skip to Main Content

Autostrade

Autostrade: la mossa di Cdp, il ruolo dei fondi esteri, i borbotti delle fondazioni e gli sbuffi di Aiscat

Fatti, numeri e commenti dopo la mossa di Cdp con i fondi Blackstone e Maquarie su Autostrade per l'Italia (Aspi)

 

Autostrade per l’Italia è sbandata stamattina in Borsa dopo la mossa di Cdp con i fondi Blackstone e Maquarie. Le quotazioni del titolo Aspi hanno perso il 2,26% a 14,94 euro.

Perché Aspi sbanda a Piazza Affari? “Non piace il fatto che la proposta non includa anche il prezzo offerto, che è subordinato alla trattativa dei prossimi giorni per arrivare al Memorandum of understanding entro il 28 ottobre – spiegano dalle sale operative – Inoltre nelle ultime sedute il titolo aveva beneficiato degli acquisti del fondo TCI che ora probabilmente si sono fermati”.

LA MOSSA DI CDP SU ASPI

Ieri in tarda serata, il cda della Cassa Depositi e Prestiti ha dato mandato a Cdp Equity per procedere a una offerta con Blackstone e Macquarie per l’acquisizione dell’88,06% di Aspi e l’intenzione e’ quella di sottoscrivere un memorandum entro il 28 ottobre con Atlantia per poi procedere con la due diligence di 10 settimane in vista dell’offerta finale.

I TEMPI SU ASPI

Cdp si aspetta a questo punto che Atlantia rinvii l’assemblea dei soci del 30 ottobre convocata per delibera sulla scissione e quotazione di Aspi. Le indiscrezioni di stampa parlano di una offerta condizionata all’approvazione del Piano economico e finanziario da parte del ministero delle Infrastrutture e di una valorizzazione intorno ai 9 miliardi di euro per Aspi.

COSA DICONO GLI ANALISTI

“Sono le molte condizioni legate all’offerta che danno incertezza e fanno scendere il titolo”, commenta un trader. “Ci aspettiamo che le trattative con Cdp, Macquarie e Blackstone continuino e che i prossimi giorni siano decisivi per arrivare a siglare un memorandum of understanding entro il 28 ottobre – osservano gli analisti di Fidentiis – L’incremento della quota da parte di TCI è chiaramente legata all’imminente assemblea e alle recenti dichiarazioni di Chris Horn secondo cui una valutazione corretta di Aspi e’ intorno a 11-12 miliardi e solo una gara internazionale porterebbe a una corretta valutazione dell’asset”.

IL COMMENTO DI EQUITA

“La presentazione di un’offerta da parte di Cassa Depositi e Prestiti, seppure non definitiva, ma con l’impegno di arrivare ad un MoU entro il 28 ottobre è positiva, seppure condizionata all’approvazione del Pef da parte del Ministero delle Infrastrutture (parte più importante di tutto l’accordo) – commenta Equita – Un accordo con Cdp eliminerebbe il rischio politico, risolverebbe il problema del debito nella holding (5 bn) ed assicurerebbe flessibilita’ finanziaria ad Atlantia per asset rotation o supportare Abertis, il cui leverage rimane elevato”.

I BORBOTTII DELLE FONDAZIONI

L’impegno di Cdp nell’operazione Aspi rischia di essere eccessivo. L’aggettivo è risuonato ieri – secondo la ricostruzione di Radiocor – nella videoconferenza tra i soci di Cassa spa, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri da un lato e il drappello dei presidenti delle Fondazioni con le quote maggiori nel capitale della spa di via Goito dall’altro. Riunione svoltasi prima del via libera del cda pomeridiano alla proposta da inviare ad Atlantia. Ad esprimere la valutazione e’ stato uno dei soci privati e il ministro, secondo quanto ricostruito da Radiocor, ha convenuto con le Fondazioni che Cassa spa in Aspi dovrà svolgere un ruolo di garanzia e potra’ ridurre l’impegno nella Bidco, oggi secondo lo schema al 40% con i due fondi internazionali Blackstone e Macquarie al 30% ciascuno, secondo un meccanismo che prevede una riduzione pro quota delle rispettive partecipazioni se si aggregasse alla partita un altro investitore istituzionale, magari italiano. Si prevede anche la possibilita’ di creare un’altra newco dove conferire la quota Cdp in Aspi ed aprirne il capitale a nuovi soci. La posizione delle Fondazioni e’ stata espressa nel summit con il ministro da uno dei grandi soci privati di Cassa spa, che ha parlato anche per conto degli altri, tra i quali il presidente dell’Acri e della Compagnia di Sanpaolo Francesco Profumo che non si e’ espresso sul tema.

LA DECISIONE DI CDP

Ma che cosa ha deciso in dettaglio ieri il gruppo Cdp controllato dal Mef e partecipato dalle fondazioni? Il cda di Cassa Depositi e Prestiti, ieri sera, ha deciso di approvare un’offerta, attraverso Cdp Equity, insieme ai fondi Blackstone Infrastructure Partners e Macquarie Infrastructure and Real Assets, per l’acquisizione dell’88,06% di Autostrade per l’Italia (Aspi) detenuto da Atlantia (gruppo Edizione-Benetton).

LA NOTA DI CASSA SU ASPI

L’operazione – informa una nota di Cdp – prevede anche la sottoscrizione di un term sheet volto a disciplinare i principali termini e condizioni e gli assetti di governance di una società di nuova costituzione partecipata da CDP Equity quale primo azionista, Blackstone e Macquarie (società denominata BidCo), che sarà utilizzata per la realizzazione dell’investimento. E’ obiettivo degli offerenti proporre ad Atlantia la sottoscrizione, entro il 28 ottobre 2020, di un memorandum of understanding tra tutte le parti che disciplini in dettaglio i principali termini e condizioni dell’operazione.

I TEMPI DELL’OPERAZIONE

Dalla data di firma del memorandum of understanding, e per circa 10 settimane, Cdp Equity, Blackstone e Macquarie effettueranno la due diligence ad esito della quale potranno rapidamente finalizzare un’offerta finale per l’acquisto della partecipazione in Aspi. Al riguardo, nell’ottica di continuare proficuamente le discussioni tra le parti, nell’offerta è stata, tra l’altro, rappresentata l’aspettativa degli offerenti che il consiglio di amministrazione di Atlantia rinvii l’assemblea per la scissione già convocata per il 30 ottobre, che sottende un’operazione diversa da quella prospettata. La struttura di investimento definita da Cdp, Blackstone e Macquarie consente inoltre l’ingresso di altri investitori istituzionali, in particolare italiani.

I FINI DI CDP

L’intervento – prosegue la nota – è coerente con la mission di Cdp di sostenere le infrastrutture strategiche del Paese, che hanno bisogno di capitali pazienti, in grado di supportare piani di investimento ambiziosi e con un orizzonte di lungo termine, favorendo la transizione verso nuovi modelli di reti digitali e di logistica integrata.

CASSA PRIMO AZIONISTA

Secondo quanto si apprende, inoltre, Cdp sarà il primo azionista con circa il 40% della nuova società, mentre i fondi Blackstone e Macquarie avranno circa il 30% ciascuno.

I POTERI DI CDP

Cassa Depositi e Prestiti inoltre nominerà il presidente e l’amministratore delegato. Il prezzo di acquisto, infine, dovrebbe prevedere uno sconto per i possibili rischi derivanti dai danni indiretti del crollo del Ponte di Genova e, anche se non nell’immediato, dovrebbe scontare per la sola Cdp il debito che Atlantia ha nei suoi confronti.

GLI SBUFFI DI AISCAT

“In Italia si assiste, con stupore e preoccupazione, a quanto accade circa il ‘caso’ Aspi, la società italiana che gestisce metà della rete autostradale nazionale. Le soluzioni prospettate dai media stamane rispetto al possibile nuovo assetto della concessionaria non sembrano proprio conciliarsi con l’interesse pubblico, tanto giustamente caro al nostro esecutivo”. Lo afferma l’Aiscat, l’associazione delle concessionarie autostradali in una nota. “Auspichiamo davvero che il nostro settore, così strategico e fondamentale dal punto di vista occupazionale e degli investimenti – conclude l’Aiscat – venga gestito con maggiore competenza e attenzione di quanto fatto finora, poiché abbiamo assistito solo a cortocircuiti e soluzioni pasticciate”.

Back To Top