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Moderna Under 30

I vaccini di Pfizer e Moderna sono meno efficaci contro le varianti. Studio su Nature

Che cosa emerge da uno studio sui vaccini Pfizer e Moderna pubblicato sulla rivista Nature

 

I vaccini di Pfizer-Biontech e Moderna stimolano una risposta immunitaria identica nei pazienti cui sono stati somministrati, ma sono meno efficaci, egualmente, contro le varianti inglese, sudafricana e brasiliana di Covid-19. A dimostrarlo è uno studio, pubblicato su Nature, condotto su 20 volontari.

Tutti i dettagli.

ATTIVITA’ RIDOTTO CONTRO LE VARIANTI

“L’attività contro le varianti SARS-CoV-2 che codificano E484K o N501Y o la combinazione K417N: E484K: N501Y è stata ridotta di un margine piccolo ma significativo”, spiegano gli autori della pubblicazione su Nature di cui ha dato conto l’agenzia Agi.

La variante N501Y è una mutazione prevalente nel Regno Unito e in Sud Africa, mentre la E484K è quella brasiliana.

LO STUDIO

Per valutare la risposta immunitaria, ovvero la risposta degli anticorpi e delle cellule B della memoria, alle varianti da Covid-19, i ricercatori guidati da Michel Nussenzweig della Rockefeller University di New York, hanno analizzato i campioni di sangue da 20 individui che avevano ricevuto due dosi del vaccino Moderna mRNA-1273 (14 persone) o del vaccino Pfizer-BioNTech BNT162b2 (6 persone).

I RISULTATI

I vaccini, spiegano gli esperti, hanno indotto una risposta immunitaria simile. “Ad otto settimane dopo la seconda iniezione di vaccino, i volontari hanno mostrato livelli elevati di IgM e titoli di legame della proteina spike (S) anti-SARS-CoV-2 IgG e del dominio di legame del recettore (RBD). Gli esperti hanno scoperto che i vaccini hanno portato alla produzione di anticorpi neutralizzanti, e che hanno mirato agli stessi epitopi sul dominio di legame del recettore della SARS-CoV-2 di quelli prodotti dopo una infezione naturale. Gli studiosi hanno anche osservato che gli individui immunizzati con uno dei due vaccini producevano anticorpi strettamente correlati e quasi identici”.

RISPOSTA INDEBOLITA

Tuttavia, aggiungono gli autori, “la neutralizzazione da parte di 14 dei 17 mAb più potenti testati è stata ridotta o abolita dalle mutazioni K417N, E484K o N501Y”.

Da valutare se questi vaccini inducano anticorpi neutralizzanti contro altri epitopi non trovati nel dominio di legame del recettore, sostengono gli autori, che sottolineano nella pubblicazione su Nature che “potrebbe essere necessario aggiornare i vaccini e monitorare l’immunità per compensare l’evoluzione del virus”.

Lo studio completo. 

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