È vicina la soluzione privata per Carige. Cassa Centrale Banca (Ccb) e il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd) hanno raggiunto un accordo di massima per il rafforzamento patrimoniale della banca genovese.
OBIETTIVI E INCOGNITE SU CARIGE
Mancano alcuni passaggi tecnici e resta l’incertezza sull’ok alla manovra da parte della famiglia Malacalza, primo azionista di Carige con il 27%. Ma l’operazione, alla quale hanno lavorato i commissari, la Banca d’Italia e il Tesoro, è stata di fatto definita ieri con l’intesa Ccb-Fitd.
CHE COSA FARA’ CASSA CENTRALE IN CARIGE
Ci sarà un aumento di capitale da 700 milioni, di cui 313 legati alla conversione del bond subordinato dello Schema Volontario del Fitd, circa 150 riservati ai soci attuali di Carige e quasi 70 da parte di Cassa Centrale che salirà al 9,9%, sotto la soglia del 10% oltre cui è richiesta un’autorizzazione dalla Vigilanza.
IL RUOLO DEL FONDO IN CARIGE
La parte restante sarà sottoscritta dalle banche italiane attraverso il Fitd obbligatorio, per un importo stimabile tra 170 e 320 milioni nell’ipotesi che nessun socio partecipi all’aumento.
IL PESO DI CCB IN CARIGE
In futuro però la quota di Ccb potrebbe salire in modo significativo: l’accordo con il Fitd prevede la possibilità di esercitare l’opzione per l’acquisto a sconto delle quote del Fondo.
LA NOTA DI FITD
Già nel pomeriggio una nota del Fitd, respingendo le ricostruzioni di chi parlava di una chiusura delle trattative, aveva sottolineato il «positivo e costruttivo confronto per la definizione dei vari profili dell’operazione nei tempi brevi richiesti dall’autorità di vigilanza».
IL CDA DI CCB SU CARIGE
Ieri si è tenuto un lungo cda di Cassa Centrale presieduto da Giorgio Fracalossi, ma da Trento non sono arrivate comunicazioni. Ccb rileverà anche 100 dei 200 milioni in titoli subordinati che saranno emessi da Carige : l’altra metà sarà divisa tra Credito Sportivo, Medio Credito Centrale e altri investitori istituzionali privati tra cui Amissima, Cattolica e Mediolanum .
I PROSSIMI PASSAGGI
Ccb ha formulato una proposta che ora deve essere approvata dagli organi del Fitd, che saranno convocati per l’inizio della prossima settimana. Dovrebbe comunque trattarsi di un passaggio formale, dopo giorni di intense discussioni con Ccb.
IL RUOLO DI MALACALZA
Un passaggio da verificare riguarda Malacalza Investimenti. L’aspetto cruciale non riguarda la partecipazione all’aumento (perché in ogni caso le azioni sarebbero sottoscritte dal Fitd) ma l’ok al rafforzamento in assemblea. Già a dicembre Malacalza si è opposto all’aumento aprendo la strada al commissariamento dell’istituto. Un nuovo stop di fronte all’unica soluzione possibile per Carige avrebbe conseguenze rilevanti per la banca e anche per gli altri azionisti.
(estratto di un articolo pubblicato su Mf/Milano Finanza; qui la versione integrale)