Non sappiamo se con la chiacchieratissima IA di Open Ai le auto diventeranno come Kitt di Supercar, ma intanto Mercedes ha deciso di sperimentare sul proprio computer di bordo gli algoritmi di ChatGpt, che tesse così l’ennesima partnership, questa volta nel mondo dell’automotive.
COSA FA MERCEDES CON CHATGPT E MICROSOFT
Si tratta del frutto di una partnership a tre, che vede da un lato la casa tedesca, dall’altro non solo la startup statunitense ma anche il suo principale investitore: Microsoft. Mercedes-Benz integrerà infatti ChatGpt nel proprio sistema MBUX per l’infotainment attraverso l’infrastruttura cloud di Microsoft Azure.
È interessante notare come, dopo la levata di scudi del Garante della Privacy italiano (operazione seguita con attenzione dagli omologhi del Vecchio continente e non solo), Mercedes sottolinei come la gestione dei dati verrà curata direttamente dal produttore tedesco così da garantire il massimo livello possibile di tutela della privacy.
L’integrazione di ChatGpt sulle auto Mercedes – Benz riguarderà in un primo momento le vetture con sistema di infotainment MBUX appartenenti alle serie: A 238, C 118, C 167, C 238, C 253, C 254, C 257, H 247, N 293, R 232, S 213, V 167, V 177, V 295, V 297, W 206, W 213, WV 223, X 167, X 243, X 247, X 253, X 254, X 294, X 296, Z 223 e Z 296. L’accesso al chatbot sarà inizialmente consentito solo negli Stati Uniti, interessando oltre 900.000 veicoli in totale.
NIENTE MENU DA TOCCARE
Da Mercedes sottolineano soprattutto che ChatGpt funzionerà attraverso i comandi vocali: niente visori touch da punzecchiare mentre si è alla guida e si dovrebbe pensare unicamente alla strada, insomma.
Gli utenti saranno in grado di intrattenere vere e proprie conversazioni con l’intelligenza artificiale di bordo che, sulla base dei dati raccolti in loro compagnia, dovrebbe essere in grado di fornire via via suggerimenti personalizzati in merito ai luoghi da visitare una volta raggiunta la propria destinazione, in quale ristorante cenare o dove alloggiare.
Per attivare il chatbot di OpenAI, i clienti potranno interagire con l’applicazione mobile Mercedes Me oppure chiederlo direttamente al veicolo pronunciando Hey Mercedes, voglio unirmi al programma beta. L’obiettivo dichiarato è quello di espandere la gamma delle potenzialità associate all’impiego dei comandi vocali all’interno dell’abitacolo.
E INTANTO CHATGPT SCATENA IL DEEP WEB
Nelle ultime ore Group-IB, società di sicurezza informatica con sede a Singapore, ha identificato 101.134 dispositivi infetti da stealer (Raccoon, Vidar e Redline in modo particolare), malware che raccolgono dati all’insaputa degli utenti che vengono inviati su server remoti, in cui erano presenti anche credenziali per ChatGPT. Questo tipo di malware infetta il maggior numero possibile di computer principalmente tramite phishing.
Secondo quanto si legge in un comunicato diffuso da Group-IB, per impostazione predefinita, ChatGPT memorizza la cronologia delle query degli utenti e delle risposte. Di conseguenza, l’accesso non autorizzato agli account ChatGPT può potenzialmente esporre informazioni riservate o sensibili che possono essere sfruttate per attacchi mirati. Una vulnerabilità che potrebbe seguirci anche in auto?