Il denaro, il nervo della guerra, inizia a fluire in Europa. Centinaia di miliardi di euro saranno destinati al riarmo dei paesi europei e al sostegno militare all’Ucraina. Se Donald Trump, come previsto, ha abbandonato Volodymyr Zelensky al vertice della Nato all’Aia, ha comunque accettato di includere l’aiuto all’Ucraina nell’aumento delle spese per la difesa difesa imposto agli alleati. Ucraina e riarmo europeo sono ora una sola voce contabile. L’America non vuole essere coinvolta contro Putin in Ucraina. Per Trump, è una questione europea. Tuttavia, gli affari sono affari, e gli americani vogliono continuare a vendere le loro armi ai ventisette. La Casa Bianca non lo chiede formalmente, ma è così che lo intende il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa.
Acquistare americano o europeo? È un falso dibattito, sostiene il capo della diplomazia polacca, Radoslaw Sikorski. “La maggior parte dei paesi dell’Ue, ad eccezione forse della Francia, continuerà ad acquistare con il proprio bilancio nazionale grande parte delle loro armi dagli Stati Uniti”, ha affermato Sikorski durante un incontro a Varsavia con un gruppo di giornalisti provenienti da Bruxelles. “La Polonia non è in grado di produrre tutti gli equipaggiamenti di cui l’esercito polacco ha bisogno. È un compito difficile, anche per l’Europa nel suo complesso. Quindi, naturalmente, acquistiamo e continueremo ad acquistare una grande parte, una parte molto grande dei nostri equipaggiamenti dagli Stati Uniti”, ha spiegato il ministro polacco.
Gli alleati si sono impegnati a investire il 5 per cento del loro Pil nei bisogni essenziali di difesa e nelle spese legate alla sicurezza entro il 2035. Finanziamenti destinati in priorità agli acquisti di capacità approvati il 26 giugno durante il vertice della Nato all’Aia – più di 500 miliardi di euro, secondo i calcoli della rivista Le Grand Continent… “Una grande parte di questo 5 per cento sarà spesa per acquistare prodotti americani, e questo aiuterà a riequilibrare le relazioni commerciali”, ha detto Antonio Costa in un’intervista al Wall Street Journal.
Ma non solo. “Raddoppieremo nuovamente le nostre spese. La torta sarà molto più grande. Ci sarà molto denaro da guadagnare per tutti”, ha sottolineato Sikorski. “Gli Stati Uniti ci fanno un favore dicendo: avete tempo fino alla fine del decennio per difendervi ed essere in grado di dissuadere la Russia con i vostri mezzi. Questo significa che l’Europa deve anche sviluppare un’industria della difesa rafforzata, che sia europea, perché non possiamo importare tutto dagli Stati Uniti. Dobbiamo produrre i nostri equipaggiamenti e, soprattutto, le nostre munizioni”. Radoslaw Sikorski dice ad alta voce ciò che molti pensano in silenzio all’interno dell’Alleanza: sarebbe pericoloso dipendere dagli armamenti (e dalla buona volontà) di un “alleato” così volubile come l’America di Donald Trump. Se l’Europa deve assumersi da sola la propria difesa. Sarebbe bene portare a termine la sua autonomia.
Se le conclusioni del vertice dell’Aia sono state oscurate dall’adulazione del segretario generale della Nato, Mark Rutte, un punto essenziale da notare c’è: l’aiuto militare all’Ucraina diventa una spesa di difesa per gli alleati. L’ultima frase del paragrafo 3 della dichiarazione è chiara: “Consapevoli che la sicurezza dell’Ucraina contribuisce alla loro stessa sicurezza, gli Alleati ribadiscono che sosterranno questo paese a lungo termine, come si sono impegnati sovranamente a fare. In questo spirito, gli aiuti che contribuiscono direttamente alla difesa dell’Ucraina e allo sviluppo della sua industria della difesa saranno inclusi nel calcolo delle spese di difesa degli Alleati”.
Questa frase, ottenuta con grande fatica dagli europei, sancisce la lealtà dell’Ue all’Ucraina. “Gli americani avrebbero voluto limitare la dichiarazione al 5 per cento e alle capacità. Hanno accettato il riferimento all’Ucraina sotto forma di sostegno finanziario”, ci ha confidato un diplomatico. “L’Ucraina contribuisce alla nostra sicurezza con la sua lotta. Combatte contro la minaccia russa che è il fondamento della Nato e contribuisce a degradare le capacità militari della Russia. Sarebbe stato molto grave se l’Ucraina non fosse stata menzionata nella dichiarazione dell’Aia”.
La presa in conto dell’aiuto militare concesso all’Ucraina ha aiutato diversi membri della Nato, in particolare Spagna e Italia, a raggiungere, con un anno di ritardo, l’impegno del 2 per cento preso nel 2014. Per il 2025, l’aiuto militare previsto dagli alleati europei e dal Canada raggiunge già i 35 miliardi di dollari, ha annunciato Mark Rutte all’Aia. Rispetto ai 40 miliardi di dollari del 2024, quando gli Stati Uniti facevano ancora la loro parte.
Dopo il vertice dell’Aia Emmanuel Macron vuole credere nel “consolidamento del pilastro europeo all’interno della Nato”. Il presidente francese ha lanciato un appello a “coordinare uno sforzo senza precedenti” e punta sul rafforzamento dell’industria della difesa europea attraverso acquisti europei. “La preferenza europea si organizza con il programma SAFE adottato dall’Ue”, ha assicurato Macron al termine del vertice dei 27 organizzato a Bruxelles il giorno dopo la riunione della Nato. SAFE, con un bilancio di 150 miliardi di euro, è un meccanismo di prestiti destinato a finanziare acquisti congiunti di equipaggiamenti militari da parte degli Stati membri. La Francia utilizzerà questo strumento, ha annunciato Macron.