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Porto Trieste

Come vanno gli affari del Porto di Trieste alle prese con i No green pass

Il blocco del sindacato Clpt (contrario al Green Pass) minaccia di danneggiare le operazioni nel porto di Trieste in un momento di ripresa. Tutti i dati.

Il presidente dell’Autorità portuale di Trieste, Zeno D’Agostino, ha minacciato di dimettersi se non verrà revocato il blocco dei lavoratori del sindacato CLPT (Coordinamento lavoratori portuali Trieste), che protestano contro l’obbligo di Green Pass.

LE PAROLE DI ZENO D’AGOSTINO

“Non ci possiamo permettere di restare inattivi per giorni”, ha dichiarato D’Agostino. “Quindi per quanto mi riguarda, a seconda di cosa vedrò venerdì, deciderò se firmare o meno la lettera di dimissioni”. Venerdì 15 ottobre è il giorno da cui sarà obbligatorio il Green Pass sui luoghi di lavoro.

iL DECRETO DEL VIMINALE E LE POSIZIONI DEI LAVORATORI SUI TAMPONI

Nel porto di Trieste i lavoratori protestano contro il green pass e il ministero dell’Interno ha dato alle imprese private l’indicazione di valutare test gratis per “evitare situazioni di grave difficoltà”. Ma il coordinamento dei lavoratori non intende usufruire della possibilità e chiede di cancellare la norma che prevede il Green pass nei luoghi di lavoro.

LA PROTESTA

A sostenere la posizione ci sono oltre 900 portuali triestini, assecondati da buona parte dei settemila lavoratori che dipendono dal porto e dai quindicimila No vax che hanno manifestato in città contro l’obbligo di certificazione fissato per venerdì 15 ottobre.

I DATI DEL PORTO DI TRIESTE

Il porto di Trieste è uno dei più importanti porti italiani. Un blocco delle operazioni rischierebbe di danneggiare la fase di ripresa dei traffici. Nel primo semestre del 2021 i treni movimentati sono stati 4657, il 19,4 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2020. Nel solo mese di giugno, con 750 treni operati, il confronto con l’anno precedente segna un aumento di quasi il 40 per cento.

La crescita del traffico ferroviario torna ai livelli pre-Covid: nei primi 6 mesi del 2021 i treni movimentati sono stati 4.657, pari ad un incremento del +19,47% rispetto allo stesso periodo del 2020. Nel singolo mese di giugno, il balzo in avanti sfiora il 40% con 750 treni operati.

Il comparto merceologico più solido è quello Ro-Ro (roll-on, roll-off), ovvero le navi traghetto destinate al trasporto di autoveicoli: il segmento è cresciuto del 38,8 per cento rispetto al primo semestre del 2020, con 147.760 unità transitate.

Il settore merci varie è cresciuto dell’11,2 per cento (8.569.262 tonnellate movimentate), mentre sono diminuiti i container: 367.634 TEU, per un calo del 2,2 per cento. TEU è l’unità equivalente a venti piedi, ossia l’unità standard di lunghezza nel trasporto dei container.

Nella prima metà del 2021 il traffico hinterland è aumentato del 13,1 per cento, a fronte però di un calo del traffico trasbordato (-26,2 per cento). Diminuiscono sia le rinfuse solide che quelle liquide, rispettivamente del 22,4 e del 7,1 per cento in meno.

I FLUSSI VERSO LA TURCHIA

I traffici più dinamici nel porto di Trieste sono quelli Ro-Ro da e per la Turchia, che nel primo semestre del 2021 sono cresciuti del 48 per cento per un totale di 52.068 TEU.

LE PREVISIONI

Le previsioni sul trend di crescita dicono che a breve i volumi dei traffici torneranno ai livelli precedenti alla crisi del coronavirus, stimolati dalla ripresa delle attività economiche e dei consumi. Nel mese di giugno 2021, infatti, il tonnellaggio totale del porto di Trieste è cresciuto del 12,7 per cento.

LE CONSEGUENZE DEL BLOCCO DI TRIESTE

Repubblica scrive che, in caso di un blocco prolungato al porto di Trieste per le proteste no-Green Pass, le compagnie di spedizione punteranno su altre destinazioni, anche all’estero: Capodistria (Slovenia) e Fiume (Croazia), entrambe affacciate sul mar Adriatico.

LE LAMENTELE DI CONFETRA

Confetra FVG, associazione friulana delle categorie degli spedizionieri, degli agenti marittimi e dei terminalisti, ha parlato di “un sistema portuale devastato da uno sciopero ideologico contro una legge dello stato che gli imprenditori si trovano a subire tanto quanto i lavoratori”.

COSA DICE SAMER

In un’intervista al quotidiano Il Piccolo, Enrico Samer – presidente della Samer & Co. Shipping, società focalizzata sui traffici di merci verso il Mediterraneo orientale e la Turchia – ha detto di auspicare nel raggiungimento di “un compromesso”, perché “un blocco a oltranza per motivazioni del genere è un paradosso”.

“Il danno è già in corso”, dice Samer, “ed è pesante: i camion che arrivano a Istanbul, sapendo che a Trieste ci sarà il blocco, non si imbarcano ma prendono l’autostrada”.

TRIESTE AI TEDESCHI

Il 22 aprile scorso è stata formalizzata la concessione di trentuno anni (scadrà nel 2052) della Piattaforma logistica di Trieste a HHLA PLT Italy, società del gruppo di logistica tedesco HHLA che opera nel porto di Amburgo.

La HHLA ha acquisito il 50,01 della Piattaforma logistica di Trieste: è stata realizzata dalla società PLT (formata dalla società di spedizioni Francesco Parisi, dall’azienda di costruzioni ICOP e dall’interporto di Bologna) attraverso un progetto da oltre 150 milioni di euro. L’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale, che gestisce il porto di Trieste, ha partecipato con 99 milioni.

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