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Cottarelli Prezzi Vaccini

Perché l’Osservatorio di Cottarelli chiede trasparenza sui prezzi dei vaccini

Le informazioni raccolte dall’Osservatorio conti pubblici italiani dell’università Cattolica, presieduto dall’economista Carlo Cottarelli e il suo parere sui prezzi dei vaccini concordati dall’Unione europea e le Big Pharma

 

Sono attesi per l’autunno, se non prima, i vaccini anti Covid aggiornati alla variante Omicron ma, come ricordava Start, i Paesi continuano a ricevere dosi che risalgono ai contratti stipulati tra Unione europea e case farmaceutiche a inizio 2021, nonostante la campagna vaccinale sia ormai “al palo” per usare le parole del presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta.

Alcuni Paesi, infatti, con il sopraggiungere della guerra in Ucraina e le diverse priorità che ne sono derivate per i governi, vorrebbero modificare quei segretissimi contratti miliardari protetti da clausole di riservatezza, i cui dettagli – a partire dai prezzi – non sono mai stati resi noti.

LO STUDIO DELL’OSSERVATORIO DI COTTARELLI

Fin da marzo 2021, l’Osservatorio conti pubblici italiani (Ocpi) dell’università Cattolica, presieduto da Carlo Cottarelli, ex Commissario per la revisione della spesa ed ex Direttore Dipartimento Finanza Pubblica FMI, ha indagato sulla poca trasparenza relativa ai prezzi delle dosi di vaccini anti Covid acquistate dall’Ue mettendo insieme tutte le informazioni disponibili.

L’ACCORDO TRA UE E BIG PHARMA

“La Commissione europea – ricorda lo studio – ha avuto il compito di contrattare, assieme alla squadra negoziale congiunta (che include rappresentanti di Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna, Svezia e Olanda), un prezzo dei vaccini uguale per i 27 paesi dell’Unione. Gli accordi raggiunti assicurano la disponibilità di un certo numero di dosi per gli Stati membri con la possibilità, per i singoli paesi, di ordinare quantitativi aggiuntivi”.

IL RUOLO DELL’ANAC IN ITALIA

In Italia, per poter formalizzare il pagamento relativo alla fornitura dei vaccini, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) deve rilasciare un codice identificativo gara (CIG) e i relativi documenti pubblici riportano la quantità acquistata e il valore dell’acquisto.

Tuttavia, spiega l’Osservatorio, “il valore totale del contratto […] è corretto, ma non vi è garanzia che la quantità di dosi acquistate (e quindi il prezzo implicito) sia corretta”. Però secondo quanto appreso dalla fondazione Openpolis, si rilevano prezzi in due aree.

“Una prima area – si legge nello studio – è tra 1,79 e 4,21 euro a dose e riguarda contratti conclusi nel corso del 2021 presumibilmente per il vaccino AstraZeneca; una seconda area è tra 14,37 e 22,82 euro a dose per contratti conclusi tra fine 2020 e aprile 2021 e che probabilmente riguarda i più costosi vaccini Pfizer e Moderna”.

LE FONTI

Tra le altre fonti non ufficiali prese in considerazione dallo studio ci sono: il famoso tweet poi cancellato della sottosegretaria al bilancio belga del 17 dicembre 2020 in cui riportava i prezzi dei principali vaccini comprati dall’Ue; un articolo del Washington Post che citava i prezzi negoziati dagli Stati Uniti, sostenendo che erano superiori rispetto a quelli pagati dall’Europa; un chiarimento di Reuters che ridimensionava quanto sostenuto dal Washington Post; vari documenti ufficiali della Commissione Ue, del ministero della Salute italiano e i primi contratti con Pfizer e Moderna tutti visionati dalla trasmissione Report di Rai 3.

A tutto questo si sono poi aggiunti un articolo del Financial Times e del Wall Street Journal.

QUINDI QUANTO SONO STATE PAGATE?

Secondo le informazioni raccolte dall’Osservatorio, “per gli acquisti effettuati dall’Unione Europea i prezzi per dose del vaccino Pfizer siano stati in media pari a 15,5 euro (18,9 dollari) nella prima fase degli acquisti, per poi aumentare a 19,5 euro (23,15 dollari) per le forniture successive. Le dosi di Moderna avrebbero invece visto un aumento da 19,9 euro (22,5 dollari) per le prime forniture a 22 euro (25,5 dollari) per quelle successive. Il prezzo di una singola dose di vaccini AstraZeneca e J&J sarebbe rimasto invariato e pari rispettivamente a 2,9 euro (3,5 dollari) e 8,5 euro (10 dollari)”.

Come ricordava Start, considerando che l’Italia, solo nel 2022 ha acquistato 73,1 milioni di dosi Pfizer e 34,6 milioni di Moderna, ha pagato a Pfizer fino a 1,42 miliardi di euro e a Moderna fino a 762,4 milioni di euro.

COSA NE PENSA COTTARELLI

Per Cottarelli si è trattato di un risultato soddisfacente, infatti, intervenendo a Economia in Quark de La Stampa, ha detto: “Noi abbiamo avuto dei contratti che erano buoni dal punto di vista del prezzo e soprattutto delle responsabilità che le case farmaceutiche si prendevano nel caso le cose fossero andate male”.

“Abbiamo trascurato forse questo aspetto delle penalità in caso di ritardi che altri hanno curato meglio. Abbiamo spuntato prezzi più bassi – prosegue l’economista – e l’abbiamo fatto su pressioni di un insieme di Paesi e gruppi politici che con prezzi più alti avrebbero cominciato a urlare ‘guardate, la Commissione europea sta facendo un favore alle Big Pharma’, quindi di fronte a questo vincolo si è puntato al prezzo che non fosse alto. […] Dire adesso ex poste ‘la Commissione avrebbe dovuto fare…’, si ma questi erano sotto pressione del Parlamento europeo e dei gruppi del Parlamento europeo che si lamentavano perché si facevano i favori alle Big Pharma”.

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