Entro fine anno gli utilizzatori di Cortana potranno anche usufruire anche di Alexa e viceversa. Maxi alleanza nel settore dell’Intelligenza artificiale
Da nemici odiatissimi ad amici amatissimi. È la storia tra Alexa di Amazon e Cortana di Microsoft, i due prodotti dell’intelligenza artificiale potenzialmente nemici di mercato, ora si alleano in nome dello sviluppo tecnologico e del business (ovviamente). Ma andiamo per gradi.
Intelligenza artificiale: un mercato in crescita

L’Europa occidentale rappresenta il 12,1% di tutta la spesa mondiale sulle tecnologie cognitive e dell’intelligenza artificiale.
La nuova alleanza
L’alleanza tra Amazon e Microsoft porterà all’integrazione tra i due assistenti. In pratica, tra poche settimane gli utenti che utilizzano le piattaforme delle due compagnie potranno utilizzare indistintamente le due soluzioni: potremo ultilizzare Alexa tramite Cortana (su un computer Windows) e viceversa.
È bene precisare che l’allenza è resa possibile solo perchè Alexa e Cortana hanno specificità diverse. Cortana potrà ricordare gli appuntamenti, Alexa, invece, potrà memorizzare i gusti dell’utente e fargli ascoltare la musica preferita.
“Assicurarci che Cortana sia disponibile ai nostri clienti ovunque e su qualsiasi dispositivo è una nostra priorità. Questa intesa è un grande passo verso questo obiettivo”, ha commentato l’amministratore delegato di Microsoft Satya Nadella.
“Il mondo è grande e sfaccettato. Ci saranno molteplici agenti intelligenti di successo, ognuno con accesso a set diversi di dati e con diverse aree di competenza. Insieme i loro punti di forza si completeranno diventando ancora più utili per gli utenti”, ha invece commentato Jeff Bezos, ceo di Amazon.
Alleanza in nome del business
L’allenza conviene ad entrambi i colossi tecnologici, diciamocelo. Mentre Alexa potrà spingere Cortana fuori dai confini di un pc, portandolo nelle auto e negli elettrodomestici casalinghi, facendolo diventare popolare, Amazon potrà mettere mano sui 500 milioni di utilizzatori di Windows 10, allargando in modo considerevole la platea dei suoi utenti.
Guerra a Google

Nel portfolio di Gradient Ventures ci sono già quattro start up tra cui Algorithmia, una piattaforma per algoritmi e funzioni destinati ad app “intelligenti”.
Questo nuovo braccio di Google va di pari passo con la nuova era che ci attende, quello che prima era solo fantascienza sta diventando realtà e Big G. ha deciso di farne parte.
L’intelligenza artificiale ha sempre più responsabilità
Se è vero che no comuni mortali ancora la conosciamo poco, è anche vero che gli esperti di settore contano molto sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale e ad essa affidano compiti sempre più delicati e di maggiore responsabilità. Basti pensare che la tecnologia ad essa connessa può prevedere prima l’insorgere di malattie nell’uomo, può individuare le aree di una città in cui c’è bisogno dell’intervento della polizia e può portare a spasso un uomo.
Secondo un rapporto di Avanade Technology Vision, fornitore di servizi digital e cloud, l’AI ha già dato vita a nuovi modi di interagire e servire.
“L’intelligenza artificiale è pronta a ridisegnare l’esperienza digitale dei consumatori ed è in procinto di diventare l’insieme di tecnologie più importanti da offrire alla forza lavoro”, ha detto Roberto Chinelli, Chief Technology Innovation Officer di Avanade Italy.
“Grazie all’automazione delle attività più semplici o ripetitive, le persone avranno maggior tempo a disposizione e potranno concentrare meglio le proprie risorse mentali su elementi più significativi e a maggior valore aggiunto nel loro lavoro”. Sarà l’AI, dunque, ad occuparsi del supporto, ad organizzare del lavoro, a gestire al meglio il calendario degli appuntamenti.
E l’uomo, cosa farà?

I dati ricalcano un po’ quanto già affermato nell’ultimo rapporto del McKinsey Global Institute, in cui si dimostra che ben il 49% delle attività (che producono salari complessivi per annui per 15.8 miliardi di dollari), grazie alle attuali tecnologie, potrebbe essere svolto dai robot. Meno del 5% del totale professioni potrà essere completamente automatizzato e nel 60% dei lavori, il 30% delle attività potranno essere svolte automaticamente da robot.
Forse le prospettive, però, non sono così drammatiche. Durante il World Economic Forum di Davos, in Svizzera, si è parlato tanto di Quarta Rivoluzione Industriale, di automazione e di intelligenza artificiale. Più della metà degli imprenditori presenti ha dichiarato di essere pronto a fare importanti investimenti in tal senso, ma gli stessi imprenditori si dicono pronti a riqualificare il proprio personale interno per far fronte a questa nuova riorganizzazione, senza esser costretti a importanti licenziamenti.






