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Varianti Covid

Perché le varianti fanno schizzare la diffusione Covid. Report Ecdc

A causa delle varianti il rischio associato a un'ulteriore diffusione del Covid nell'Ue è "attualmente valutato come alto-molto alto". Il report del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc)

 

Rischio alto-molto alto. Le varianti di Covid-19, inglese, brasiliana e sudafricana, fanno schizzare il rischio associato a un’ulteriore diffusione del Covid nell’Ue, come denuncia il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).

A preoccupare è soprattutto la variante inglese, mentre i vaccini potrebbero essere “solo parzialmente o in gran parte meno efficaci”. Tutti i dettagli.

ECDC: DIFFUSIONE SEMPRE MAGGIORE DELLE VARIANTI

Partiamo dai fatti: cresce la diffusione delle varianti in Europa. Mentre la maggior parte dei paesi, in Europa, “sta attualmente assistendo a un calo delle infezioni complessive come risposta agli NPI (interventi non farmaceutici,ndr), l’introduzione e l’aumento della diffusione di nuove varianti SARS-CoV-2 identificate per la prima volta nel Regno Unito (B.1.1.7), Sud Africa (B.1.351) e il Brasile (P.1) ha sollevato preoccupazioni”, scrive l’Ecdc.

RISCHIO ALTO

Proprio a causa delle varianti, si legge nel report del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, il rischio associato a un’ulteriore diffusione del Covid nell’Ue è “attualmente valutato come alto-molto alto per la popolazione complessiva e molto alto per gli individui vulnerabili”.

Le varianti, spiegano gli esperti, hanno “maggiore trasmissibilità” e potrebbero “determinare una maggiore gravità della malattia”.

VARIANTE INGLESE

A preoccupare maggiormente è la variante B.1.1.7, quella inglese, che “sembra essere più trasmissibile rispetto ai ceppi circolanti precedentemente predominanti e può causare infezioni più gravi. Diversi paesi in cui la variante è diventata dominante hanno visto un rapido aumento dell’incidenza. Ciò ha provocato un aumento dei ricoveri, il sovraccarico dei sistemi sanitari e mortalità eccessiva”.

VARIANTE SUDAFRICANA

Anche la variante sudafricana, la B.1.351, è associata “a una maggiore trasmissibilità. Inoltre, ci sono prove che indicano il potenziale di ridotta efficacia per alcuni dei vaccini Covid-19 con questa variante”.

I VACCINI E LE VARIANTI SECONDO L’ECDC

In realtà, spiega l’Ecdc, tutti “i vaccini con licenza esistenti” potrebbero essere “solo parzialmente o in gran parte meno efficaci” contro le varianti.

E non solo. Anche varianti a parte, scrive l’Ecdc nel report, “tuttavia, in questo momento non ci sono prove disponibili per supportare l’ipotesi che una persona vaccinata contro la Sars-CoV-2 con uno qualsiasi dei vaccini attualmente disponibili (compresi quelli autorizzati nell’UE) possa essere del tutto incapace di trasmettere Covid-19 a un individuo suscettibile”.

ECDC AUSPICA NUOVI VACCINI CONTRO VARIANTI

La pericolosità delle varianti esistenti e l’alta probabilità che in futuro possano emergere nuove “varianti contro le quali gli attuali vaccini autorizzati potrebbero avere un’efficacia ridotta”, porta l’Ecdc a sperare che vengano progettati “vaccini di nuova generazione con sequenze di spike mutate e utilizzando antigeni virali alternativi”.

SERVONO MISURE RESTRITTIVE

E auspica, anche, nuove misure. “A meno che gli NPI non continuino o vengano rafforzati in termini di conformità nei prossimi mesi, dovrebbe essere previsto un aumento significativo dei casi e dei decessi correlati a Covid-19 nell’UE/SEE”.

Qui il report Ecdc.

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