Skip to content

siri alexa apple amazon

Amazon e Apple, le belle addormentate dell’Intelligenza artificiale si sono risvegliate?

Come si muovono e si rincorrono Apple e Amazon nella grande sfida dell'Intelligenza artificiale. Cupertino sblocca Apple Intelligence anche in Italia mentre i laboratori di San Francisco rivelano Nova Act

Alla fine Apple Intelligence è arrivata anche in Italia, quasi un anno dopo la presentazione della Wwdc 2024 dello scorso giugno. Il ritardo era già di tutta importanza, considerata la familiarità che ciascuno di noi nel frattempo ha acquisito con ChatGpt, Gemini e soci virtuali ed è stato ulteriormente evidenziato dallo slittamento tutto italiano delle tempistiche necessarie per veder attuato anche dalle nostre parti l’atteso irrobustimento delle capacità cognitive di Siri. Nel frattempo anche Alexa di Amazon sta per conoscere una sua seconda giovinezza come Alexa+ (o Alexa Plus), un modello finalmente aggiornato che andrà a ravvivare i vari dispositivi per la domotica del colosso dell’e-commerce.

AMAZON SFODERA NOVA ACT

Entrambe le realtà statunitensi hanno presidiato con profitto il settore degli assistenti digitali perdendo però clamorosamente il treno delle intelligenze artificiali. Si prova a rimediare ora, con investimenti a tutto spiano. Amazon ha appena rivelato al mondo l’esistenza di Nova Act, un agente AI polivalente in grado di interagire autonomamente con i browser web per eseguire compiti al posto dell’utente umano. Si tratta di un algoritmo creato dei laboratori di Amazon a San Francisco che andrà ad animare Alexa+.

Secondo Amazon Nova Act avrebbe superato le prestazioni degli agenti di OpenAI e Anthropic in diversi test interni. Ad esempio, nel ScreenSpot Web Text, che misura l’interazione di un agente AI con il testo sullo schermo, Nova Act avrebbe ottenuto un punteggio del 94%, superando CUA di OpenAI (88%) e Claude 3.7 Sonnet di Anthropic (90%). C’è comunque da sottolineare che Amazon non ha utilizzato benchmark più comuni per la valutazione degli agenti, come WebVoyager.

Gli sviluppatori che sfrutteranno il pacchetto “Nova Act SDK” che l’azienda ha reso disponibile contestualmente all’annuncio dell’agente AI potranno automatizzare azioni basilari per conto degli utenti, come ordinare cibo da delivery o prenotare un ristorante. Il toolkit offre gli strumenti necessari per consentire a un agente AI di navigare tra le pagine web, compilare moduli o selezionare date su un calendario. Le possibilità non sono infinite né così futuribili ma le premesse sembrano comunque interessanti.

NON SOLO AMAZON, APPLE INTELLIGENCE PARLA IN ITALIANO

Novità più contenuta rispetto a quella di Amazon il fatto che Apple Intelligence parli finalmente in italiano. Questo grazie al download degli ultimi aggiornamenti che si sono resi disponibili: iOs 18.4, iPadOs 18.4 e macOs Sequoia 15.4. In questo modo sarà finalmente possibile per Siri gestire l’agenda, entrare nelle email per riassumerle, tradurre i testi, avvisarci dell’importanza delle varie notifiche, tradurre cartelli in altre lingue semplicemente inquadrandoli con la fotocamera e via discorrendo per ciò che concerne una permeabilità all’assistente virtuale (naturalmente solo accordandogli i relativi permessi) delle varie funzioni Mail, Messaggi, Note, Pages. Fino ad arrivare alla possibilità di ricercare una foto in archivio partendo da una sua generica descrizione (es. gatto rosso sul tavolo da pranzo). Mentre l’utente Apple potrà avere accesso ai servizi dei partner tecnologici di Cupertino (su tutti ChatGpt di OpenAi) per ampliare la gamma di interventi affidati all’algoritmo senza passare dalle app proprietarie.

Torna su