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Energia

I numeri sul traffico aereo svelano che la Cina si è già risollevata

Che cosa emerge dai dati sul traffico aereo secondo un approfondimento del Wall Street Journal

 

Tenete in mente queste due date: 26 febbraio 2021 e 28 febbraio 2020. Il Wall Street Journal ha scattato due istantanee del traffico aereo in quei due giorni e le ha confrontate, con un esito abbastanza prevedibile ma comunque impressionante nei numeri. Un crollo di dimensioni epocali. Con un piccolo dettaglio finale non insignificante: la Cina si è già ampiamente risollevata.

Come si è evoluto il traffico aereo nell’anno della pandemia?

Il traffico aereo, e in particolare il numero di singoli voli, nell’anno della pandemia sono stati soggetti a drastici cambiamenti. Per capire cosa è successo realmente, il WSJ ha attinto alla banca dati Cirium Core.

Prendendo in esame il numero delle rotte aeree, i voli nazionali non hanno sofferto in maniera particolare, con una diminuzione del 6%.

Tutt’altro quadro per le tratte internazionali, che soffrono di una diminuzione del 60% delle rotte.

Il totale globale si attesta quindi su un -30%.

Analizzando il dato relativo ai singoli voli aerei effettuati, c’è coerenza con quanto osservato sopra: i voli nazionali vedono una diminuzione del 30% e i voli internazionali calano addirittura del 74%, concorrendo a formare un totale globale di -42%. In particolare negli Stati Uniti le rotte nazionali sono diminuite del 16% e le tratte tra Nord e Sud America sono rimaste sostanzialmente stabili, mentre il grosso calo si è verificato tra Europa e Nord America.

È inoltre possibile effettuare un’analisi relativa alle singole rotte aeree per ciascun paese.

Nella mappa è indicata la variazione percentuale per ogni paese oggetto di interesse, che indica la differenza tra le rotte in data 28 Febbraio 2020 e 26 febbraio 2021.

La totalità dei paesi in esame presenta un saldo negativo, con alcuni anche molto pesanti come il -78% del Regno Unito, mentre solamente uno possiede un saldo ampiamente positivo: la Cina con +63%.

Stando a questi dati, pare il Covid abbia mietuto una sola grande vittima: l’Europa.

[Elaborazione personale su articolo del “The Wall Street Journal” del 22/03/21]

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