Anche se i cambiamenti climatici non fossero del tutto fondati è innegabile che il miglioramento della qualità dell’ambiente sarebbe un valore per tutti

Ecco la questione climatico-energetica ha a che fare fortemente con queste premesse. I cambiamenti a cui l’uomo sta sottoponendo la Terra sono immensi, impensabili fino a cento anni fa. Prendiamo il dato demografico, che spiega meglio di altri il ragionamento: passare da 2 miliardi di persone a 10 miliardi di persone in soli due secoli sottopone (e sottoporrà) il nostro Pianeta a cambiamenti sin’ora ancora poco immaginati. Il cuore della questione energetica del futuro sta tutto qui. Perchè è evidente che coloro che ancora oggi si riscaldano solo con la luce del sole o con il calore del fuoco, e quindi sono esclusi dal benessere, punteranno a stili di vita agiati. E parliamo di miliardi di persone da qui al 2100. Anche perchè il Pianeta può adeguarsi, ma non è detto che tutto sia a beneficio di chi lo abita.
L’Energia del futuro è il tema del Pianeta. Richiama la questione climatica, complessa e problematica, composta da modelli scientifici non sovrapponibili; richiama la questione delle risorse che sono sulla Terra: i campi da coltivare per il cibo e allo stesso tempo nuove fonti di energia, l’acqua da usare per irrigare le terre e dissetarsi; l’approvigionamento delle materie prime, petrolio e gas, in primis. Per tutte queste ragioni l’appuntamento di Astana 2017 con l’Expo internazionale dedicato a Energy of the future è il tema centrale del primo numero della rivista Start Magazine.
La prospettiva di aumento demografico della popolazione da qui al 2100 vuol dire che ci sarà bisogno di più energia, per vivere, per muoversi, per abitare, per realizzarsi. I temi della città, della vita urbana, dell’efficienza energetica, dei trasporti, della mobilità sono centrali rispetto alle nuove prospettive energetiche. Coniugare benessere e sviluppo con un’attenta politica di decarbonizzazione è quanto di più difficile abbiamo davanti a noi. Per questo serve uno sforzo di fantasia, un impegno di ricerca senza precedenti, e, non ultimo, una nuova generosità.

Il cambiamento climatico, la decarbonizzazione, lo sviluppo demografico, lo sviluppo tecnologico e su scala industriale delle rinnovabili, l’impegno delle compagnie petrolifere sulla strada della riduzione delle emissioni sono tasselli che stanno ricomponendosi ora. Ma la metafora dell’astronave (che riprende quella del sottomarino) non funziona, piuttosto è stata sobbarcata da quella della macchina a vapore. La Terra è fatta di potenza, energia, luce; è essa stessa una macchina e l’ambiente non è un qualcosa di separato da noi che lo abitiamo. Dobbiamo muoverci in questa prospettiva.
Michele Guerriero
Articolo pubblicato sul primo numero della rivista cartacea di Start Magazine






