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Giorgetti Meloni

Tim e Kkr, che cosa fa capire Giorgetti su Sparkle, Telsy e Noovle (Google)

Tim e Kkr. Che cosa ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti (Lega), in un'informativa urgente alla Camera

 

Il governo scruta il dossier Tim e l’affondo del fondo americano Kkr. Ecco le ultime novità.

A oggi “Kkr ancora non ha lanciato l’opa su Tim” dopo la manifestazione di interesse annunciata la scorsa settimana a 0,505 euro per azione (10,8 miliardi di euro per il 100% del colosso tlc), ha affermato il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti (Lega), in un’informativa urgente alla Camera sulla vicenda, chiarendo subito che se l’Opa verrà lanciata il governo attiverà il golden power.

“Al momento il percorso è ancora in piedi e non si possono mettere in piedi iniziative” come l’esercizio del potere del golden power, ma “se Kkr, o qualcun altro, dovesse formalizzare il lancio dell’Opa si attiverà la procedura del governo”, ha aggiunto il ministro della Lega.

LA MOSSA DI KKR SU TIM VISTA DA GIORGETTI

D’altra parte, ha continuato il titolare del dicastero dello Sviluppo economico, si tratta di una “mera manifestazione di interesse non vincolante, non accompagnata da atti formali necessari per esprimere qualunque tipo di valutazione per la sussistenza di presupposti per l’esercizio dei poteri speciali”. Inoltre, essendo una società quotata in borsa, “le operazioni sono altresì soggette anche ai regolamenti della Consob”, ha ricordato Giorgetti.

OPA E NON OPA DI KKR SU TIM

Dunque, è questo il perimetro in cui l’esecutivo valuterà l’offerta di Kkr che al momento si è concretizzata unicamente in una manifestazione di interesse “e potrebbe anche non dare luogo a un’Opa formale”, ha puntualizzato Giorgetti. Come ha scritto di recente il Sole 24 Ore, la mossa del fondo americano appare una sorta di “Opa preliminare“.

LE PAROLE DI DRAGHI E GIORGETTI

Comunque, “nel momento in cui questa verrà formalizzata sicuramente nei limiti e nelle condizioni annunciate il governo eserciterà i propri poteri e le proprie prerogative”, ha ribadito, ricordando le parole del premier Mario Draghi, su Tim: “E un dossier di straordinaria importanza in cui le priorità sono la protezione dell’occupazione, della tecnologia, frontiera fondamentale in termini prospettici e che fa parte del Pnrr e la protezione della rete”.

IL CASO GOLDEN POWER

In questa prospettiva occorre considerare che l’esercizio di questi poteri da parte del governo “può considerarsi non completamente libero perché trova nella normativa di riferimento puntuali indicazioni rispetto ai presupposti e ai contenuti di cui è necessario dare conto in caso di concreto esercizio. In particolare, il governo può esercitare i poteri speciali solo in presenza di specifici presupposti e questi poteri devono essere esercitati nel rispetto di principi di proporzionalità, ragionevolezza, oggettività e non discriminazione”.

SPARKLE, TELSY E NOOVLE

Ha poi chiarito Giorgetti in Parlamento: “E’ indiscutibile che all’interno di Tim esistano degli asset di natura strategica per cui è indispensabile il controllo pubblico”. Detto questo, i criteri che devono essere utilizzati sono criteri oggettivi e non discriminatori. Bisogna considerare due obiettivi strategici, secondo Giorgetti: una rete in fibra ottica capillare in tutto il paese e tutelare asset strategici nelle telecomunicazioni (la rete fissa, il cloud, i cavi sottomarini, la cyber security). Dunque secondo la visione del ministro sarebbero strategiche le società di Tim: Telecom Italia Sparkle, Telsy e Noovle (con Google).

IL DOSSIER CLOUD PA

Così come nel caso del dossier Cloud Pa, in caso di successo di Kkr in Tim, l’ex monopolista pubblico divereebbe una società del tutto controllata da un gruppo straniero, cambierebbe dunque la caratteristica sistemica e nazionale della cordata organizzata dal Tesoro attraverso Cassa depositi e prestiti che comprende anche Leonardo e Sogei oltre Tim.

IL DOSSIER OPEN FIBER

Poi l’apertura a un accordo con Open Fiber. “Oggi ci sono due operatori in concorrenza tra loro”: Tim e Open Fiber e “si possono valutare eventuali sinergie”, ha previsto Giorgetti.

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