Oggi, non è solo l’ortodossia fiscale a essere respinta dai mercati, ma la stabilità stessa. I dazi, la retorica mutevole e l’imprevedibilità politica stanno generando un tipo di volatilità che è difficile da modellare e ancora più difficile da ignorare. Gli effetti sono già visibili. I soft data (qualitativi) hanno iniziato a indebolirsi e, sebbene gli hard data (quantitativi) abbiano finora retto, la storia suggerisce che questo tipo di divergenza raramente dura. O le aspettative rimbalzano o l’attività rallenta.
Un outlook più debole non significa negativo
La volatilità è aumentata, ma i fondamentali del credito investment grade restano solidi. I tassi di default sono bassi, i bilanci sono generalmente sani e, in alcune parti del mercato, i rendimenti offrono una compensazione più che ragionevole per i rischi connessi. È probabile che la crescita globale rallenti, ma il nostro scenario di base prevede che la recessione verrà evitata. Pur non essendo privo di rischi, questo scenario rimane ampiamente favorevole per l’asset class.
Sebbene il contesto politico resti complesso – in particolare per quanto riguarda i dazi – l’amministrazione statunitense ha chiaramente ammorbidito la propria posizione dopo gli annunci iniziali del “Liberation Day”. Le reazioni del mercato hanno probabilmente incoraggiato il passaggio a una posizione più pragmatica, suggerendo che, come nel 1993, gli investitori stanno contribuendo collettivamente a definire i confini di ciò che è politicamente ed economicamente fattibile. La deludente accoglienza riservata all’asta dei Treasury statunitensi all’inizio di questo mese rappresenta un altro promemoria del fatto che il mercato ha dei limiti di tolleranza. A nostro avviso, non è il momento di tirarsi indietro.
È il momento di essere selettivi.
La divergenza tra i settori si sta ampliando
La volatilità nel 2025 non è indiscriminata. Sta creando una significativa divergenza tra i settori, con l’incertezza politica che funge da fattore chiave. Gli spread creditizi si stanno aggiustando in direzioni diverse a seconda dell’esposizione delle aziende al commercio globale, della loro dipendenza da catene di fornitura complesse e della loro sensibilità ai cambiamenti del momento economico.
I settori europei dell’auto e industriale sono stati colpiti da una combinazione di indebolimento del sentiment, domanda più debole e crescenti preoccupazioni per l’interruzione delle esportazioni. In quanto produttori su larga scala spesso dipendenti da catene di fornitura complesse, sono particolarmente esposti ai dazi e all’aumento dei costi dei fattori produttivi. Questa pressione è visibile nei dati, dove gli indicatori di fiducia sono scesi, e in quanto prezzato dai mercati, con un ampliamento degli spread.
Al contrario, settori come l’aerospaziale e la difesa stanno beneficiando della prospettiva di un aumento della spesa pubblica e dell’emergere di una nuova tendenza al riarmo, potenzialmente a lungo termine, in particolare in Europa. Questi settori hanno un portafoglio ordini solido e un impulso politico favorevole. Anche le banche continuano a mostrare una certa resistenza. Le riserve di capitale rimangono solide, la redditività è migliorata e i prestiti in sofferenza sono vicini ai minimi storici. In breve, i fondamentali del credito finanziario appaiono più solidi rispetto al passato.
Questo tipo di dispersione non è nuovo, ma deve essere accolto con favore dagli investitori nel credito con un approccio attivo, perché offre una serie più ampia di opportunità per generare rendimenti attraverso un posizionamento selettivo, piuttosto che affidandosi alla direzione generale del mercato.
Fare chiarezza nel rumore
È probabile che la volatilità rimanga un elemento caratterizzante dei mercati nei prossimi mesi, non solo a causa di ciò che sta accadendo nell’economia reale, ma anche per l’incertezza politica che la circonda. Allo stesso tempo, la dispersione si sta ampliando. Il pricing tra settori, strutture di capitale e regioni è sempre più differenziato. Per gli investitori nel credito con un approccio attivo, questo crea opportunità. È il tipo di contesto che gioca a favore di un approccio flessibile e selettivo. Pertanto, abbiamo posizionato le nostre strategie aggiungendo esposizione laddove il contesto appare favorevole ed evitando le aree più vulnerabili alle pressioni che si stanno manifestando.