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Atr

Leonardo e Airbus, ecco che cosa farà Atr per l’australiana Rex

Il protocollo d'intesa fra Atr (Leonardo e Airbus9 e Rex ha l'obiettivo di espandere la rete di rotte domestiche esistente della compagnia aerea australiana con un mix di velivoli Atr 42 e 72-600

 

Atr va alla conquista del mercato australiano.

Regional Express (Rex), uno dei più grandi operatori aerei regionali australiani, e la joint venture tra l’italiana Leonardo e Airbus hanno firmato un protocollo d’intesa. Lo scopo è cooperare nello studio di soluzioni ottimizzate per la sostituzione e l’ammodernamento della flotta di Rex di di 43 aerei regionali Saab 340.

Non si tratta di un contratto, ma Atr ha compiuto senz’altro un passo in avanti sul mercato australiano con la chiave un possibile ordine per almeno 30 aeromobili.

COSA PREVEDE L’ACCORDO

L’accordo, si legge nel comunicato, ha il potenziale infatti di integrare ed espandere la rete di rotte domestiche di Rex con un mix di velivoli ATR 42 e 72-600. La due società cercheranno anche di lavorare insieme per valutare le opzioni di finanziamento e di addestramento.

LA SERIE ATR -600

La versatile serie -600 è un’opzione ideale per la rete di rotte e l’espansione delle entrate, aumentando l’efficienza e offrendo agli operatori costi di seduta inferiori. L’Atr 72-600 ha un vantaggio di combustione del 40 per cento rispetto a un jet regionale di dimensioni simili. Accanto alla flotta esistente di Rex di turbopropulsori a 30 posti, l’Atr 42-600 rappresenta un’opportunità per migliorare i servizi alle comunità remote basandosi sulla connettività essenziale, a un costo per posto inferiore.

IL COMMENTO DEL VICEPRESIDENTE VAUTIER

“Siamo lieti di poter collaborare con un’azienda così grande e comprovata come Rex” ha dichiarato Fabrice Vautier, vicepresidente di Atr.”L’industria aeronautica sta attualmente affrontando forti sfide ma proficue collaborazioni con compagnie aeree come Regional Express, che comprendono l’importanza della connettività regionale e offrono anche preziose informazioni e possono permetterci di continuare a sviluppare la nostra gamma di prodotti e la nostra strategia per soddisfare le esigenze di i nostri operatori. È fondamentale che le comunità e le imprese possano continuare a prosperare grazie alle rotte regionali e riteniamo che la gamma di aeromobili Atr fornisca un sistema di trasporto sostenibile e affidabile alle compagnie aeree e alle regioni in cui operano”.

LE CONSEGUENZE PER ATR

Finora Atr era presente in Australia solo attraverso un contratto concluso nel 2011 con Skywest Airlines. Come ha sottolineato Air&Cosmos, “se il memorandum d’intesa diventerà un contratto, sarà il primo per il costruttore di velivoli franco-italiano su un mercato condiviso da Saab nel segmento dei 30 posti e Bombardier in quello del segmento 50-70 posti”.

COME SE LA PASSA L’AZIENDA ITALO-FRANCESE

Una buona notizia insomma per il produttore di velivoli turboelica italo-francese guidato. La crisi Covid ha travolto anche l’azienda di Blagnac che non ha consegnato nemmeno un velivolo nel primo trimestre.

A metà maggio Atr ha fatto sapere che prenderà una decisione riguardo agli inevitabili tagli alla produzione. Come ha dichiarato il ceo Stefano Bortoli a Reuters, Atr ha visto le proprie consegne crollare dell’11% lo scorso anno a 68 velivoli, in calo rispetto ai 76 del 2018.

Bortoli non ha voluto annunciare gli obiettivi del 2020, ma ha confermato che Atr replicherà l’operato di altri produttori riducendo la produzione programmata dopo che la domanda è stata colpita dalla crisi pandemica.

LE RICADUTE SULLA DIVISIONE AEROSTRUTTURE DI LEONARDO

Le ricadute derivate dalla crisi coronavirus su Atr (e gli altri produttori come Boeing e Airbus) hanno impattato anche la parent company Leonardo. Come ha sottolineato il segretario nazionale Fim Cisl, Michele Zanocco dopo l’incontro con i vertici della Divisione Aerostrutture di Leonardo a metà giugno.

“Nel caso specifico della Divisione tutti i programmi civili vedranno delle contrazioni, seppur diversificate, relativi ai volumi previsti per il 2020 – ha scritto Zanocco – Una maggiore contrazione riguarderà Boeing insistendo quest’ultimo su velivoli di lungo raggio più colpiti di quelli a medio raggio Airbus in produzione nei siti italiani. Per quanto riguarda Atr è prevista una riduzione importante nel secondo semestre 2020 causata da una parte dal prezzo basso del petrolio e dall’altra dai clienti che normalmente sono esclusi o a i margini dei sostegni governativi internazionali”.

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