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Byd schiaccia i fornitori nella guerra dei prezzi sulle auto elettriche

Byd sta intensificando la guerra dei prezzi sulle auto elettriche, ma i fornitori lamentano ritardi nei pagamenti fino a un anno. Estratto dalla rassegna stampa su Telegram di Giuseppe Liturri.

Punti chiave:

  • BYD, il maggiore produttore cinese di veicoli elettrici, sta intensificando la guerra dei prezzi, riducendo il costo di un modello base a meno di 8.000 dollari, ma i fornitori lamentano pressioni per tagliare i prezzi e ritardi nei pagamenti fino a un anno tramite pagherò elettronici (D-chain).
  • La pratica di BYD, che ha visto i debiti verso i fornitori salire a 54 miliardi di dollari, è alimentata da una crisi di sovracapacità e domanda debole, con margini di profitto del settore auto cinesi scesi al 4,3% nel 2025.
  • Le nuove normative cinesi impongono pagamenti ai fornitori entro 60 giorni, ma i fornitori dubitano che BYD e altri produttori rispettino l’impegno, mentre il governo cerca di contrastare il fenomeno del “neijuan” (competizione distruttiva).

La guerra dei prezzi nel settore dei veicoli elettrici cinesi, guidata da BYD, sta schiacciando i fornitori. Per offrire un veicolo elettrico base a meno di 8.000 dollari, BYD richiede ai fornitori riduzioni di prezzo fino al 10% e ritarda i pagamenti, spesso utilizzando il sistema D-chain, un pagherò elettronico emesso da una controllata finanziaria. I fornitori, come Guangdong Huazhuang Technology, che ottiene un quarto delle sue entrate da BYD, possono aspettare fino a 8 mesi per incassare, con conseguenti problemi di liquidità. Vendere i D-chain a banche o intermediari comporta perdite del 2-3% sul valore nominale.

Nel 2024, i debiti di BYD verso i fornitori (conti, note e altri debiti) sono cresciuti di nove volte, raggiungendo 54 miliardi di dollari, pari a due terzi delle sue passività totali. Nigel Stevenson di GMT Research sostiene che BYD utilizza il finanziamento della filiera per mascherare il debito reale, evitando prestiti convenzionali per finanziare l’espansione. Questo, unito alla sovracapacità produttiva e alla domanda debole, ha ridotto i margini di profitto del settore auto al 4,3% nei primi cinque mesi del 2025.

Il governo cinese, preoccupato per il “neijuan” (competizione feroce che non avvantaggia nessuno), ha introdotto norme a giugno 2025 che obbligano i pagamenti entro 60 giorni e vietano condizioni di pagamento “irragionevoli”. BYD e oltre una dozzina di altri produttori, tra cui Geely e SAIC, hanno promesso di adeguarsi, ma i fornitori restano scettici. Ernan Cui di Gavekal Dragonomics sottolinea che il problema di fondo, ovvero la sovrapproduzione sostenuta da finanziamenti pubblici e privati, persiste, mantenendo vive aziende che dovrebbero uscire dal mercato. La pressione sui fornitori è acuita da audit rigorosi, con richieste di dati su costi, bollette e turni di lavoro per giustificare i prezzi.

(The Wall Street Journal, Rebecca Feng e Raffaele Huang, 14 luglio 2025)

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