.

Accanto a Krebber, anche Thomas Schulz, amministratore delegato di Bilfinger Berger, ha sottolineato la portata della sfida. “Stiamo assistendo a una gara mondiale per lo sviluppo dell’IA. La velocità con cui riusciremo a collegare i data center alla rete elettrica sarà decisiva”, ha affermato Schulz. La parola chiave, secondo Krebber, è “speed to market”, la velocità di immissione sul mercato: passano ancora circa sette anni tra la progettazione di un centro di calcolo e la sua operatività effettiva, “dobbiamo ridurre questo tempo a due anni”, ha esortato il capo di RWE.

UNA NUOVA VISIONE SULL’ENERGIA PER L’IA

Il tema energetico, spesso affrontato in termini di sostenibilità e impatto ambientale, assume con l’IA una connotazione diversa. Finora, il dibattito si è concentrato sui potenziali effetti negativi: l’intelligenza artificiale rischierebbe di consumare così tanta energia da vanificare gli sforzi verso una transizione climatica. Krebber non nega il problema: le previsioni secondo cui i centri di calcolo potrebbero arrivare a consumare tra il 2% e l’8% dell’energia complessiva sono, a suo giudizio, realistiche. Tuttavia, invita a un cambio di prospettiva: “Non dobbiamo domandarci se l’intelligenza artificiale porterà a un blackout, ma come possiamo alimentarla in modo efficace”.
Krebber propone quindi un approccio più pragmatico: la questione della fonte di energia – che sia rinnovabile o meno – dovrebbe passare in secondo piano. “Abbiamo affrontato l’energia con troppa ideologia negli ultimi anni, ora fortunatamente le priorità stanno cambiando”, ha spiegato, facendo riferimento a una “ridefinizione degli obiettivi” in cui la sicurezza dell’approvvigionamento e la sostenibilità economica stanno acquisendo sempre più importanza accanto alla decarbonizzazione.

GERMANIA IN VANTAGGIO, MA SERVE ACCELERARE

Nonostante le criticità, Krebber intravede alcuni vantaggi competitivi per la Germania. Con la dismissione progressiva delle centrali a combustibili fossili prevista dalla transizione energetica, si renderanno disponibili numerosi siti industriali già sviluppati e ben connessi alla rete elettrica. Secondo il CEO di RWE, queste aree potrebbero essere riconvertite in sedi ideali per ospitare grandi data center destinati all’intelligenza artificiale.
Per realizzare questo potenziale, però, è indispensabile che l’IA diventi una priorità nazionale. Krebber chiede che i progetti legati all’intelligenza artificiale vengano trattati con urgenza, inseriti in corsie preferenziali per quanto riguarda la pianificazione e l’approvazione normativa. “Servirebbe un riconoscimento ufficiale dell’importanza strategica di questi centri”, ha dichiarato, auspicando che lo Stato intervenga per snellire le procedure burocratiche e accelerare i processi decisionali e autorizzativi.

IL RALLENTAMENTO DELLA TRANSIZIONE E LA SFIDA DELL’EQUILIBRIO

L’appello di Krebber non è privo di implicazioni per la politica energetica tedesca. Il manager ammette infatti che, alla luce dei nuovi equilibri tra sostenibilità ambientale, sicurezza energetica e competitività economica, l’espansione delle fonti rinnovabili sta rallentando. “È un dato di fatto. Continuiamo a credere nei nostri obiettivi climatici, ma probabilmente li raggiungeremo con un po’ più di ritardo”, ha riconosciuto.

Questo nuovo approccio evidenzia quel che può essere definito un cambiamento di paradigma che sostanzierà la politica energetica del nuovo governo Merz: non più solo la corsa alla neutralità climatica, ma anche l’urgenza di garantire un’infrastruttura energetica adeguata per sostenere le tecnologie del futuro. La capacità di fornire energia in modo rapido, stabile e competitivo potrebbe rivelarsi il vero ago della bilancia per la competizione sull’intelligenza artificiale e per Krebber, questo richiede decisioni rapide, investimenti mirati e, soprattutto, un forte impegno pubblico.

Torna su