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Bialetti Aeternum

Perché Bialetti molla le pentole Aeternum a Illa

Illa, gruppo di Parma specializzato nella produzione e commercializzazione di pentolame, ha sottoscritto con Bialetti un accordo per l'acquisizione del marchio Aeternum per 5,3 milioni di euro.

Continua la cessione di rami d’azienda per Bialetti.

Illa ha sottoscritto con lo storico produttore di caffettiere bresciano un accordo per l’acquisizione del marchio Aeternum per 5,3 milioni di euro. Lo comunicava ieri Bialetti in una nota in cui viene indicato che in una prima fase la società bresciana conferisce il ramo d’azienda a una NewCo, che passerà successivamente nelle mani di Illa.

Già a dicembre 2022 Bialetti Industrie, società quotata su Euronext Milan, aveva annunciato la sottoscrizione da parte della controllata turca Cem Bialetti (dedicata al segmento degli strumenti da cottura e accessori da cucina) per la cessione di asset della Cem Bialetti alla turca Fetih.

“L’operazione annunciata oggi risulta fondamentale per il completamento del percorso di rilancio della nostra azienda” ha commentato l’amministratore delegato di Illa, Pierpaolo Marziali. Entrambi i titoli di Piazza Affari hanno registrato bilanci in rosso nel 2022, ricorda MF.

Tutti i dettagli dell’operazione.

QUANTO GUADAGNERÀ BIALETTI DALLA VENDITA DI AETERNUM

L’accordo quadro siglato oggi prevede che Illa paghi a Bialetti una prima somma di 3,8 milioni all’esecuzione dell’operazione il prossimo 20 luglio, di cui 500mila euro già versati come caparra. L’ulteriore somma di 1,5 milioni sarà corrisposta al raggiungimento di obiettivi specifici di ricavi e margine operativo lordo complessivamente realizzati da Bialetti, NewCo e Illa nel corso dell’anno a fronte della commercializzazione dei prodotti a marchio Aeternum, Junior e Morenita.

I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE

I marchi Junior e Morenita sono esclusi dalla NewCo e resteranno di proprietà di Bialetti, che però concederà a NewCo una licenza gratuita per il loro utilizzo fino a fine anno, salvo possibile proroga a fine 2024 per le scorte di magazzino.

Per l’operazione Illa ha sottoscritto con Negma un prestito obbligazionario convertibile di cui all’accordo di investimento sottoscritto con Negma Group Investment Ltd..

I CONSULENTI

Ad assistere Illa nell’operazione figurano lo Studio Legale Dwf e lo studio Maviglia&Partners mentre lo Studio Legale BonelliErede e Fineurop Soditic hanno assistito Bialetti rispettivamente in qualità di advisor legale e di advisor finanziario.

COME SE LA PASSA BIALETTI

Come ricordava il Sole 24 Ore nel 2019 a proposito di Bialetti, “la «campagna acquisti», a metà degli anni duemila, era stata roboante. Prima i piccoli elettrodomestici della Girmi, poi addirittura il «re inox» di Aeternum, senza farsi mancare un’escursione in Turchia, con il marchio Cem”. Ma la parabola della trasformazione di Bialetti si è inceppata pochi anni dopo fino ad arrivare all’aumento di capitale da 6,5 milioni di euro nell’autunno 2019.

Tuttavia, la società bresciana dello storico omino con i baffi ha faticato a riprendersi, impattata anche dalla crisi Covid. L’Assemblea Ordinaria del gruppo del 5 febbraio 2021 aveva preso atto che la situazione patrimoniale di Bialetti al 30 settembre 2020 evidenziava una perdita complessiva di 4,3 milioni di euro che ha comportato la diminuzione del capitale sociale di oltre un terzo.

I NUMERI 2022

Al 31 dicembre 2022 il Gruppo bresciano ha registrato un fatturato pari a 152,9 milioni di euro (+ 3,9%), un Ebitda normalizzato pari a 19,1 milioni euro (+17,1%)  ma una perdita d’esercizio di 4 milioni di euro (rispetto al risultato netto positivo per 5,8 milioni di euro nel 2021).

Inoltre, Bialetti ha archiviato una disponibilità di cassa pari a 13,7 milioni euro (in incremento di 2,7 milioni), una posizione finanziaria netta negativa di 106,6 milioni euro (in incremento di 1,5 milioni di euro) e uno scaduto per debiti di natura commerciale di 14,2 milioni euro (in incremento di 3,1 milioni).

LA STRATEGIA DEL PRODUTTORE DI CAFFETTIERE CON LA CESSIONE DI CEM E AETERNUM

Pertanto, riguardo la cessione di Aeternum, ora il gruppo presieduto da Francesco Ranzoni fa sapere che “l’operazione si inserisce nel più ampio progetto di dismissione del business c.d. cookware cui Bialetti aveva dato avvio già nel 2022, con la cessione – in conformità a quanto previsto dall’accordo di ristrutturazione dei debiti, ex articolo 182-bis del Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 267, sottoscritto in data 19 luglio 2021 tra, inter alios, Bialetti, Sculptor Ristretto Investment S.à.r.l., Moka Bean S.r.l., Illimity Bank S.p.A. e AMCO – Asset Management Company S.p.A. – della società di diritto turco Cem-Bialetti Ev ve Mutfak Eşyaları Sanayi ve Ticaret A.Ş, (operante nel settore degli strumenti da cottura e accessori da cucina) a Fetih Alüminyum Sanayi ve Ticaret Limited sirketi, perfezionata in data 21 dicembre 2022”.

PER ILLA UN MODO DI SUPERARE LA CRISI POST-IKEA

Dall’altra parte Illa spera che dotandosi di “un ulteriore marchio di prestigio e molto conosciuto nel settore aumenterà la quota di mercato impattando in maniera positiva sul fatturato aziendale per il fatto che, quello del ramo, nel corso degli ultimi 3 anni, si è attestato ad un valore compreso tra i 12 e i 16 milioni di euro. Siamo convinti che questa operazione metterà ILLA nelle condizioni di considerare definitivamente superata la crisi derivante dalla perdita del cliente storico Ikea” ha dichiarato l’ad Marziali.

Dal 2019 il gruppo specializzato nella produzione e commercializzazione di pentolame patisce in modo sensibile la decisione di Ikea (60% del fatturato) di spostare i propri acquisti verso dei produttori asiatici. Le vendite del Gruppo verso clienti non IKEA sono passate da 8,123 milioni di euro a 7,266 milioni di euro, con un decremento del 10% rispetto al primo semestre 2018, riportava MF nell’ottobre 2019.

LE PREVISIONI DEL GRUPPO PARMIGIANO

Secondo Marziali, “Aeternum è destinata a diventare il fiore all’occhiello della nostra produzione, su cui contiamo di investire per sostenere ed espandere il nostro business globale ipotizzando, in prospettiva, di estendere questo marchio anche ad altre tipologie di prodotto”. “Il tutto – prosegue l’industriale parmigiano – avrà ripercussioni importanti anche nell’efficientamento dell’impianto produttivo che, nel futuro, sarà impegnato anche nella produzione di linee di prodotto con il nuovo brand, creando delle sinergie importanti ed aprendo le porte a nuovi canali di vendita che ad oggi non potevano essere presidiati dal ramo per la mancanza della fabbrica come, ad esempio, i programmi fedeltà a raccolta punti della Gdo”.

QUANTO VALE AETERNUM, CHE BIALETTI CEDERÀ A ILLA

Allo scorso 31 dicembre il ramo di azienda Aeternum che Bialetti cederà a Illa ha generato ricavi lordi per 14,4 milioni di euro e ricavi netti per 12,3 milioni, con un margine operativo lordo indicativo pari ad almeno 2,2 milioni.

Infine, le società fanno sapere che Aeternum “attraverso la NewCo sarà privo di debiti finanziari e commerciali ma include debiti verso il personale dipendente trasferito, pari a 9 dipendenti”.

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