Cosa pensa la Turchia di Erdogan di Hamas e della guerra a Gaza? Start Magazine ne ha parlato con Marta Ottaviani, giornalista esperta di Turchia e Russia, che in questa intervista spiega perché ogni prospettiva di normalizzazione delle relazioni tra Ankara e Tel Aviv sia ridotta al lumicino. Dalla strage del 7 ottobre e da ciò che ne è seguito.
Come sono state le relazioni Turchia Israele dalla fondazione dello Stato ebraico ad oggi?
Le relazioni tra Turchia e Israele sono sempre state ambivalenti: a parole la Turchia è stata sempre un partner fedele di Israele, ma poi la situazione è cambiata quando Erdogan ha preso il potere.
La Turchia è un Paese antisemita?
Il sentimento antisionista e antisemita ha sempre trovato una sponda molto ampia all’interno del Paese almeno dai tempi di Erbakan, che è stato il padre politico di Erdogan. Grazie all’azione di leader come Erbakan e ora di Erdogan le istanze antisioniste sono state ben presenti all’interno della politica turca. Quando c’erano al potere i militari si prestava molta attenzione a non far filtrare quel sentimento in pubblico, ma con Erdogan ogni prudenza è stata abbandonata.
Cosa pensa l’Akp, il partito del Presidente, di Hamas? E lo stesso Erdogan? L’abbiamo sentito definire Hamas come una legittima resistenza.
L’Akp pensa esattamente quello che pensa Erdogan, convinto che Hamas non sia un’organizzazione terroristica ma un movimento politico. C’è un completo appiattimento sulla posizione del leader, ed Erdogan è stato abile a portare tutti al suo livello. Qui siamo di fronte a un chiaro condizionamento dell’ideologia antisemita dei Fratelli Musulmani.
Che tipo di sostegno ha offerto la Turchia di Erdogan ad Hamas?
Giornalisti d’inchiesta turchi hanno accusato Erdogan di finanziare Hamas e questo sarebbe in linea con la presenza di alcuni leader di Hamas in territorio turco, ospiti del governo.
Erdogan ha avuto scontri durissimi in passato con Israele su Gaza e i toni anche adesso sono molto accesi. Il presidente è disposto a giocarsi tutto il lavoro fatto nella normalizzazione dei rapporti con Israele?
Ad Erdogan adesso non interessa proprio nulla della normalizzazione dei rapporti con Israele. Voleva normalizzarli solo perché erano in piedi gli accordi di Abramo. Poiché l’allargamento di quegli accordi all’Arabia Saudita è saltato, ora Erdogan non ha più interesse a percorrere questa strada.
Come sono, dietro le quinte, i rapporti Israele-Turchia in quella che è stata definita la diplomazia del gas?
Anche in questo campo i rapporti tra Israele e Turchia risultano molto compromessi, e temo proprio che la questione del gas sia passata in secondo piano e non rientri più tra le priorità di Erdogan.