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Boeing Alluminio

Boeing, ecco le ammissioni al Congresso sul 737 Max

Che cosa ha detto il numero uno di Boeing, Dennis Muilenburg, al Congresso Usa

Il numero uno di Boeing Dennis Muilenburg lo ha ammesso di fronte al Congresso: l’azienda commise errori nello sviluppo del suo 737 Max, l’aereo al centro dei due incidenti in Etiopia e Indonesia nel giro di pochi mesi, costato la vita a 346 persone. E i senatori hanno accusato la compagnia di aver anteposto il profitto alla sicurezza.

MUILBERG SOTTO TORCHIO AL CONGRESSO

In un’audizione durata più di due ore, i membri della commissione Commercio del Senato hanno “torchiato” Muilenburg sui problemi di sicurezza nell’aereo e per non aver informato sufficientemente i piloti sui cambiamenti eseguiti sul nuovo modello il cui primo esemplare debuttò nel 1967, scrive Cnbc, evidenziando che poiché “l’aereo era un progetto modificato, Boeing fu in grado di commercializzarlo più velocemente rispetto al fatto che si trattasse di un aereo completamente nuovo”.

BOEING AMMETTE GLI ERRORI

Muilenburg, prosegue Cnbc, ha assunto un tono di pentimento riconoscendo gli errori fatti con il velivolo: “A nome mio e della società Boeing, ci dispiace, siamo profondamente e veramente dispiaciuti – ha detto Muilenburg -. Abbiamo fatto degli errori e abbiamo sbagliato alcune cose”. I senatori in alcune occasioni hanno assunto un atteggiamento di costernazione soprattutto quando Mulberg ha rivelato di non essere venuto a conoscenza prima di qualche settimana da dei dettagli di una e-mail tra un ex pilota Boeing e la FAA in cui il pilota si vantava di aver ingannato i regolatori (“usato trucchi mentali Jedi”) per far approvare il materiale di addestramento e costringere la FAA a cancellare il sistema di controllo di volo coinvolto nei due incidenti.

LA COMPAGNIA APERTA A MODIFICHE DELLE REGOLE

Naturalmente i parlamentari della commissione hanno incalzato Muilenburg per capire se la sicurezza aerea avesse bisogno di una maggiore supervisione dopo la rivelazione della e-mail. “Capisco la preoccupazione – ha detto il Ceo di Boeing -. Posso dirvi che i commenti, i valori, gli approcci descritti in quelle e-mail sono in contrasto con i nostri valori. Quindi capisco la preoccupazione e condivido la preoccupazione”. Muilenburg ha poi ripetutamente affermato che Boeing ha seguito i processi normativi esistenti e che era aperto a modifiche verso tali regole, ha evidenziato Cnbc.

IL PENTIMENTO

Boeing rispose al primo incidente pubblicando un avviso per ricordare ai piloti cosa fare nel caso in cui si fossero trovati di fronte ad una situazione simile e lavorando ad una soluzione software: ma gli aerei rimasero in servizio in tutto il mondo. Quando è stato chiesto a Muilenburg se ci fossero preoccupazioni riguardo al sistema che avrebbe potuto salvare la gente sul volo Ethiopian Airlines meno di cinque mesi dopo, Muilenburg ha risposto: “Penso a quella decisione più e più volte. Se allora sapessimo tutto quello che sappiamo ora avremmo preso una decisione diversa”, ha ammesso il numero uno di Boeing.

“I PILOTI NON HANNO MAI AVUTO UNA POSSIBILITÀ”

Il senatore Richard Blumenthal ha affermato nel corso dell’incontro, che i dirigenti della Boeing vennero nel suo ufficio dopo gli incidenti parlando di un “errore del pilota”. Per questo Blumenthal ha definito gli incidenti “il risultato di un modello di occultamento deliberato” da parte di Boeing. “Quei piloti non hanno mai avuto una possibilità – ha aggiunto -. Erano in bare volanti a seguito della decisione della Boeing di nascondere la MCAS ai piloti”. Cioè il Maneuvering Characteristics Augmentation System, il sistema implicato in entrambi gli incidenti che interviene in caso di stallo dell’aereo. Si tratta in sostanza di un sensore che misura l’angolo di attacco dell’aereo e se il naso del velivolo è tropo in alto lo spinge automaticamente verso il basso per evitare, appunto, situazioni di stallo.

“VALUTAZIONI SULLA SICUREZZA SBAGLIATE CON IL SENNO DI POI”

La senatrice Maria Cantwell ha poi chiesto a Muilenburg e all’ingegnere capo dell’unità aerea commerciale se le sue ipotesi e valutazioni sulla sicurezza erano sbagliate. “Col senno di poi, sì”, ha risposto l’ingegnere capo della Boeing John Hamilton. “Voglio sapere che state migliorando la cultura della sicurezza”, ha aggiunto ancora la Cantwell. Boeing ha comunque sviluppato correzioni software per gli aerei ma i regolatori non hanno ancora firmato il via libera. La messa a terra dei velivoli, ora all’ottavo mese, ha messo a dura prova i profitti delle compagnie aeree e frenato i piani di crescita. Mentre la FAA la scorsa settimana ha chiuso l’impianto di manutenzione della Florida che ha lavorato su uno dei sensori della Lion Air.

Boeing è stato molto criticata per le sue scelte riguardanti il 737 Max, compresa la sopravvalutazione della capacità dei piloti di volare in sicurezza in mezzo a una raffica di allarmi attivi in cabina di pilotaggio, come si è verificato sul jet della Lion Air. “Ci siamo affidati a questi standard industriali di lunga data di risposta dei piloti”, ha detto Muilenburg aggiungendo tuttavia di aver riscontrate delle “carenze”.

MUILENBURG HA RIFIUTATO DI RISPONDERE A DOMANDE SULLE SUE DIMISSIONI

Muilenburg ha rifiutato di dire se si sarebbe dimesso o meno ma ha sottolineato di essere invece concentrato sulla riparazione del Max. “Questi due incidenti si sono verificati sotto la mia sorveglianza”, ha detto. “Ho un acuto senso di responsabilità per far passare” questa cosa sotto traccia.

SENATORE DE FAZIO: NOSTRA INDAGINE ANCHE PER RENDERE I VOLI PIU’ SICURI PER TUTTI QUELLI CHE VIAGGIANO

Il senatore Peter DeFazio, presidente della commissione, ha affermato in udienza che Boeing ha offerto a Southwest Airlines, il più grande cliente dei 737 Max degli Stati Uniti, uno sconto di 1 milione di dollari ad aereo (che ha un prezzo di listino di più di 120 milioni di dollari), nel caso in cui i piloti avessero bisogno di formazione al simulatore. Prima del debutto del 737 Max i piloti di linea hanno ricevuto tutti l’addestramento per la transizione dai vecchi ai nuovi modelli dell’aereo. “La nostra indagine e questa udienza non sono solo per ottenere risposte alle nostre domande, ma per rendere il sistema dell’aviazione più sicuro, per tutti coloro che viaggiano, e per garantire che tragedie come quelle in Indonesia ed Etiopia non si ripetano mai più”, ha detto DeFazio.

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