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Jeep Wragler

Che succede alle Jeep Wrangler di Stellantis?

Il richiamo riguarda i modelli 2021-2024 dei Suv Jeep Wrangler 4xe. Sono stati riconosciuti diversi casi in cui vetture hanno preso fuoco sotto carica. Tutti i dettagli

Maxi richiamo per le auto di casa Stellantis. La multinazionale italo-franco-americana da 14 marchi, tra cui Alfa Romeo, Chrysler, Citroën, Dodge, DS Automobiles, Fiat, Lancia, Maserati, Opel e Peugeot, ha infatti annunciato di dover controllare, in via precauzionale, i Suv Jeep Wrangler 4xe.

IL MODELLO RICHIAMATO

Jeep Wrangler 4xe è disponibile sul listino delle auto nuove al prezzo base di 85.500 euro. Il modello del 2021, tra quelli interessati dal richiamo, è dotato di cambio automatico. Il Suv a 5 porte, tra le specifiche tecniche, ha 380 CV / 279 kW di potenza ed  è dotata di una batteria da 17.3 kWh ricaricabile.

LE VETTURE RICHIAMATE

Da quanto comunica il gruppo, il richiamo riguarda oltre 32 mila Jeep Wrangler. La causa è un potenziale rischio di incendio. Il richiamo riguarda i modelli 2021-2024 dei SUV Jeep Wrangler 4xe. Tutti gli altri modelli Wrangler sono sicuri, sempre secondo Stellantis.

Stellantis, sulla base delle informazioni arrivate dai suo clienti, ha infatti convenuto che otto Wrangler ibridi abbiano preso fuoco mentre i veicoli erano spenti e parcheggiati. Di questi, sei delle autovetture in questione sono risultate sotto carica quando si sono verificati i casi di incendio accertati. Nessuno, a quanto risulta al gruppo, sarebbe rimasto ferito.

IL PRECEDENTE IN CASA CHRYSLER

Nel 2023 c’è stato un altro Suv ibrido del Gruppo ad avere provocato non pochi grattacapi agli ingegneri di Stellantis: Chrysler Pacifica Hybrid a causa sempre della possibilità di rischio di incendio. L’ultimo richiamo è stato deciso questa estate, il terzo in tre anni, dal 2020 a oggi.

L’ultima volta la causa del richiamo era risultata un tubo del carburante difettoso – non installato correttamente causando perdite – e aveva riguardato un migliaio di vetture (per la precisione 967 veicoli) del 2023 vendute nel solo mercato nordamericano.

La società aveva riconosciuto un errore di fabbricazione in grado di poter causare perdite di carburante nel vano motore, con il rischio incendi visto il calore dello stesso a vettura in movimento o appena parcheggiata.

La casa automobilistica aveva messo in conto che solo l’1 per cento circa delle auto richiamate avesse un vero problema.

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