Il numero uno di Nvidia smentisce i timori degli Stati Uniti che l’esercito cinese utilizzi i chip della sua azienda.
Intervistato dalla Cnn, l’amministratore delegato di Nvidia Corp, Jensen Huang, ha affermato che il governo statunitense non deve preoccuparsi che l’esercito cinese utilizzi i prodotti della sua azienda per migliorare le proprie capacità.
Huang ha affermato che l’esercito cinese eviterà di utilizzare la tecnologia statunitense a causa dei rischi associati, affermando “Semplicemente non possono fare affidamento su di essa” e “Potrebbe essere, ovviamente, limitata in qualsiasi momento”, riporta Bloomberg. Allo stesso tempo, Huang ha sostenuto che la strategia statunitense di limitare le esportazioni di tecnologia verso la Cina fallirà perché stimolerà la crescita delle capacità interne in Cina, che alla fine rivaleggeranno con quelle create dall’industria tecnologica statunitense.
Huang ha anche ribadito le critiche mosse in passato alle politiche, sostenendo che la tattica dei controlli sulle esportazioni si è rivelata controproducente per l’obiettivo finale della leadership tecnologica statunitense, evidenzia Cnbc.
La presa di posizione da parte del produttore di microchip avanzati per l’intelligenza artificiale arriva dopo che venerdì scorso, due senatori statunitensi, entrambi bipartisan, hanno inviato una lettera al ceo Jensen Huang, intimando di astenersi dall’incontrare aziende sospettate di violare i controlli statunitensi sulle esportazioni di chip in vista all’imminente viaggio in Cina.
Nel mezzo della guerra commerciale tra Usa e Cina, i legislatori statunitensi sono sempre più preoccupati per i tentativi di aggirare i controlli sulle esportazioni verso Pechino e hanno proposto una legge che obbligherebbe le aziende produttrici di chip per l’intelligenza artificiale a verificare la posizione geografica dei loro prodotti, sottolinea Reuters.
Tutti i dettagli.
LE RASSICURAZIONE DI JENSEN HUANG
Affrontando la principale preoccupazione citata da Washington nell’imporre crescenti restrizioni alle esportazioni di tecnologia statunitense verso la nazione asiatica, l’amministratore delegato di Nvidia, prima azienda statunitense a raggiungere una capitalizzazione di mercato di 4.000 miliardi di dollari, ha convenuto che l’esercito cinese eviterà di utilizzare la tecnologia statunitense a causa dei rischi associati.
“Non dobbiamo preoccuparcene”, “semplicemente non possono farci affidamento”, ha dichiarato Huang.
“Non hanno certo bisogno dei chip Nvidia, né degli stack tecnologici americani per costruire il loro esercito”, ha spiegato il ceo di Nvidia. “Potrebbe essere limitata in qualsiasi momento; per non parlare del fatto che in Cina c’è già un’ampia capacità di calcolo”, ha affermato Huang. “Non hanno bisogno dei chip Nvidia, di certo, né degli stack tecnologici americani per costruire il loro esercito”, ha aggiunto.
LE PREOCCUPAZIONI DEI SENATORI USA
In vista del suo prossimo viaggio in Cina, la lettera inviata l’11 luglio da parte del senatore repubblicano Jim Banks e della senatrice democratica Elizabeth Warren chiedeva al numero uno di Nvidia, di astenersi anche dall’incontrare rappresentanti di aziende che collaborano con le forze armate o gli organi di intelligence della Repubblica Popolare Cinese. I senatori hanno inoltre chiesto a Huang di astenersi dall’incontrare entità presenti nell’elenco statunitense delle esportazioni soggette a restrizioni.
“Siamo preoccupati che il vostro viaggio nella RPC possa legittimare aziende che collaborano strettamente con l’esercito cinese o che comportino la discussione di lacune sfruttabili nei controlli statunitensi sulle esportazioni”, hanno scritto i senatori.
LA POSIZIONE DI INVIDIA
Un portavoce di Nvidia ha affermato che “l’America vince” quando la sua tecnologia stabilisce “lo standard globale” e che la Cina ha uno dei più grandi gruppi di sviluppatori di software al mondo. Il software di intelligenza artificiale “dovrebbe funzionare al meglio sullo stack tecnologico statunitense, incoraggiando le nazioni di tutto il mondo a scegliere l’America”, ha affermato il portavoce.
A maggio, alla fiera Computex di Taipei, Huang ha elogiato la decisione del presidente Donald Trump di abolire alcuni controlli sulle esportazioni di chip di intelligenza artificiale e ha descritto le precedenti regole sulla diffusione come un fallimento, ricorda ancora Reuters.
L’ALERT SUL SORPASSO DI PECHINO
E ai microfoni della Cnn, il ceo di Nvidia è tornato a ribadire che la strategia fallirà perché stimolerà la crescita delle capacità nazionali in Cina, che alla fine rivaleggeranno con quelle create dall’industria tecnologica statunitense.
“Vogliamo che il parco tecnologico americano diventi lo standard globale… per riuscirci, dobbiamo cercare tutti gli sviluppatori di intelligenza artificiale del mondo”, ha affermato Huang, aggiungendo che metà degli sviluppatori di intelligenza artificiale del mondo si trova in Cina. Ciò significa che, affinché l’America sia leader nell’intelligenza artificiale, la tecnologia statunitense deve essere disponibile per tutti i mercati, inclusa la Cina, ha aggiunto.
Come ricorda Bloomberg, da tempo Nvidia e le aziende del comparto sostengono che le aziende statunitensi dovrebbero essere autorizzate a esportare nel più grande mercato mondiale di semiconduttori, per mantenere i loro prodotti centrali nello sviluppo dell’intelligenza artificiale.
La scorsa settimana, Huang ha incontrato il presidente Donald Trump per ribadire le sue ragioni e ha elogiato l’impegno dell’amministrazione per aumentare la produzione nazionale di semiconduttori. Tuttavia, sempre il numero uno del produttore aveva ammesso che le restrizioni statunitensi di aprile sui chip di intelligenza artificiale che Nvidia ha modificato per conformarsi ai controlli sulle esportazioni verso la Cina ridurranno i ricavi di Nvidia di 15 miliardi di dollari.
A maggio, Huang ha affermato che le restrizioni sui chip avevano già quasi dimezzato la quota di mercato di Nvidia in Cina.
“Il fatto è che [Cina e Stati Uniti] sono concorrenti, ma siamo fortemente interdipendenti e, nella misura in cui possiamo competere ed entrambi aspiriamo alla vittoria, è giusto rispettare i nostri concorrenti”, ha concluso Huang.