Lo sport può arricchire l’Italia, riducendo la spesa sanitaria. È sufficiente infatti un aumento delle percentuali nazionali di pratica sportiva del 10% per ridurre i costi del SSN dell’1,6%. La prescrizione dell’esercizio fisico come terapia è un primo passo. In quest’ottica, il documento intersocietario di Federazione Medico Sportiva Italiana e Società Italiana di Cardiologia dello Sport (Sicsport) “La prescrizione dell’esercizio fisico in ambito cardiologico” rappresenta una guida per valorizzare il ruolo dello sport nella salute. Servono però investimenti in cultura e impianti. Abodi non ha rinunciato al “sogno” che l’Italia possa ospitare nuovamente le Olimpiadi nel 2040, ma “dobbiamo fare tutte le verifiche preventive e serve uno sforzo nazionale”. Il Governo, intanto, lavora all’aumento della quota del Fondo Sanitario Nazionale dedicato alla spesa in prevenzione. Chi c’era e cosa si è detto durante la presentazione del documento di FMSI e SicSport.
PIU’ SPORT, MENO SPESA SANITARIA
Lo sport ha tutte le carte in regola per ridurre la spesa sanitaria. Infatti, è uno dei capisaldi della prevenzione, primo passo per diminuire i costi del SSN. Inoltre, ha un costo inferiore rispetto a molti farmaci e terapie. Il nostro Paese, però, è ancora indietro sulle percentuali di pratica sportiva.
“Aumentando le percentuali nazionali di pratica sportiva del 10% si avrebbe una riduzione della spesa sanitaria nazionale dell’1,6%, il numero di persone sovrappeso del 3,5% e ridurrebbe i casi di malattie cardiovascolari dell’1,9%. Inoltre, aumenterebbe del 6,4% la percentuale di soddisfazione nei confronti della propria vita. “La scarsa qualità della vita, invece, ci costa 6 miliardi di euro. La sedentarietà l’anno scorso ha provocato 10.600 morti. Una catastrofe che stiamo vivendo con consapevolezza superficiale”, ha sottolineato il ministro dello Sport Andrea Abodi, tirando una stoccata al comparto farmaceutico.
“Stiamo lavorando per aumentare la quota del Fondo Sanitario Nazionale destinata alla prevenzione”, ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci.
“Lo sport è fondamentale per combattere le malattie non trasmissibili. In occasione del nostro Congresso di marzo 2026 approfondiremo anche il potenziale di contrasto alle malattie degenerative”, ha anticipato Maurizio Casasco, deputato di FI e Presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana a margine dell’evento.
OLIMPIADI, ABODI CI CREDE
Uno step fondamentale secondo il ministro Tajani è “ammodernare gli impianti, che risalgono alle ultime Olimpiadi. Un discorso che riguarda le infrastrutture pubbliche ma anche le scuole”. Ospitare una nuova edizione delle Olimpiadi può contribuire. Il ritorno delle Olimpiadi a Roma nel 2040 non è una mission impossible, secondo Abodi.
“Le Olimpiadi sono una grande sfida, per realizzare il sogno dobbiamo fare tutte le verifiche preventive. È una sfida possibile ma serve uno sforzo nazionale. Il 2040 è l’orizzonte, credo però che serva più collaborazione a livello internazionale”, ha detto il ministro Abodi a margine dell’evento.
Il turismo stesso beneficerebbe di nuovi percorsi e iniziative sportive per gli avventori. In quest’ottica, Tajani ha anticipato che la Direzione generale per la crescita del Ministero degli Esteri avrà un ufficio dedicato interamente allo sport.
IL PIANO DI FI
Forza Italia ha appena presentato il suo Piano strategico per il rilancio del servizio sanitario pubblico, che a
vrà un focus sui giovani e potrebbe prevedere anche incentivi per la pratica sportiva dei bambini.
“Il piano di Forza Italia insisterà sulla conoscenza del fisico da parte dei giovani e sul riconoscimento del ruolo di chi lavora in questo senso. Con il ministro Abodi, invece, stiamo lavorando per valorizzare la diplomazia sportiva”, ha detto il ministro Tajani.
Forza Italia potrebbe proporre anche un incentivo fiscale per la pratica sportiva. “Un aiuto fiscale per lo sport è il benvenuto. Ho lavorato proprio per una proposta di legge per incentivare la prevenzione attraverso la pratica sportiva ancora prima del concepimento del bambino”, ha detto Casasco a margine dell’evento.
IL PARADOSSO SPORTIVO E I COSTI DI VISITE D’IDONEITA’ E ANTIDOPING
Le visite di idoneità sportiva, obbligatorie per tesserarsi nelle federazioni italiane, “sono un filtro incredibile per censire chi pratica sport, un esempio in Europa. La maggior parte delle Regioni però non si carica i costi di queste visite, che ricadono sulle spalle delle famiglie”, ha sottolineato Paolo Barelli, capogruppo FI alla Camera dei Deputati.
“Le visite di idoneità sono uno strumento fondamentale. Chiediamo alle istituzioni di investire in cultura della prevenzione”, ha detto Luciano Bonfiglio, Presidente del CONI.
“L’introduzione dello sport nella costituzione è un primo passo. Non dimentichiamo che la visita medica sportiva d’idoneità ha anche una valenza sociale. Lo sport è una terapia, attenzione però a non esagerare, altrimenti rischiamo il paradosso sportivo”, ha sottolineato Giampiero Patrizi, presidente di Società Italiana di Cardiologia dello Sport (Sicsport).
INVESTIRE IN CULTURA DELLO SPORT
In Italia lo sport è sempre stato relegato a un ruolo marginale, secondo Tajani. Gap che rende ancora più importante investire in formazione culturale. “Il modello italiano è virtuoso e può essere replicato in Ue. Un modello che prevede anche l’educazione sociale”, ha detto Fabio Pigozzi, Presidente della Federazione Internazionale di Medicina dello Sport e di NADO Italia, l’ente chiamato a gestire l’antidoping nel nostro Paese. Proprio la cultura sportiva potrebbe contribuire al contrasto al doping, facendo risparmiare sui costi dello screening, “Ogni esame costa almeno 500 euro, che appesantiscono la pratica sportiva agonistica”, ha aggiunto Barelli.