Per i mezzi pesanti del futuro Volvo punta ancora sui biocarburanti e non solo sull’elettrico. Lo si intuisce dalla firma di una lettera d’intenti con i canadesi di Westport per la creazione di una società congiunta focalizzata sul sistema di iniezione Hpdi.
COSA SAPPIAMO SULLA JV TRA VOLVO E WESTPORT
Volvo acquisirà una quota del 45% nella joint venture, per un importo di circa 28 milioni di dollari e fino ad altri 45 milioni di dollari. Il completamento dell’accordo, che dovrebbe essere firmato nel 2024, è subordinato al successo dei negoziati e all’esecuzione di un investimento definitivo di joint venture, di fornitura e di sviluppo.
Tra le finalità del memorandum c’è quella di trovare ulteriori partner, in vista dell’entrata in vigore dei nuovi requisiti di emissioni previsti dalla prossima normativa Euro 7, attesa nel 2027. Si corre, insomma, alla ricerca di soluzioni alternative, per evitare che i vincoli rendano i motori a combustione del tutto fuori mercato.
LA TECNOLOGIA STUDIATA DA VOLVO E WESTPORT
La società canadese ha già sperimentato, anche in Italia, l’Hpdi, utilizzando come laboratorio proprio un FH di Volvo Trucks, in quel caso con un propulsore a combustione interna alimentato a idrogeno, ma l’intento è quello di provare altri combustibili, come il biometano liquido.
L’Hpdi è studiato per una facile integrazione con motori diesel esistenti e utilizza in particolare un iniettore brevettato a doppio ago concentrico per immettere una piccola quantità di carburante pilota (che può essere gasolio o biodiesel) nel cilindro prima del gas, così da dare luogo l’accensione.
LA JV SULLE CELLE A COMBUSTIBILE
Non dimentichiamo che qualche anno fa Volvo Group e Daimler Truck AG hanno siglato la nascita di una joint venture per lo sviluppo di celle a combustibile a base di idrogeno per veicoli pesanti a lungo raggio. Le operazioni inizieranno presumibilmente nel 2025: si tratterà della più grande produzione in serie di sistemi a celle a combustibile in Europa.
L’obiettivo di Daimler Truck AG e del Gruppo Volvo è di iniziare con i test in circa tre anni e con la produzione in serie di veicoli a celle a combustibile durante la seconda metà di questo decennio. Tutte le attività relative ai veicoli vengono svolte indipendentemente l’una dall’altra, poiché entrambe le società rimangono concorrenti.
I principali produttori di autocarri in Europa richiedono da tempo alla politica del Vecchio continente di non concentrarsi esclusivamente sull’elettrico e la creazione di circa 300 stazioni di rifornimento di idrogeno ad alte prestazioni adatte a veicoli pesanti entro il 2025 sulle principali autostrade e di circa 1.000 stazioni di rifornimento di idrogeno entro il 2030 in Europa.