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Copasir Difesa Europea

Tutte le anomalie dell’attuale vertice Copasir. Parola (anche) di Luciano Violante

Chi c'era (oltre all'ex presidente della Camera, Luciano Violante, ora presidente della Fondazione Leonardo) e che cosa si è detto alla conferenza “Il Copasir e la democrazia del diritto. La legge 124 e l’equilibrio dei poteri”

 

Ferve il dibattito – politico e istituzionale – sul vertice del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) ora presieduto da Raffaele Volpi della Lega, dunque un esponente della maggioranza di governo e non dell’opposizione.

Il Comitato globale per lo Stato di diritto “Marco Pannella” si sta spendendo in una campagna fatta appelli e conferenze affinché si risolva il nodo irrisolto della composizione e della presidenza del Copasir. 

Oggi si è tenuta la quarta conferenza, dalla sala Nassiriya del Senato della Repubblica, dal titolo “Il Copasir e la democrazia del diritto. La legge 124 e l’equilibrio dei poteri”. La conferenza è stata promossa dai firmatari della lettera-appello rivolta ai Presidenti di Camera e Senato in merito al diritto dell’opposizione, sancito dalla legge, di presiedere l’organo parlamentare di controllo sui servizi segreti. 

Alla conferenza hanno partecipato Luciano Violante, che fu il relatore della legge 124, Carlo Pelanda, Andrea Margelletti, Paolo Quercia, Adriano Soi e l’ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata.

Luciano Violante: “Anche i Servizi beneficiano di un Copasir legittimo”

Luciano Violante, ex presidente della Camera e presidente della Fondazione Leonardo, è stato relatore della legge 124 del 2007 che norma l’equilibrio dei poteri all’interno del Copasir. “Il Copasir è un organismo un po’ particolare – ha detto l’ex-presidente della Camera e professore di diritto pubblico, Violante, primo relatore della conferenza -. È composto in numero pari tra membri della maggioranza e dell’opposizione, si vuole evitare che il Copasir abbia una maggioranza corrispondente a quella del Governo perché essendo il Presidente del Consiglio l’autorità nazionale per la sicurezza e potendo lui affidare la delega ai Servizi a un sottosegretario che risponde solo a lui, è necessario un organismo che abbia la legittimazione politica idonea al controllo”. “La legge 124”, ha continuato Violante, “dice che il presidente appartiene ai gruppi dell’opposizione, è la prima volta che si fissa per legge questo principio. Il ruolo del presidente è importante, quando si tratta di designare vertici del Dis, i direttori e i vice dei Servizi. Infatti il premier informa il presidente del Comitato, non il Comitato, questo dà idea della importanza del ruolo del presidente”. A beneficare dell’indipendenza del Copasir non è solo l’architettura democratica ma anche gli stessi servizi di sicurezza. “Se il Comitato di controllo non si ritiene idoneo al controllo, anche il ruolo dei Servizi rischia di essere ridotto, quindi serve la massima legittimazione – continua Violante -. Ci deve essere una soluzione, i costituzionalisti hanno indicato alcune strade, spetta ai presidenti delle Camere decidere quali adottare”.

Adriano Soi: “Italia democrazia bloccata fino al 1996”

Adriano Soi, prefetto in pensione e docente di Security studies presso la Scuola “Cesare Alfieri” dell’Università di Firenze, ha ricordato i primi passi della legge che ha normato il Copasir. “La democrazia italiana si sblocca il 18 maggio del 1996 con l’insediamento del Governo Prodi – dice il prof. Soi -. In quel momento passano di mano anche i Servizi. Solo 10 anni dopo, nel 2007, arriva la legge 124 che introduce il concetto della maggioranza più ampia a sostegno dell’intelligence di quella che sostiene il Governo. E lo fa proprio nella parte che riguarda il controllo parlamentare”. Il contrappeso istituzionale è presente in tutte le democrazie occidentali che normano l’intelligence. “La prima legge sull’intelligence in occidente è del 1947 ma da quando i parlamenti hanno iniziato a scrivere leggi sull’intelligence hanno previsto il contrappeso istituzionale – conclude il prof. Soi -. Noi abbiamo fatto un passo avanti, introducendo un contrappeso politico e istituzionale. Ora stiamo facendo un passo indietro e non è auspicabile”. 

Andrea Mergelletti: ”I comitati parlamentari di controllo sono il diamante della democrazia”

“Un vecchio adagio britannico dice che i Servizi segreti svolgono un lavoro da mascalzoni che può essere svolto solo da gentiluomini”. Andrea Mergelletti, presidente del Ce.Si (Centro studi internazionali), è partito da una citazione che ricorda lo 007 più famoso della letteratura per dire la sua sul caso “Copasir”. “Se devono essere gentiluomini gli uomini che guidano la nostra intelligente altrettanto devono esserlo coloro che ne supervisionano le loro attività – continua il prof. Mergelletti -. Noi li chiamiamo servizi segreti proprio perché sono segreti, non possono essere una casa di cristallo e operano in un ambito discrezionale dello Stato.  Il loro compito è raccogliere informazioni a supporto degli interessi nazionali del Paese”. Il rischio della segretezza è che, anziché perseguire l’interesse nazionale, i servizi perseguano l’interesse solo diana parte. “In Paesi meno democratici del nostro, i servizi di informazione e sicurezza sono considerati un braccio operativo della leadership governativa – continua il prof. Mergelletti -. Ciò vuol dire che è necessaria una Camera di compensazione dove i Servizi si confrontino non solo con il Governo ma sopratutto con dei comitati di supervisione. Quest’ultimo rappresenta la garanzia che tali Servizi siano al servizio dell’intera comunità e non solo di una parte di essa e che non ci sia la tentazione di una parte di una maggioranza di trasformare i servizi in uno strumento meno nazionale e più partitico e governativo.  Per questo i comitati parlamentari di controllo rappresentano il diamante della democrazia”. 

Carlo Pelanda: ”L’anomalia istituzionale fa sorgere sospetti”

Critico sulle indecisioni dei presidenti di Camera e Senato anche Carlo Pelanda, analista, editorialista e docente di geopolitica economica. “Il fatto che questo sia dentro un’anomalia istituzionale fa venire dei sospetti – dice il prof. dell’Università Marconi in un video intervento registrato -. Probabilmente non c’è nulla sotto. Dobbiamo considerare che l’Italia è un attore importante, che ha una rilevanza passiva enorme nel cambiamento del mondo che è in atto. E quindi, magari sbagliando, vengono in mente dei sospetti. Perché i presidenti di Camera e Senato hanno causato un’anomalia. Secondo me è pericoloso”.

Paolo Quercia: ”Il Copasir prepara l’opposizione alle funzioni di Governo”

Un aspetto interessante della funziona del Copasir lo ha sottolineato Paolo Quercia, direttore del Center for Near Abroad Strategic Studies. “Tra le tante cose per cui il Copasir è importante, al di là delle funzioni di controllo, è preparare l’opposizione alle funzioni di Governo, che includono anche la sicurezza – evidenzia Quercia -. C’è necessità che chi va al governo non piova per la prima volta nella stanza della sicurezza nazionale non conoscendo come essa funzione. E questa è una funzione importantissima del Copasir”. Una sorta di primo banco di prova per l’opposizione chiamata a prendere confidenza con gli apparati vitali della nostra nazione. “Forse è l’unica sede in cui attraverso il dialogo maggioranza – opposizione sulla sicurezza nazionale si pratica quel difficile processo di definizione dell’interesse nazionale”, conclude il prof. Quercia. 

Giulio Terzi di Sant’Agata: “In ballo la credibilità con i partner internazionali”

L’ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, presidente del Comitato globale per lo Stato di diritto “Marco Pannella”, si concentra su un tema sollevato prof. Quercia: la bassa rilevanza di questo tema nell’opinione pubblica. “Il pubblico italiano non è reattivo perché gli è stato negato il diritto a conoscere dai grandi mezzi di comunicazione – dice l’ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata -. Non viene rispettato il diritto alla conoscenza, il diritto a conoscere quello che l’autorità politica propone”.  A questo l’ambasciatore aggiunge che: “Il Copasir è un elemento sostanziale che si occupa di tutto quello che c’è di più urgente e intrusivo sul piano della sicurezza internazionale. Intendo che il Copasir si occupa di cyber, influenza cinese, influenza russa, di 5G, di hackers. A volte anche in contrasto con l’attività di Governo. E questo negli ultimi tre mesi non è più stato possibile. Qui è in ballo la credibilità dei nostri servizi anche nei confronti dei partner internazionali “.

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